CHILI DI MARIJUANA NELLA SERRA AD APRILIA: CONDANNATO 28ENNE

Scoperta dai Carabinieri ad Aprilia una serra sotterranea dove erano nascosti chili di marijuana: condannato un giovane

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, ha condannato, tramite rito abbreviato, alla pena di 5 anni di reclusione Stefano Tiozzo, 28enne di Aprilia. Il giovane doveva rispondere dei reati di detenzione di un’arma e di droga a fini di spaccio. La condanna del 28enne è stata richiesta dal Pubblico Ministero Antonio Sgarella il quale aveva avanzato la stessa proposta di pena: 5 anni.

Lo scorso 5 dicembre, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia, coadiuvato nelle fasi operative da personale delle Compagnie Carabinieri di Latina, Formia e Terracina, insieme ai Carabinieri Forestali di Cori e del Nucleo Cinofili di Ponte Galeria, arrestarono il 28enne di Aprilia, praticamente un insospettabile. L’operazione avvenne a Campo di Carne, in Via Albegna.

Nel suo appartamento e in un altro a poca distanza era stato notato un viavai di persone, alcune delle quali con precedenti per droga. Da qui è stata messa in moto l’attività dei militari dell’Arma.

Il giovane fu trovato in possesso di 850 piante di marijuana di altezza media di 2 metri, coltivate in una serra sotterranea con esclusivo accesso tramite botola celata da mattonato retrostante l’abitazione, 15 involucri per un totale di 175 grammi di cocaina, 35 involucri da 410 grammi circa cadauno per un totale complessivo di 14 chili di marjiuana essiccata215 grammi di hashish, 125 grammi di sostanza da taglio in polvere di colore bianco e 3 bilancini elettronici di precisione.

All’interno della botola anche materiale per il confezionamento della droga, nonché un fucile marca Ruger AR 15, con matricola abrasa, e 2 caricatori contenenti complessivamente 48 cartucce calibro 5,56.

Nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, Il giovane aveva dichiarato di aver coltivato e custodito l’arma da solo. Il Gip, nonostante la richiesta dell’avvocato difensore La Rocca per una misura più lieve come quella degli arresti domiciliari, decise per confermare il carcere. Oggi, la condanna.

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