Abusi edilizi nella villa dell’ex deputato e Presidente del Latina Calcio Pasquale Maietta: Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar
I giudici amministrativi di Palazzo Spada hanno accolto il ricorso dell’ex deputato di Fratelli d’Italia contro la decisione del Tar di Latina che aveva confermato l’annullamento in autotela della sanatoria concessa nel 2014 dal Comune di Latina a Maietta il quale, secondo i giudici amministrativi, “ha taciuto alle Amministrazioni competenti le informazioni necessarie per accertare se la fascia frangivento avesse perso la propria funzione pubblica, né ha ritenuto di fornirle nel corso del giudizio”.
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Gli abusi edilizi erano stati individuati in un passo carrabile e un muro che l’ex parlamentare ha costruito nella villa in Via Nascosa, ritenuta dagli inquirenti del processo Arpalo, in corso di svolgimento, come uno dei beni acquistati con soldi riciclati.
Maetta, proprietario del terreno e della fascia frangivento, presentò al Comune di Latina istanza di accertamento di conformità e istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica per il muro di cinta e il passo carrabile. Nel 2014, l’Ente di Piazza del Popolo, senza aspettare il nulla osta regionale, accordò il permesso a costruire in sanatoria.
Un atto, quest’ultimo, che nel 2018 fu annullato in autotutela dallo stesso Comune di Latina poiché fondato “su un erroneo presupposto di valutazione di quanto stabilito” dalla norma regionale. È proprio quest’ultimo atto amministrativo che Maietta ha impugnato al Tar che, in prima battuta, nell’aprile 2019, sospese il provvedimento del Comune stabilendo che l’ente dovesse riesaminare la pratica sulla base di ulteriori dati forniti dall’ex assessore al Bilancio.
A novembre 2020, il Tar confermò invece il provvedimento di annullamento in autotutela dell’Ente di Piazza del Popolo poiché l’atto del 2014, che dava il via libera alle opere di Maietta, fu “rilasciato su presupposti erronei, in quanto pone a legittimazione urbanistico-edilizia opere per le quali non risulta essere stato rilasciato il preventivo e necessario nulla osta regionale circa il vincolo paesaggistico gravante sull’area interessata dai lavori abusivi”.
Ora, il Consiglio di Stato ha ribaltato quella decisione bocciando l’annullamento del Comune di Latina, datato 2018, che revocava il permesso a costruire in sanatoria del 21 gennaio 2014, in piena Giunta Di Giorgi di cui Maietta era stato Assessore al Bilancio, e che avrebbe dovuto essere predisposto entro 18 mesi contrariamente a quanto fatto dall’Ente di Piazza del Popolo.
Curiosamente, Maietta si dimise da Assessore proprio il 21 gennaio 2014. Dimissioni concordate con Di Giorgi, spiegò all’epoca, in una nota, l’ex Presidente del Latina Calcio.