L’oggetto è netto: sequestro immediato del perimetro del territorio interessato dalla pericolosa discarica sita in località Calabretto nel Comune di Itri su appezzamenti di terreni i cui proprietari, ben noti, sono stati oggetto di ordinanza sindacale. Gravissimo pericolo per la popolazione residente soggetta da oltre 40 giorni a respirare i miasmi tossici che si sprigionano dalle fumaiole della discarica che a breve per possibili piogge, queste sostanze tossiche, potrebbero ritrovarsi, tramite il torrente Pontone, nella vicina spiaggia di Vindicio nel Comune di Formia, con la richiesta rivolta al Giudice delle indagini preliminari di un accertamento peritale tramite incidente probatorio.
Il segretario nazionale dell’associazione antimafia Antonino Caponnetto Elvio Di Cesare ha così scritto (allegando un articolo di Latina Tu, leggi qui) alla Procura di Cassino, al Ministro della giustizia, al Consiglio Superiore della Magistratura, alla Procura Generale della Corte di Appello, al Ministero dell’Ambiente, alla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina e all’onorevole Raffaele Trano, per sollecitare il sequestro di una discarica di Calabretto (l’altra è già posta sotto sequestro), un argomento che ormai è diventato un habitué su queste pagine in ragione di un’emergenza ambientale e sanitaria che rischia di aggravarsi a Itri con l’arrivo dell’autunno.
Sono passati alcuni mesi – scrivono dall’Associazione – da quanto la pericolosa discarica di c.da Calabretto sita nel Comune di Itri ha cominciato a fumare emettendo nell’aria odori nauseabondi e aromatici certamente, altamente tossici. Tali miasmi, che si percepiscono nel raggio di qualche chilometro, rendono questa parte di territorio inospitale, fatto che sta sottoponendo la popolazione locale a malori continui, che in alcuni casi hanno richiesto per i malcapitati il trasporto presso il P.S. dell’Ospedale di Formia. Visto che la situazione peggiora anche a causa del caldo intenso e ultimamente da interventi inopportuni fai da te, tramite mezzi meccanici, che hanno rimosso il terreno nel tentativo vano di coprire le fumaiole, certamente aggravando la situazione.
Quindi visto che questa Procura (ndr: Cassino) è stata investita da numerosi esposti denunzia nel corso di questi mesi, da parte di cittadini, associazioni, parlamentari, senza aver sottoposto a sequestro l’aria interessata a tutela della sicurezza delle persone, che anche per curiosità, giornalmente si avvicinano al luogo delle emissioni tossiche per riprendere le oramai famose fumaiole. Tutto ciò premesso, si chiede che la S.V. voglia disporre l’immediato il sequestro dell’area interessata dalle esalazione tossiche, nonché, richiedere al Gip, tramite incidente probatorio i relativi impellenti accertamenti peritali al fine di evidenziare la natura e la tossicità dei materiali presenti nella discarica che oramai bruciano da quasi due mesi.