AGGRESSIONI, BOTTE E MINACCE PER UN DEBITO DI DROGA: IN CARCERE 45ENNE DI SABAUDIA

Nel pomeriggio di ieri, 2 febbraio, a Sabaudia, i Carabinieri hanno tratto in arresto un 45enne, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in esecuzione dell’ordinanza di aggravamento della misura emessa dal Tribunale di Latina, a seguito delle ripetute violazioni delle prescrizioni imposte, prontamente segnalate alla competente autorità giudiziaria.

Gli eventi riguardanti la misura cautelare degli arresti domiciliari risalgono ai fatti accaduti nell’ottobre del 2023 a Terracina, quando il 45enne era stato denunciato per minacce e tentata estorsione da un giovane di 22 anni al quale aveva richiesto indietro un casco e 600 euro riconducibili a dei debiti che aveva contratto il padre con lui.

Espletate le formalità di rito, il 58enne è stato tradotto presso la casa circondariale di Latina a disposizione della competente autorità giudiziaria.

Alla base della richiesta estorsiva di denaro, come ricostruito dalle indagini, vi era un credito per l’acquisto di droga che l’arrestato vantava nei confronti del 47enne, il cui pagamento, considerato il mancato assolvimento nei termini richiesti e perentori da parte del debitore, è stato richiesto attraverso gravi e reiterate minacce anche al figlio del debitore, del tutto ignaro della vicenda del padre.

Ripetute e incessanti le minacce di morte dell’indagato che si sono propagate ad un intero nucleo familiare, terrorizzato dalle continue richieste estorsive, non risparmiando nemmeno gli anziani genitori del 47enne presso cui lo stesso si era rifugiato dopo avere subito un’aggressione che gli aveva provocato un trauma contusivo facciale.

La vittima nella circostanza era stata rintracciata in un luogo pubblico dall’indagato il quale, in compagnia del proprio cane di grossa taglia, gli aveva sferrato dei colpi sul viso provocandogli lesioni personali.

La stessa vittima si era quindi trasferita dai genitori, ma anche presso quest’abitazione il 45enne aveva fatto pervenire le proprie minacce annunciando che avrebbe terminato la sua rappresaglia e che in questo caso avrebbe incendiato l’interno edificio con all’interno gli anziani congiunti.

L’articolata attività investigativa è stata avviata grazie ad una segnalazione del giovane 21enne preoccupato dai continui messaggi minatori che gli pervenivano sul proprio telefono cellulare e che gli intimavano di assolvere al debito del padre se voleva evitargli il peggio.

Inoltre, in alcuni messaggi, il 45enne minacciava il ragazzo che se non avesse pagato quanto dovuto dal padre, gli sarebbe stata sottratta la propria motocicletta. Ad ogni modo, mentre veniva predisposto un servizio di polizia a tutela delle vittime, sono state raccolte le prime denunce e, su delega e coordinamento del sostituto Giammaria, titolare dal fascicolo, è stata predisposta ed eseguita una perquisizione personale a carico dell’indagato nel corso della quale, all’interno del telefono cellulare, è stato rinvenuto materiale di assoluto rilievo investigativo che, compendiato negli atti d’indagine, ha consentito l’emissione della misura cautelare.

In proposito, spiegavano i poliziotti in una nota, è stata rilevata l’allarmante attività intimidatoria posta in essere dal 45enne, con una escalation preoccupante di violenza sempre maggiormente crescente e sfociata in una vera e propria aggressione fisica, dimostrando la completa assenza di alcun freno inibitore.

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