Nella sede del Consiglio Regionale del Lazio di via della Pisana si sono conclusi i corsi antincendio boschivo per circa 700 volontari di protezione civile
A breve, i volontari saranno destinati a intervenire sugli scenari operativi degli incendi boschivi, mettendo in pratica quanto acquisito durante questa specifica formazione.
I corsi di 24 ore complessive ciascuno, realizzati nell’ambito dell’Accordo di Programma tra l’Agenzia Regionale di Protezione Civile e l’Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”, grazie alla collaborazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in qualità di docenti, hanno avuto lo scopo di far acquisire da parte dei volontari operativi le informazioni necessarie per valutare i rischi nelle aree di intervento e nell’uso delle attrezzature e dei Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) per adottare i necessari comportamenti di sicurezza e autotutela.
Una prima parte teorica, articolata in undici classi e realizzata in modalità FAD negli scorsi mesi di maggio e giugno ha affrontato diversi argomenti, tra i quali: Riferimenti Normativi riguardanti gli incendi boschivi e il Volontariato di protezione civile; elementi di fisica della combustione, Tipologie e Cause degli incendi boschivi: fasi evolutive, Lotta attiva, tecniche di spegnimento e ruoli operativi dei Direttore delle Operazioni e Volontariato operativo, Procedure Operative con particolare riguardo all’Organizzazione del Sistema di intervento di cui si è dotata la Regione Lazio.
La formazione inoltre ha riguardato elementi di cartografia e i riferimenti normativi e le Linee Guida per il corretto uso dei Dispositivi di Protezione Individuale.
Le prove tecnico/pratiche/manuali e operative (fase pratica in presenza) si sono svolte dal 30 giugno al 5 luglio 2021 presso la sede del Consiglio regionale del Lazio. Preliminare alla verifica della formazione acquisita – tramite appropriato test di 40 domande a risposta multipla – si è articolata in quattro diverse attività che riproducono in forma didattica le situazioni cui si trovano esposti i volontari operativi nell’antincendio boschivo in occasione dell’attivazione da parte della Sala Operativa della Protezione civile regionale:
– simulazione di composizione della squadra A.I.B. e utilizzo degli attrezzi manuali (flabello e rastro) per attacco diretto all’incendio
– simulazione di utilizzo operativo dell’automezzo antincendio del tipo pick-up con modulo A.I.B. a seguito di attivazione dalla Sala Operativa
– utilizzo di motosega a scoppio ed a batteria per il taglio di un tronco
montaggio e smontaggio di una vasca A.I.B.
– attività di stendimento di una tubazione antincendio, effettuato in squadra da cinque unità.
“A completamento della formazione operativa – ha spiegato Carmelo Tulumello, direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile – è stato anche predisposto l’intervento di un elicottero della flotta regionale che ha simulato le operazioni antincendio boschivo con il riempimento della benna da una delle vasche mobili appositamente montata e riempita d’acqua dai volontari durante i precedenti esercizi didattici e “sgancio” dell’acqua sul fuoco acceso sul prato dove si sono svolte le prove formative di spegnimento manuale”.
“L’emergenza COVID – ha concluso Tulumello – non ha fermato la formazione dei volontari ma ha visto l’Agenzia di Protezione Civile del Lazio e l’Istituto Jemolo pronti a mettere in pratica nuove metodologie che hanno portato ad un risultato di grande rilievo. Fondamentale, in questo senso, la collaborazione del volontariato di protezione civile che ha permesso l’allestimento e la gestione, presso la sede del Consiglio Regionale di un campo addestrativo unico nel suo genere e che rappresenta una ulteriore innovazione che rappresenta una ulteriore innovazione e sperimentazione che ha riscosso grande efficacia e successo”.