Due giorni e due casi tra bambini nella provincia di Latina: ieri a Sonnino, oggi a Monte San Biagio. Entrambi i contagiati sono stati annunciati dai Sindaci delle due città
È da poco più di un’ora che il Sindaco di Monte San Biagio ha annunciato pubblicamente la positività di un bambino.
“Buongiorno e buona domenica, questa mattina purtroppo devo comunicarvi un’importante notizia che preferisco anticiparvi personalmente ancor prima del comunicato ufficiale della ASL, il tutto per non creare confusione – ha scritto Federico Carnevale, primo cittadino di Monte San Biagio – Un bambino del nostro territorio è risultato positivo al Coronavirus ma posso rassicurarvi che sono già state attivate le procedure come da protocollo. Il bambino sta bene e non è stato a contatto con altri bambini e per questo, vi chiedo di non creare allarmismi e di mantenere un clima sereno e tranquillo. Si procederà con la mappatura dei contatti sperando di non averne ulteriori. La verità è che dobbiamo imparare a convivere, nostro malgrado, con questo maledetto virus e noi genitori dobbiamo essere prudenti e responsabili al massimo grado. Mi raccomando: distanza, mascherina, pulizia delle mani, e tanta, tanta responsabilità. Vi tengo aggiornati.
Ormai sembra un rito collettivo temuto e ascoltato, quello del Sindaco che annuncia dai canali social le brutte e le liete notizie le quali costituiscono una delle caratteristiche che non dimenticheremo del tremendo periodo della pandemia. Che non accenna a finire, anzi. Nonostante i “terrapiattisti” che negano la presenza del virus o comunque la sua pericolosità, così come li definisce il sindaco di Sonnino Luciano De Angelis, il quale, proprio ieri, con un video caricato su Facebook, ha parlato della prima positività registrata nel suo territorio: un altro bambino, come il minore di Monte San Biagio, contagiato dal Covid-19.
De Angelis, il cui video in cui pronunciò l’ammonimento “Ve stèllo comm’ alle lena” durante il lockdown rimane uno dei must che ci porteremo dietro, unisce vigore nel rivolgersi ai cittadini ed empatia con i medesimi.
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A breve, a mezzogiorno e mezza (4 ottobre), De Angelis farà la sua seconda diretta video per ragguagliare sul bambino positivo che, per la comunità sonninese, fa più rumore degli arresti di Luciano Iannotta, il cui quartier generale si trova a Capocroce.
È l’Italia profonda, quella delle province, di quei sindaci dei piccoli comuni spesso lasciati soli, che cerca di tenere duro, in un Paese quantomeno uscito dalla retorica patetica di “Andrà tutto bene”, e che soffre e spera nel futuro vaccino.
Nel frattempo, non solo a Monte San Biagio e Sonnino, che insieme fanno circa 14mila abitanti, i piccoli comuni cercano di tenere a bada la paura e le famigerate chat Whatsapp, dove spesso si alimentano notizie infondate, e più volte panzane da far tremare le vene ai polsi: sono la nuova versione della caccia alle streghe anno di grazia 2020. Un modo per esorcizzare il bilico in cui si vive soprattutto nei piccoli centri – nelle grandi città il timore della malattia c’è ma si diluisce nell’alienazione dei centri urbani – dove a dover tenere dritta la barra sono i primi cittadini i quali conoscono uno a uno le persone del luogo.
Un trattato di antropologia e sociologia messe insieme l’Italia dei piccoli comuni. E quando la pandemia sarà andata via, chissà se per un vaccino o per una scomparsa del virus, chissà se ci ricorderemo o se, invece, al contrario che nel costante rito collettivo di adesso dove tutto è amplificato e per superstizione ignorante non si rispettano le regole, tutto sarà rimosso e nessuno ne parlerà più.
D’altra parte, così fece la generazione della Spagnola che di quella febbre ammazza giovani poco voleva ricordare. Sarà perché prima del virus che falcidiò milioni di persone c’era stata una guerra mondiale e dopo ce ne sarebbe stata un’altra.