Concorsi Asl Latina truccati: botta e risposta in Consiglio regionale tra il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Simeone e l’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato
“Nessuna risposta concreta – ha spiegato Simeone – sulla vergognosa vicenda che ha travolto i concorsi espletati dalla Asl di Latina rispettivamente per la selezione di 23 posti da collaboratore amministrativo cat. D e 70 posti di assistente amministrativo cat. C. Il quesito era semplice e diretto: chiedevo a Zingaretti e D’Amato se a fronte di quanto accaduto non intendessero, a tutela anche della Regione che rappresentano, avviare con urgenza un’accurata indagine interna al fine di comprendere quali siano le “pressioni politiche”, e da chi siano state esercitate, sulla Asl di Latina a cui ripetutamente fa riferimento l’ex direttore generale della stessa azienda, Giorgio Casati”.
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“Prendiamo atto, dalla risposta dell’assessore regionale alla sanità che non si intende farlo – ha aggiunto Simeone – Che non è intenzione, né volontà, di chi governa questa Regione fare luce su una vicenda le cui ripercussioni le stanno ingiustamente pagando a caro prezzo tutte quelle persone che hanno partecipato al concorso considerandolo una chance per il proprio futuro, che si sono impegnati, sacrificati ed hanno studiato per raggiungere un risultato oggi cancellato a causa di chi aveva già deciso chi avrebbe dovuto vincerli. Quanto accaduto è di una gravità estrema e ancor più grave è che, al di là degli atti di verifica dovuti avviati dalla Regione Lazio e della decisione di costituirsi parte civile nell’eventuale processo, né Zingaretti né D’Amato abbiano intenzione di comprendere chi siano le persone che “tengono per le p…” il direttore sanitario della Asl di Latina Visconti, come lo stesso Casati confida all’amico “Bruno” e come emerge dalle intercettazioni, chi siano i componenti di quella regia regionale cui sempre Casati fa riferimento e fautori della carriera di Rainone agevolata dal fatto che “fa favori a tutti””.
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“Dalle dichiarazioni rese da Casati emerge, in modo inequivocabile – ha concluso il consigliere regionale di Formia – la consapevolezza della pressante presenza di una certa politica nella gestione della Asl di Latina di cui lo scandalo dei concorsi sembra essere solo uno degli epiloghi. È inaccettabile che nessuno oggi si ponga alcun interrogativo sulla correttezza dell’agire dell’ex direttore generale Casati, che ha guidato la Asl di Latina per ben cinque anni dal 2016 al 2021. Quello che resta è una delle pagine più buie della sanità della nostra provincia, segnata da concorsi in cui anziché i meriti hanno preso il sopravvento nomi e cognomi di collaboratori di consiglieri regionali, figli e parenti di lavoratori della Asl, di medici dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, di componenti delle segreterie di una ben identificata parte politica. Prendiamo atto che chi oggi guida la regione Lazio preferisca limitarsi a fare il minimo indispensabile per salvare la faccia. Noi non ci fermeremo qui nell’interesse delle tante, troppe, vittime di questa vicenda che sono tutte le persone che hanno agito a qualsiasi livello nel rispetto della legge e della correttezza”.
Dichiarazioni che non state lasciate cadere né in Aula né in seguito. D’Amato, infatti, ha risposto a Simeone il quale, va detto, ha glissato sull’epiteto di camorrista che gli rivolgeva il Dg Casati in una delle intercettazioni captate dagli investigatori.
“Come ho già risposto in aula al consigliere Simeone – ha ribadito in una nota D’Amato – la Direzione regionale dal 9 febbraio, prima delle misure cautelari, ha chiesto la revoca dei concorsi e l’attuazione di tutte le misure amministrative, fino al licenziamento, delle persone ritenute responsabili, per cui rispedisco al mittente qualsiasi illazione. D’altronde non mi sembra che il consigliere Simeone abbia mai in precedenza sollevato alcuna questione circa questi due concorsi, ma presenta l’interrogazione solo dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni pubblicate sulla stampa. La Regione non intende sostituirsi alla magistratura a cui riconferma piena fiducia e massima disponibilità”.
La Regione ha chiesto la revoca dei concorsi e persino i licenziamenti dei candidati risultati vincenti. Va dato atto a D’Amato, solo che la Asl di Latina ha revocato solo uno dei due concorsi, quello da 70 posti, mentre è rimasto intatto quello dei 23 posti. E per quanto riguarda i licenziamenti dei vincenti di quel concorso e persino degli idonei – in tutto sono 65 persone – del licenziamento nemmeno l’ombra. Ognuno è rimasto al suo posto di lavoro.