In sala, oltre alla presidente dell’Associazione Arcigay Latina-Sei come sei, Anelise Carnevale, la regista del film, Geraldine Ottier, e le interpreti Erica Zambelli e Martina Carletti. Interverrà anche la presidente del Centro Donna Lilith Francesca Innocenti.
Giovedì 13 marzo alle 20.45, presso il cinema Oxer, arcigaylatina presenta il film “Io non sono nessuno”. Torniamo in sala per stare insieme e per reagire all’invisibilità attraverso la storia di una vita, quella di Maria Silvia Spolato, raccontata dalla regista Geraldine Ottier, che sarà con noi durante la proiezione.
Un film che è un atto di amore e di giustizia verso Maria Silvia Spolato, una persona annichilita nella sua identità da norme non scritte, figlie di un’ottusa violenza; ma anche un film che oggi rappresenta un gesto politico, perché ci interpella in tempi in cui, con una forza rinnovata e alimentata dall’indifferenza, un pensiero repressivo intende cancellare e chiudere nel buio i desideri, le vite. Maria Silvia negli anni Settanta era una brillante studiosa, insegnante di matematica, femminista, lesbica, intellettuale generosa, che combatteva battaglie di civiltà attraverso i mezzi che le erano propri (la scrittura, le parole di verità, le manifestazioni nelle strade) e che, dopo colpi intollerabili che le impedivano di insegnare, di amare, di esistere, cadeva in una solitudine profonda, fino a sparire tra le persone senza fissa dimora.
La vita di Maria Silvia Spolato, in un’ottica di microstoria, getta luce sulle nostre, ponendoci il quesito su quanto siano vite autentiche e su quanto saremmo disposte a dire, a fare, per scongiurare solitudini e cadute nel buio delle persone che ci sono accanto. In tal senso il film rappresenta un chiaro esempio di memoria attiva, perché raccontare Maria Silvia oggi significa chiedersi quanto siano effettivamente cambiate le cose da allora, quanto si possa oggi riconoscere una reale acquisizione del diritto ad amare. Nel film la storia di Maria Silvia viene rappresentata come la progressiva acquisizione di consapevolezza di una donna, che in una singola libertà vede la libertà di tutte e tutti, lasciando trasparire la necessità di una comunità intersezionale, in cui i diritti dell’omosessualità si incontrano naturalmente con le rivendicazioni femministe e in cui la marginalità delle persone senza fissa dimora è spesso generata da un’iniquità sociale che deve essere combattuta insieme.
Il film ha avuto molti riconoscimenti, è stato presentato in anteprima lo scorso 5 marzo presso la Casa Internazionale delle Donne, a Roma, e sta riscuotendo apprezzamenti in diverse sale italiane. E’ girato con una sincerità disarmante, con mezzi essenziali e con una supervisione di Geraldine Ottier in tutte le fasi di lavorazione, come vuole il buon cinema d’autore. Per questo vi invitiamo a partecipare a una serata che costituirà un’occasione per conoscere la vita di Maria Silvia Spolato e soprattutto per riconoscerci nella sua, nelle nostre.