Dalle prime luci dell’alba, è in corso l’operazione “Mosaico 2”: tra gli indagati dell’operazione ‘Mosaico 2’, un algerino sospettato di aver favorito il noto Anis Amri, autore della strage di Berlino del 2016 e ospitato ad Aprilia
I poliziotti della Digos di Roma, coordinati dalla Procura di Napoli, hanno eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare e 20 perquisizioni a carico di 19 indagati (di cui 12 italiani) coinvolti in una filiera transnazionale dedita alla produzione di documenti falsi destinati a Paesi esteri sia dell’area Schengen che extra Schengen, al fine di favorire l’immigrazione clandestina.
L’indagine, nella cui cornice sono stati contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla produzione, al riciclaggio e al traffico di documenti di identità contraffatti, nonché al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina strumentale al circuito del terrorismo internazionale, è stata avviata nel luglio 2019, all’esito della conclusione della indagine Mosaico, che aveva consentito di ricostruire e disarticolare la rete relazionale in Italia riconducibile al noto ANIS AMRI, autore della strage di Berlino nel 2016, nonché smantellare una cellula ispirata al fondamentalismo islamico rispetto alla quale erano stati riscontrate progettualità avanzate di attività controindicate sul territorio nazionale.
Le indagini attuali, durate dieci mesi e condotte sia attraverso attività tecniche che con servizi di polizia giudiziaria tradizionali, hanno consentito la discovery di due diversi contesti delittuosi l’uno funzionale all’altro, con una proiezione transnazionale.
Il business illecito, dalle evidenze investigative, sarebbe attestato su tre diversi livelli operativi. La produzione documentale sarebbe concentrata nelle mani di quattro fratelli di origine campana, i quali, avvalendosi di una fitta rete di coperture ambientali, avrebbero allestito una vera e propria stamperia clandestina nella zona di Porta Capuana. Vasta la gamma dei documenti prodotti: dalle carte di identità a permessi di soggiorno, dalle patenti di guida fino a verbali di polizia.
I documenti sono apparsi commissionati da soggetti di origine extracomunitaria gravitanti nella zona, i quali sarebbero poi stati demandati a fornire ai falsari i dati anagrafici e le fotografie da applicare sui supporti. Stando ai riscontri investigativi, nel corso delle indagini i “titolari” della stamperia hanno alimentato l’attività illecita alla ricerca di sempre maggiori skills qualitativi, anche con ‘Studi di mercato” che consentissero di acquisire ologrammi per la produzione di carte di identità sempre più verosimili ed attendibili, o stampanti sempre più performanti.
La “consegna”, secondo gli esiti investigativi, sarebbe avvenuta grazie ai servizi di spedizione assicurati da un attività commerciale di settore, sempre sita nel capoluogo campano, nella zona a ridosso della Stazione centrale, che, attraverso una contabilità “parallela”, garantiva un trattamento di favore ai committenti delle spedizioni “incriminate”, consentendo -quali mittenti- l’utilizzo di nomi di copertura.
Singolare il ricorso anche al nome di APU NAGAR, noto personaggio della serie televisiva “I Simpson”.
Coinvolte le province di Napoli, Caserta e Benevento. L’operazione, denominata “Mosaico 2”, secondo step dell’omonima operazione Mosaico a cui partecipò anche la Digos di Latina, è coordinata a livello internazionale dal “Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno“, presso il quale è stata istituita un’apposita cabina di regia con la partecipazione dell’Ectc (European counter terrorism centre) di Europol, che sta guidando analoghe attività operative in diversi Stati europei.
L’operazione “Mosaico 2” è condotta dalla Sezione Antiterrorismo della Digos della Questura di Roma, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, pm Di Mauro, con il supporto operativo delle Digos di Napoli, Caserta e Benevento, nonché del Reparto Prevenzione Crimine e dei Gabinetti della Polizia Scientifica per il Lazio, nonché per la Campania e Molise.
Tra gli indagati dell’operazione “Mosaico 2” – che ha permesso alla Polizia di Stato di disarticolare un hub del falso documentale finalizzato a favorire l’immigrazione clandestina – c’è anche un algerino, C.M.S, sospettato di aver favorito Anis Amri, autore della strage di Berlino del 2016. Nel corso delle indagini correlate ad altro procedimento penale, è emerso che l’algerino sia un probabile fiancheggiatore che avrebbe aiutato ANIS AMRI a reperire documenti prima di partire per la Germania; nonché, nel 2017, coinvolto nell’ambito di una ulteriore indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Roma relativa al riciclaggio di migliaia di passaporti italiani sottratti dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato e collocati anche in circuiti in odore di contiguità con facilitatori di aspiranti foreign fighters.
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