CARTABIA: LA RIFORMA DEL PROCESSO NEL DIRITTO DI FAMIGLIA. L’INCONTRO DI ORDINE E ONDIF DI LATINA

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La riforma del processo in materia di persone, minorenni e famiglie – Riforma Cartabia. L’evento organizzato con l’Ordine degli Avvocati di Latina e  l’Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia (O.N.D.I.F. ) – Sezione di Latina

In programma per il pomeriggio del 6 marzo l’incontro di studio  “La riforma del processo in materia di persone, minorenni e famiglie“, organizzato dalla Fondazione Avvocatura Pontina “Michele Pierro” unitamente all’Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia (O.N.D.I.F. ) Sezione di Latina ed alla Commissione Famiglia dell’Ordine degli Avvocati di Latina, con Relatore il Prof. Avv. Claudio Cecchella, Presidente dell’Ondif e Ordinario di diritto processuale civile all’Università di Pisa, e con introduzione dell’Avv. Antonio Fargiorgio, presidente della Fondazione e dell’avvocato Serena Pancali, Consigliera del C.O.A. di Latina e coordinatrice della Commissione Famiglia.

Le innovazioni introdotte dalla riforma Cartabia, in via generale tesa alla migliore efficienza del processo civile, sono particolarmente concentrate nel settore del diritto di famiglia, di cui tocca molteplici aspetti della regolamentazione della crisi della coppia, anche con ampliamento di strumenti extragiudiziali, e nella esigenza di tutelare il minore, soggetto cui è rivolta la maggiore attenzione.

In tal senso, tra le tante novità, la possibilità di inoltrare cumulativamente domanda di separazione e di divorzio, la previsione del piano genitoriale per la gestione delle attività dei figli, la necessaria allegazione di documentazione su reddito e patrimonio ai fini della determinazione delle misure economiche, la figura del curatore speciale del minore, la possibilità della mediazione familiare.

Di certo la riforma introduce una nuova prospettiva del diritto di famiglia, con unico rito per tutti i procedimenti dinanzi al Tribunale Ordinario, al Tribunale per i Minorenni e al Giudice Tutelare, salvo diversa disposizione, e  che culminerà con la istituzione del Tribunale Unico previsto entro il 24 dicembre 2024, ma sarà indispensabile, oltre che un diverso approccio di tutti gli operatori del settore, avvocatura e magistratura in primis, e la fondamentale necessità di specializzazione, il supporto di mezzi adeguati, atteso che la inaccettabile durata dei giudizi, in particolare in materia così sensibile, non si risolve con la contrazione dei termini processuali ma con gli interventi strutturali che una riforma così significativa meriterebbe.

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