CAPORALATO A TERRACINA, L’IMPRENDITORE NEGA TUTTO: SAREBBE STATO IL BRACCIANTE A MINACCIARLO

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Caporalato nell’azienda agricola di Terracina: l’imprenditore finito agli arresti domiciliari nega tutti gli addebiti e ribalta la versione del lavoratore indiano che aveva denunciato di essere stato aggredito e gettato nel canale di scolo

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Secondo l’imprenditore dell’azienda agricola Orticola Tombolillo, Fabrizio Tombolillo, il bracciante indiano si sarebbe inventato tutto. Nessuna minaccia, nessuna ingiuria, nessuna percossa né tantomeno il lancio nel fosso perché quello pretendeva le mascherine in modo da lavorare in sicurezza (l’imprenditore ha dichiarato che di Dpi ne avevano anche in eccedenza, tanto è che l’hanno regalate al nosocomio terracinese del Fiorini).
Talché, in seguito alla minaccia, l’imprenditore e il figlio Daniele si sarebbero recati dai Carabinieri per denunciarlo, proprio il giorno stesso che il bracciante individua come il momento dell’aggressione, culminata nel brutale lancio dentro il canale.

A supporto di quanto dichiarato, ci sarebbero tre testimonianze di altrettanti lavoratori depositate dall’avvocato Fevola che difende l’imprenditore, oltreché ad ulteriori 20 dipendenti dell’azienda indicati dalla difesa che avrebbero visto come siano realmente andati i fatti.

Il legale dell’imprenditore ha presentato richiesta di revoca della misura degli arresti domiciliari per l’imprenditore.

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