Porto turistico a Cala dell’Acqua sull’isola di Ponza, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune: gara da rifare
La procedura per l’attribuzione dell’incarico di progettazione per la realizzazione del porto turistico di Ponza nello specchio di mare di Cala dell’Acqua, nella frazione de Le Forna, dovrà essere rifatta daccapo. A stabilirlo è stata la quarta sezione del Consiglio di Stato che, contrariamente a quanto aveva deciso il Tar, ha dato ragione al Comune di Ponza, assistito dall’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio, e torto alla società “Marina di Cala dell’Acqua srl”.
Palazzo Spada, nella sua sentenza, sostiene che il porto di Le Forna necessita di un accordo di programma e non è bastevole l’adozione della variante urbanistica al Piano regolatore da parte del Comune. La società privata avrebbe dovuto ottenere le certificazioni dalla Regione Lazio quali la Via, la Vas e la Vinca senza aspettare che fosse approvato il piano regolatore.
D’altra l’attuale Giunta del sindaco Franco Ambrosino si era detta sempre contraria e per questo aveva deciso di impugnare la sentenza del Tar che aveva dato ragione alla Marina di Cala dell’Acqua srl. I giudici del Consiglio di Stato ritengono che “non occorre la previa adozione della variante urbanistica al Piano Regolatore da parte del Comune, dovendo questa essere approvata in seno alla procedura concessoria, con un accordo di programma”. Un iter che si sarebbe dovuto realizzare all’interno di una conferenza di servizio che la società guidata di Guido Del Gizzo aveva impugnato.
Il Comune di Ponza, dopo questa sentenza, dovrà indire una nuova gara pubblica europea e passare attraverso una conferenza dei servizi.
“Ad oggi – spiegava il sindaco Francesco Ambrosino a febbraio 2024 – la Marina di Cala dell’Acqua Srl non è aggiudicataria per la costruzione del porto, ma è stata selezionata in una conferenza dei servizi tenutasi nel 2016 a presentare il progetto definitivo. Quest’ultimo poi, nella conferenza dei servizi del luglio 2017, ha ottenuto una serie di pareri negativi (in particolare da parte del Comitato Tecnico del Genio Civile per le Opere Marittime) e a tutt’oggi non risultano essere stati superati, oltre al fatto che devono essere acquisiti i pareri preliminari di VAS (valutazione strategica ambientale) e VIA (valutazione di impatto ambientale). Anche per questo motivo è nato il procedimento di archiviazione (iniziato con l’Amministrazione Ferraiuolo) a cui ha fatto seguito un contenzioso amministrativo ancora in essere”.
“La nostra Amministrazione – concludeva Ambrosino – è stata sempre favorevole al porto e lo continua ad essere, ma bisogna che ci siano delle garanzie procedurali, ma anche di chiarezza della compagine societaria che intende realizzare l’opera. Il porto di Le Forna è operazione ambita ma per noi deve essere un punto di rilancio che per ovvie ragioni non può essere gestito incautamente: ne saremmo responsabili difronte alle future generazioni”.