COMUNALI, SCIAUDONE: “COLETTA CHIARISCA SUI 2 CANDIDATI CHE PARLAVANO CON I GESTORI DELLA MONNEZZA”

Sergio Sciaudone
Sergio Sciaudone

Comunali Latina, il candidato sindaco Sciaudone (Solidarietà Sociale): “Dualismo Coletta-Zaccheo uccide politica locale. Anche il Sindaco ha nelle sue liste persone intercettate a parlare con i gestori della monnezza”

“Il dualismo Coletta-Zaccheo sarà la morte della politica locale. Lo è stato, a livello nazionale, il dualismo Prodi-Berlusconi: la dinamica è sempre quella onesto contro “disonesto” o, citando re Coletta, le mani pulite da una parte e chi ha svenduto la città dall’altra. Se uno ha svenduto la città da una parte l’altro ha messo le mani sul comune dall’altra”. Così in una nota, il candidato Sindaco per Solidarietà Sociale Sergio Sciaudone.

“Abbiamo assistito in questi cinque anni alla divisione costante di una città, di una comunità: i disonesti, quelli che non stanno con LBC, e loro. Non difendiamo le passate amministrazioni, abbiamo fatto opposizione a Zaccheo e Di Giorgi, e in alcuni casi ai commissari prefettizi, per sentirci dire che in qualche maniera siamo stati complici. Dove era Coletta in quegli anni?”

“È facile entrare in campo (usiamo il linguaggio del  “Capitano” per farci capire anche da lui) quando l’arbitro ha espulso metà della squadra avversaria: noi giocavamo dal primo minuto. E allora – incalza Sciaudone – vogliamo ricordare che in coalizione con lui ha due persone intercettate (certo non sono state rinviate a giudizio) mentre parlavano con i “gestori della monnezza”: uno si raccomandava per un posto di lavoro per il cognato e l’altro rassicurava l’interlocutore “…..riferendosi evidentemente a discorsi già affrontati – si legge nell’ordinanza – che all’ambiente (assessorato) era stato nominato un suo amico fraterno, Roberto Lessio, con il quale il primo chiedeva di parlare…» riguardo cosa?”. Il candidato Sindaco Sciaudone si riferisce a Enzo De Amicis e Mauro Visari, ex consiglieri comunali e attualmente in corsa per il Consiglio Comunale nella lista del Partito Democratico.

Le due vicende, distinte tra di loro, vedono De Amicis parlare al telefono con l’ex Presidente di Ecoambiente Bruno Landi (a processo per l’inquinamento della falda acquifera in Via Monfalcone), una delle due società che gestisce gli invasi della discarica di Borgo Montello, mentre raccomanda il cognato: “A Bru’ – diceva De Amicis in una delle intercettazioni inserite nell’inchiesta “Cerronopoli” – ricordate de mi’ cognato“; Visari interloquire con l’imprenditore arrestato a luglio scorso, Raffaele Del Prete, nell’ambito di una inchiesta della DDA di Roma per voto di scambio politico-mafioso nella cui rete è rimasto impigliato anche l’europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi (indagato).

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“Falcone – prosegue Sciaudone – diceva che gli uomini politici non solo devono essere onesti ma apparire onesti e allora Coletta avrebbe dovuto prima fare chiarezza su queste cose con la sua coalizione, pubblicamente. Asserisce che lui ha le mani pulite: noi le abbiamo sporche …. Di lavoro. Sporche di terra, di grasso, unte. Noi le mani ce le sporchiamo tutti i giorni per mandare avanti questa società”.

“Noi non accettiamo questa idea del duopolio e non perché siamo candidati in alternativa a Zaccheo e Coletta, ma perché pensiamo che mani pulite o non pulite siano espressione della stessa società e cultura politica fatta di slogan e tifoseria calcistica, svuotata da ogni forma di ideologia e pensiero critico. Lo hanno dimostrato all’intitolazione del parco: i “duce duce” si contrapponevano ai “Damiano Damiano” e anche allora commentai dicendo che erano il prodotto della stessa sottocultura politica o il sottoprodotto della stessa cultura politica. Sta di fatto che con Coletta la democrazia consiliare è morta, il consiglio comunale non è più momento di confronto politico ma di contrapposizione sterile. La risposta al disagio sociale è la stessa della destra, basti guardare il progetto dell’ex ICOS: commissariato di zona ma non palestre popolari o centri culturali. Coletta è l’altra faccia della stessa società ma vuole convincere di essere altro. Vorrei dare per scontato – conclude Sciaudone – che tutti i candidati siano onesti e parlare di politica, confrontarmi su una visione della città e della società che possa diventare in qualche modo una comune visione ma non lo si potrà mai fare partendo da una visione politica alla marchese del Grillo “ io so io e voi non siete un…”.

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