CAMORRA: BOSS DEL CLAN MALLARDO SCARCERATO DIVENTA SORVEGLIATO SPECIALE A MINTURNO

/
Patrizio Picardi
Patrizio Picardi

I Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Latina, guidati dal tenente colonnello Antonio De Lise, insieme ai colleghi della Compagnia di Formia, agli ordini del tenente Alessandro Tolo, hanno notificato un decreto di applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di Minturno, emesso in data 12 marzo 2024 dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione, ad un 59enne di origine campane, già gravato da precedenti di polizia.

L’uomo non è uno qualunque. Si tratta di Patrizio Picardi, legato al potente clan camorristico Mallardo, sodalizio che in più operazioni è emerso aver investito nella provincia di Latina. Picardi, nato a Sarno, in provincia di Napoli nel 1965, è considerato un pezzo da novanta del clan Mallardo di Giugliano in Campania (la cosca appartenente alla cosiddetta Alleanza di Secondigliano formata dai clan Contini del Vasto-Arenaccia, Licciardi di Secondigliano e, per l’appunto, Mallardo di Giugliano), di cui, per un periodo, considerate le carcerazioni dei massimi vertici, è stato anche reggente.

Leggi anche:
CLAN MALLARDO: 25 GLI ARRESTI

Il 59enne è ritenuto pericoloso in quanto soggetto che vive abitualmente con i proventi di attività delittuosa e dedito alla commissione di reati che pongono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica. 

Il Comandante del Nucleo Investigativo di Latina, Antonio De Lise
Il Comandante del Nucleo Investigativo di Latina, Antonio De Lise

L’uomo dovrà ora ottemperare ad una serie di prescrizioni, tra le quali il divieto di frequentare altre persone gravate da precedenti penali, divieto di uscire nelle ore notturne, divieto di detenere armi, divieto di allontanamento dal centro cittadino dove domicilia, per la durata di 3 anni e 6 mesi.

Solo a gennaio scorso, Picardi è stato scarcerato dalla Corte d’appello di Napoli che ha accolto l’istanza presentata dai suoi legali che facevano emergere l’insufficienza della misura cautelare per decorrenza dei termini. Una decisione che arriva dopo la precedente decisione della Corte di Cassazione che aveva annullato con rinvio la precedente sentenza che condannava Picardi a 6 anni per estorsione. Il 59enne, prima della scarcerazione, era detenuto al regime del 41 bis nel carcere di Parma.

Picardi è stato menzionato più volte da vari collaboratori di giustizia tra cui Giuliano Pirozzi. Secondo quest’ultimo, Picardi, tra il 2012 ed il 2013, si trovava all’apice con la sua organizzazione, arrivando a essere il referente dei Mallardo nel comune di Qualiano, a nord di Napoli, e braccio destro del boss Feliciano Mallardo.

Condannato nel 2023 a 16 anni di reclusione proprio per aver gestito gli affari del can giuglianese a Qualino, secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Patrizio Picardi detto “O nasone”, pur essendo stato già condannato nel 2000 per associazione camorristica, aveva preservato il ruolo di peso nel clan Mallardo.

È stato lo stesso Picardi a optare per Minturno come località in cui essere ristretto all’obbligo di soggiorno. Una presenza nel sud pontino, quella di “O Nasone”, che non può essere considerata come una tra le tante. In una delle più recenti inchieste di Carabinieri pontini e DDA romana, denominata “Touch&Go”, gli investigatori hanno delineato un gruppo venuto su dalla Campania che prese il sopravvento negli affari di spaccio ed estorsioni. Anche questo gruppo era legato all’alleanza di Secondigliano, sponda Licciardi.

Leggi anche:
TOUCH&GO: CONFERME E RIDUZIONI IN APPELLO PER IL SODALIZIO DELLO SPACCIO

Articolo precedente

DUE VOLTE A PROCESSO PER STALKING: ASSOLTA IMPRENDITRICE DI GAETA

Articolo successivo

SANITÀ, TIERO (FDI): “LAVORARE PER FAR RIMANERE I MEDICI NEGLI OSPEDALI”

Ultime da Cronaca