Spreco erariale per il Parco Vasco De Gama di Latina: la Corte dei Conti del Lazio dispone l’archiviazione per Coletta, assessori e dirigenti
La vicenda è quella del noto Parco Vasco de Gama, affidato in concessione alla coop “Il Quadrifoglio” lo scorso settembre, ma addirittura citato, a marzo 2020, dal Procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio Andrea Lupi nella relazione d’inaugurazione dell’anno giudiziario come esempio di spreco.
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A dicembre 2019, l’evidenza di un’indagine erariale dei magistrati contabili partita da un accertamento del Nucleo di Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Latina. “Alla luce delle risultanze investigative – sostenevano i finanzieri – è configurabile un pregiudizio alle pubbliche finanze pari a complessivi 850mila euro“. In soldoni, il Parco Vasco de Gama avrebbe dovuto essere fruibile ai cittadini ma non lo è stato e questo avrebbe comportato un danno erariale.
Chiamati a dedurre e a dare conto della presunta responsabilità, tanti nomi noti dell’amministrazione del capoluogo: gli ex Dirigenti ai Lavori Pubblici, Giovanni Della Penna e Lorenzo Le Donne, l’ex commissario prefettizio Giacomo Barbato che sostituì Giovanni Di Giorgi dopo la caduta della sua Giunta (anche Di Giorgi ha avuto l’invito a dedurre, anche se, e furono gli stessi inquirenti a farlo notare, fu destituito a giugno 2015 “sei mesi prima del collaudo del Parco” avvenuto a novembre dello stesso anno), l’ex dirigente al Patrimonio (fino al 16 giugno 2015), ora nel settore Cultura, Elena Lusena.
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Inoltre, e questo destò ancor più clamore, la Corte dei Conti invitò ai chiarimenti anche dall’attuale Sindaco Damiano Coletta, il suo massimo dirigente di fiducia Rosa Iovinella (segretario generale del Comune), l’ex assessore all’Urbanistica Gianfranco Buttarelli, l’assessore ai Lavori Pubblici Emilio Ranieri, compresi altri 9 ex o attuali dirigenti.
Il nodo era quello del finanziamento dia 669 mila euro (soldi cofinanziati dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla stessa Regione) che la Regione Lazio chiedeva indietro al Comune di Latina per non aver ottemperato a quanto previsto. I fondi, derivanti dal “P.O.R. F.E.S.R. Lazio 2007/2013”, rientravano nel finanziamento denominato “Plus Marina di Latina“.
Secondo i magistrati contabili, in relazione alle contro-deduzioni presentate e alle audizioni svolte, sono emersi ulteriori elementi che avrebbero potuto configurare responsabilità a carico degli Assessori, nel periodo dal 2016 a tutt’oggi, al Decoro, Manutenzioni, Patrimonio e Lavori Pubblici, Emilio Ranieri e Gianfranco Buttarelli nonché dei responsabili del Servizio Ambiente succedutisi dal 1 gennaio 2016 a tutt’oggi, tra gli altri, Daniela Ventriglia; nonché i responsabili del Servizio Patrimonio ed i responsabili del Servizio Decoro, Qualità Urbana e Bellezza e Beni Comuni succedutisi nel tempo: Umberto Cappiello (responsabile servizio patrimonio dal 01/04/2017 al 10/08/2017), Annunziata Lanzillotta (responsabile del servizio Lavori Pubblici e Manutenzioni dal 01.04.2017 al 10/08/2017). Ecco perché, la Corte dei Conti ha chiamato anche questi assessori e dirigenti a dedurre in merito ai fatti contestati.
Tuttavia, agli esiti dell’istruttoria svolta, in particolare, dall’esame degli atti acquisiti dalla Polizia Giudiziaria, nonché dalle articolate deduzioni presentate dagli interessati e in considerazione di quanto dichiarato in sede di audizione, la Procura della Corte dei Conti non ha ravvisato profili di responsabilità per dolo o colpa grave a carico di Elena Lusena, Giovanni Di Giorgi, Emilio Ranieri, Gianfranco Buttarelli, Daniela Ventriglia, Umberto Cappiello e Annunziata Lanzillotta.
Così, il 17 dicembre scorso, la Procura Regionale, con il Vice Procuratore Francesco Vitiello, ha disposto l’archiviazione del procedimento. Una decisione concordata col Procuratore generale Pio Silvestri.