COME TI CAMBIO IL CALCIO: ARRIVA UNA PROPOSTA DA ITRI

Pallone Ufficiale Serie A. Official Serie A Ball Roma 27-08-2016 Stadio Olimpico Campionato Serie A, Lazio - Juventus Foto Andrea Staccioli / Insidefoto

Arriva direttamente da Itri la proposta per rilanciare il calcio dilettantistico della nostra provincia che, a causa della crisi economica e dell’incompetenza dei quadri dirigenziali, è caduto in rovina.

LA PROPOSTA

Lo scenario che stiamo vivendo a livello dilettantistico nel mondo del calcio, mi pone il dovere dopo un’ attenta analisi di dare una proposta già condivisa da diverse società calcistiche del nostro comprensorio del sud pontino e del nord pontino, oltre che romane e ciociare,dai propri  dirigenti e presidenti.

La crisi economica che stiamo vivendo fa si che diminuiscano sia gli sponsor che la possibilità da parte degli enti preposti di dare fondi per lo sport ed il calcio.

Ciò causa l’abbandono di campionati da parte di società che non riescono a sopportare le ingenti spese e falliscono per eccessivo indebitamento, a tal proposito propongo un progetto per riformare o meglio dare dei suggerimenti per il calcio dilettantistico che sottoporrò all’ attenzione degli organi federali competenti.

Il fischio d’inizio della partita tra la Nuova Itri Calcio (blu) ed il Gaeta(biancorossi) dell’anno scorso

REALTÀ COMPRENSIORALI

Istituire delle realtà comprensoriali per squadre di categoria. Esempio: Le società di stessi comuni o di comuni limitrofi sia per conformità territoriale e sociale possono associarsi e costituire una grande società o comprensori sportivi, il tutto per riunire le forze economiche.

A tal proposito già di fatto diverse realtà nel nord della provincia di Latina e Frosinone si sono già costituite. Le realtà cittadine e di società dell’eventuale comprensorio calcistico dovranno avere l’obbligo di gestire i propri settori giovanili, creando un serbatoio per la squadra comprensoriale, in modo di curare in maniera qualificante, mediante istruttori e Staff preparati con idonei titoli di corsi F.G.C.I. e non improvvisati, come si vede oggi in diverse società.

LE STRUTTURE

Ricordo inoltre come alcune società pratichino attività all’interno di strutture non idonee e sovraffollate, in uno stato di confusione, senza attrezzature appropriate.

Ogni realtà deve avere uno staff tecnico, e un Team manager che deve esserei un ex calciatore che vive lo spogliatoio insieme al mister, a lui si aggiungeranno ed un mental-coach ed un dirigente accompagnatore, figure che devono avere un approccio educativo, con l’obbiettivo di formare  un vero sportivo con valori etici e moral.

Un altro punto importante dovrà essere il rapportarsi con la famiglia del calciatore e con il mondo esterno al calcio.

LO SPORT COME VALORE SOCIALE

I ragazzi dovranno essere seguiti nella crescita sportiva ed educativa in relazione al sociale, per  infondere loro quali sono i veri valori dello sport,  per fargli capire come lo sport sia un divertimento ma anche un sacrificio.

A tal proposito cito due aforismi di Pietro Mennea che i ragazzi devono avere come riferimento per la crescita sportiva; “Lo sport è bello perché non è sufficiente l’abito, Chiunque può provarci” e “Lo sport insegna che per la vittoria non basta il talento, ci vuole il lavoro e il sacrificio quotidiano nello sport come nella vita. “.

GLI STIPENDI E I GIOVANI

Una proposta di questo tipo dovrebbe portare ad una riduzione dei costi di gestione che le società sostengono per portare avanti i campionati, 

Il calcio a livello dilettantistico, paga i calciatori over con stipendi (chiamati rimborsi spesa) inferiore a quello di un dipendente comune e in alcuni casi si sono registrati episodi di pagamenti in nero.

Bisogna disciplinare i campionati di categoria con l’impiego di under evitando l’abbandono del calcio appena terminati i campionati giovanili,

Purtroppo i ragazzi non trovano spazio in campionati di categoria occupati da over talvolta addirittura da over 40,  questo fenomeno causa la perdita del  lavoro e  dei sacrifici che le società fanno per far crescere i ragazzi.

COME INSERIRE I GIOVANI

Inoltre, propongo, per poter inserire i giovani calciatori uscenti dai campionati giovanili nei campionati di categoria,  di organizzare la composizione delle rose come segue :

3a e 2a categoria: non è obbligatorio avere una scuola calcio e squadre per il settore giovanile,

 1a categoria, Promozione ed’Eccellenza: dovrebbe essere obbligatorio avere la scuola calcio e  le squadre per prendere parte ai campionati giovanili in tutte le fasce under per promozione ed eccellenza, mentre per la 1 categoria le squadre dovranno avere una scuola calcio con almeno un campionato under 17 previa la non iscrizione al campionato, per il primo anno si potrà derogare effettuando alla società una multa pari alla metà della quota di iscrizione, per il secondo anno si procederà a non iscrivere la squadra in prima categoria, facendola retrocedere in seconda.

I campionati dalla 3 categoria fino alla 1a dovranno essere di supporto per favorire la crescita dei calciatori under che non trovano spazio in squadre di categorie superiori.

Cosi i ragazzi under saranno motivati a giocare, evitando che molti talenti abbandonino il calcio perché non trovano spazio perchè occupato da calciatori ultra 35enni.

OBBLIGHI PER LE ROSE

Per quanto riguarda la composizione delle rose, penso che andrebbero introdotti tali obblighi:

  • 3a categoria:6 under “99-2000
  • 2 categoria: n.5 over max 33 anni 2 categoria
  • 1a categoria: 7 under 97-98-99-2000 .4 over max 33 anni
  • Promozione: 7 under 97-98-99-2000  4 over max 33 anni 
  • Eccellenza: 5 under “ 99-2000-2001 6 over max 33 anni 

Oggi lo sport dilettantistico versa in condizioni comatose per cui spero questi spunti possano aiutare ad aprire il dibattito sulle prospettive di riforma di questo settore ormai non più rinviabili.

Roberto Ruggieri

 

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