“Il Comitato di Boschetto, Gricilli e Macallè ha presentato il 9 ottobre ricorso al Tar, insieme al Comitato Civico di Cori, contro la chiusura del PPI di Priverno. La Sindaca Anna Maria Bilancia in un silenzio assordante tace ed è completamente assente“. Così il Comitato di Priverno (Boschetto, Gricilli, Macallè) comincia la sua nota per ribadire l’azione compiuta con il ricorso amministrativo che vuole scongiurare la chiusura del Punto di Primo Intervento, coordinandosi col Comitato Civico di Cori.
“Gravissime carenze di personale nei poliambulatori di Priverno. Mancano infermieri, portantini, impiegati e ora anche i computer dopo il furto che la Asl non ha ricomprato – prosegue il comunicato – il Comitato di quartiere di Boschetto, Gricilli e Macallè, insieme al Comitato civico di Cori, difesi dall’Avv. Pasquale Lattari, ha presentato ricorso al Tar contro la chiusura del Ppi di Priverno e la sua Rimodulazione in Pap (punto di assistenza primaria)”.
La situazione sanitaria di Priverno, spiegano dal Comitato, è doppiamente grave per ben 2 motivi.
1) Visto che in attuazione del DCA (decreto commissario ad acta) n°303 del 13 agosto 2019 della Regione Lazio del presidente Zingaretti ed atti successivi, il Ppi di Priverno, come gli altri 6 in provincia di Latina, alla data del 31 dicembre 2019, verranno chiusi e trasformati in Pap (punti di assistenza primaria) che confluiranno nelle Case della Salute, il Comitato ha fatto ricorso al Tar.
In questa rimodulazione (Pip – Pap), il servizio verrà depotenziato in quanto diventeranno servizi di medicina territoriale – distrettuale e non come dipartimento di urgenza con medici specialisti, come adesso, e verrà ridotta pertanto la spesa farmaceutica.
Ricordiamo l’episodio della paziente deceduta presso il Pap di Alatri per mancanza del farmaco specifico per la puntura di calabrone.
Inoltre, come tutti sappiamo, a Priverno esiste solo il cartello della Casa della Salute, inaugurata a soli 10 giorni dalle elezioni Europee, e non sappiamo effettivamente quando diventerà funzionante per assorbire il Pap.
Insomma regna a Priverno una grande confusione, nessuna certezza e gravi rischi e pericoli per la nostra salute. Ma soprattutto il Ppi di Priverno avendo più di 7000 accessi annui, per il decreto Lorenzin n°70/2015, non deve essere chiuso o soppresso. È il cane che si morde la coda e chi ci viene a rimettere in tutta questa confusione sono i Cittadini.
Sappiamo che il Ppi, oltre ad avere una utilità rapida sul Territorio per l’assistenza immediata del Paziente, evita il sovraffolamento del pronto soccorso di Latina dove si corre il rischio di aspettare 12 ore per una lastra (come effettivamente avvenuto dopo un incidente) o di stare 2 giorni su una barella prima di essere ricoverati;
2) di fronte a questi gravissimi problemi la Sindaca Bilancia che fa? Nulla, si sono perse le tracce della sindaca sul problema del PPI di Priverno che, a quanto pare, non vuole disturbare il manovratore – il presidente Zingaretti – e pertanto non prende nessuna decisione.
Di fronte a questa situazione la Sindaca non ha mai indetto un incontro con la Cittadinanza per informare i Cittadini e non ha impugnato gli atti o fatto ricorso al Tar. Il nostro Comitato si è sostituito alle mancanze ed all’inerzia della Sindaca ed ha presentato ricorso al Tar insieme al Comitato di Cori. Ma soprattutto la Sindaca non ha provveduto a presentare PIANI ALTERNATIVI, ascoltando i suoi concittadini per eliminare la grave carenza dei servizi sanitari che verrebbero a crearsi. Di fronte a questa incerta situazione i Cittadini si sentono soli e abbandonati”.
Indipendentemente dalla polemica politica incentrata contro il sindaco Bilanicia, il fatto è che, a differenza del Comune di Priverno, l’1 ottobre il Comune di Sabaudia ha pubblicato in Albo Pretorio la delibera n.180 adottata dalla Giunta Gervasi lo scorso 26 settembre in cui si autorizza il Sindaco, quale rappresentante dell’Ente, ad agire in giudizio per l’annullamento parziale del Decreto n.303 pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio lo scorso 13 agosto.