VOTO DI SCAMBIO MAFIOSO: RIESAME LASCIA AI DOMICILIARI DEL PRETE

RIESAME

Voto di scambio politico-mafioso: il Tribunale del Riesame di Roma ha deciso sull’imprenditore dei rifiuti Raffaele Del Prete

Arrestati martedì 13 luglio nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alla contestazione del voto politico-mafioso riferibile alla campagna elettorale del 2016 a Latina (Comunali), i due accusati, Raffaele Del Prete ed Emanule Forzan, si erano difesi rispondendo alle domande dei magistrati nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia svolto il 15 luglio.

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Come noto, Raffaele Del Prete è accusato di aver dato soldi ad Agostino Riccardo, ex affiliato al Clan Di Silvio, oggi collaboratore di giustizia, in cambio di voti, attacchinaggio e visualizzazione dei manifesti elettorali in favore di Matteo Adinolfi, indagato anche lui, attualmente europarlamentare della Lega e, nel 2016, in corsa per diventare consigliere comunale. Carica che, alla fine, raggiunse con 449 voti.

Per l’accusa, Del Prete avrebbe dato in tutto a Riccardo circa 45mila euro. A costituire, secondo inquirenti e investigatori, il ruolo di collettore anche Emanuele Forzan, ex collaboratore di Del Prete e, al tempo delle Comunali 2016, responsabile elettorale per la lista “Noi con Salvini”.

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Forzan, difeso dall’avvocato Kristalia Papaevangeliu, aveva parlato per ore di fronte al giudice per le indagini preliminari Bernadette Nicotra e al Pm della Direzione distrettuale antimafia Corrado Fasanelli. Alla fine, l’avvocato di Forzan, ad oggi Responsabile Comunicazione nel gruppo della Lega in Regione Lazio e Commissario di partito a Sezze, aveva chiesto la revoca dell’ordinanza o comunque una misura più lieve. E nella giornata di oggi 30 luglio è atteso il responso del Riesame.

A seguire, il gip Nicotra e i pm Spinelli e De Lazzaro avevano interrogato Del Prete assistito dall’avvocato Dino Lucchetti. Anche per lui ore di interrogatorio in cui l’imprenditore ha negato di avere dato soldi per far votare Adinolfi, ridimensionando la portata del denaro fornito a Riccardo.

Il Tribunale del Riesame ha deciso di lasciare agli arresti domiciliari Del Prete confermando la misura degli arresti domiciliari. La difesa di Del Prete puntava su quelle che erano giudicate incongruenze nei verbali resi alla DDA dal collaboratore di giustizia Agostino Riccardo e sulla non utilizzabilità delle intercettazioni derivanti dal procedimento penale già concluso denominato “Touchdown”.

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