Operazione della DDA di Napoli che arriva fino in terra pontina: undici gli arresti e 18 in tutto gli indagati
Sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i finanzieri del locale Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno eseguito, oggi 6 aprile, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di 11 indagati gravemente indiziati del reato di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Le attività investigative, condotte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Napoli, hanno fatto emergere un ingente traffico di hashish e cocaina sulla rotta “Olanda–Spagna–Italia” e consentito di individuare l’esistenza di due gruppi criminali, tra cui il clan Gallo di Torre Annunziaita, che operavano con la collaborazione di cittadini sud-americani dimoranti in Spagna.
Nel corso delle indagini erano già stati sottoposti a sequestro oltre 600 kg. di hashish e 12 kg. di cocaina nonché tratti in arresto, in flagranza di reato, 3 responsabili.
Tra i coinvolti quattro pontini, tra cui il 33enne Stefano Cerilli di Sezze, coinvolto già l’anno scorso nell’operazione anti-droga “Il Tempio”, dal nome del ristorante di Roccagorga da cui avrebbe gestito lo spaccio. Oltreché a Cerlilli arrestati anche Mohamed Boughriba, 30enne residente a Cisterna i fratelli di Fondi, Massimiliano e Gianluca Del Vecchio, il primo dei quali molto noto negli ambienti criminali pontini. Tutti e due i Del Vecchio sono stato coinvolti nell’operazione anti-droga messa a segno da Squadra Mobile e Carabinieri di Latina prima di Natale.
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Ruolo importante, secondo l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari, era quello di Cerilli che avrebbe avuto rapporti diretti con i narcos colombiani per poi far transitare i carichi di droga a Sezze, con la complicità di un cuoco indagato a piede libero, e indirizzarli successivamente verso la provincia pontina, Napoli e persino Torino.
Le indagini hanno poi portato a evidenziare gli affari con la droga dei Del Vecchio, gestiti in primis da Massimiliano, il quale, benché ai domiciliari in una comunità di recupero della provincia di Caserta, riusciva ancora a relazionarsi sia con il fratello Gianluca che con Boughriba per lo sviluppo dei traffici di sostanza stupefacente anche dal Sud America (nell’inchiesta si delinea un carico da 80 chili di cocaina). Non mancano inoltre contatti anche con Cerilli stesso.