Avvistati camion di un’azienda del settore fare ingresso nello stabilimento: la Sep di Pontinia sequestrata continua a ricevere i rifiuti
“Miasmi a giorni alterni e dei lavori di ristrutturazione nemmeno l’ombra” – così inizia la nota che pubblichiamo integralmente dei quattro comitati che da anni si battono contro la situazione invivibile per gli abitanti che vivono tra Pontinia, Priverno e persino Sabaudia e che debbono sopportare le attività dell’impianto che lavora il compost nella zona industriale di Mazzocchio nel comune di Pontinia. Un impianto che, insieme al gemello Sogerit, è stato sequestrato nel giugno 2019 da un’operazione dell’Antimafia di Roma.
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LA NOTA DEI COMITATI – Continua a rappresentare una bomba a orologeria la Sep, l’impianto di compostaggio posto sotto sequestro a Mazzocchio, frazione di Pontinia. L’azienda dovrebbe essere chiusa ma i cittadini riuniti nei comitati di Mazzocchio, Boschetto Gricilli Macallè, Il Fontanile e Pontinia Ambiente e Salute, hanno registrato nelle scorse settimane diversi ingressi di camion di un’azienda privata operante nel settore dei rifiuti che ha scaricato materiale probabilmente riconducibile a sfalci di erba e verde.
“Vorremmo essere più precisi – scrivono i comitati – ma la Sep è trincerata da mesi dietro una coltre di mistero e silenzio”.
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Tanti i conti che non tornano: se la Sep è posta sotto sequestro e la magistratura ha più volte sottolineato come in queste condizioni lo stabilimento non possa produrre compost perché vetusto, come mai si continua a scaricare all’interno?
Se l’azienda non è in grado di produrre compost, che fine fa il materiale che fuoriesce dalla Sep? “Ammettiamo – continuano i comitati – che questo pseudo compost venga smaltito e nuovamente lavorato in un Tbm, perché in discarica il rifiuto tal quale non può più andare; a che servono questi chilometri e chilometri di rifiuti trasportati a destra e a manca per la provincia?”
Perché la Sep ha ricevuto quasi due milioni di euro dal ministero dello Sviluppo Economico per essere ristrutturata e non si vedono lavori all’interno?
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“Noi stiamo per affrontare un’altra estate di inferno – scrivono i comitati – la Sep puzza a giorni alterni, abitiamo accanto a campi di mais cresciuto su terreni inquinati e mai bonificati. Chiediamo da mesi all’azienda e alla politica di darci risposte ma ognuno dice di non sapere o di non poter dire. Tutto questo sta accadendo alla luce del sole, in una provincia che sembra puntare tutto sul compost quando nel giro di poche decine di chilometri sono presenti due impianti di compostaggio e un Tbm che potrebbe tranquillamente lavorare la frazione più sporca dell’organico. A che gioco stiamo giocando? Perché un impianto sequestrato movimenta così tanti soldi e così tante attenzioni?”
La Sep continua a puzzare e a ricevere i rifiuti. Che fine fa il compost?