CASETTE DI NATALE A FORMIA, LA SEGRETARIA GENERALE MINACCIA LA CONSIGLIERA DI QUERELARLA PER DIFFAMAZIONE

Imma Arnone
Imma Arnone

Critica la segretaria generale del Comune di Formia, Marina Saccoccia, sulle casette di Natale e viene diffidata legalmente dalla stessa

“Non bastavano le reprimende del Sindaco – spiega la consigliera comunale d’opposizione Imma Arnone (Guardare Oltre), che aveva criticato la gestione delle casette di Natale – adesso si aggiungono anche quelle della segretaria generale, che mi invia, mezzo PEC, un atto di diffida. In questo comune la libertà di critica è a rischio e scatena ire funeste”.

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“L’esperienza delle casette durante le festività natalizie – aggiunge Arnone – è stato un evidente flop pagato dai cittadini tutti. Averlo detto ha fatto saltare i nervi sia ai responsabili politici, sia alla Segreteria Generale che è, anche, dirigente ad interim del SUAP e, quindi, responsabile del procedimento. Evidentemente chi amministra oggi ha dimenticato tutti gli attacchi fatti alle amministrazioni precedenti, dove nessuno si è mai permesso di intraprendere vie legali nei confronti di un Consigliere Comunale nell’espletamento del suo mandato. Così succede che – conclude Arnone – mentre tutto è permesso dire attraverso i siti istituzionali, anche con gravissime allusioni, gli altri devono tacere. Ma veramente fate?”.

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A commentare la vicenda è stato immediatamente il gruppo d’opposizione “Un’Altra Città”, che esprime la consigliera comunale ed ex sindaco Paola Villa. Un atto sicuramente raro quello della segretaria generale che accusa, tramite lo studio legale dell’avvocato Andrea Ranalli a cui si è rivolta, di diffamazione a mezzo stampa, derivante dalle critiche di Arnone espresse su Facebook.

“Il gruppo politico consiliare Un’Altra Città esprime vicinanza e solidarietà alla consigliera Imma Arnone, destinataria di un atto di diffida da parte del Segretario generale del Comune di Formia. Ciò, per aver espresso una critica politica sulle questione delle responsabilità amministrative nello spreco di soldi pubblici per le “casette chiuse”.

Ancora una volta, in risposta a richieste di chiarimenti e spiegazioni, invece di fornire  argomentazioni, si passa direttamente allo scritto legale. Ricordando e ribadendo che guida per un amministratore, si voglia di parte politica si voglia di parte gestionale, deve restare sempre e comunque il corpus legislativo, è  prerogativa del consigliere comunale l’azione di controllo, l’accesso agli atti e l’espressione motivata di pensiero difforme. 

La vita democratica di un paese passa e si sviluppa  nel confronto critico, nel pensiero divergente: ribadendo la solidarietà alla consigliera oggetto di diffida, questo gruppo politico auspica  un ritorno al confronto nel pieno rispetto e del Tuel e delle persone”.

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