IN CASA CON 4 CHILI DI DROGA E ARMI: CONDANNATO A 5 ANNI, ASSOLTO PER L’ARMA CLANDESTINA

Nella sua abitazione furono trovati chili di droga e armi: il 52enne di Latina è stato giudicato col rito abbreviato

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha condannato alla pena di 5 anni di reclusione, col rito abbreviato, il 52enne di Latina, Graziano Mangiapelo, difeso dall’avvocato Ernesto Renzi. Il pubblico ministero Valentina Giammaria aveva chiesto per l’uomo la condanna a 7 anni di reclusione. Mangiapelo ha guadagnato anche un’assoluzione per il capo di imputazione che aveva come oggetto il possesso di un’arma clandestina.

Il suo caso risale al 19 dicembre 2023 quando i Carabinieri della Stazione di Borgo Sabotino, diretti dal maresciallo Cipolla, in coordinamento con la Stazione Carabinieri di Borgo Podgora, guidati dal luogotenente Arpaia, a conclusione di mirata attività info-investigativa, lo hanno tratto in arresto per i reati di detenzione illegale di armi alterate, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Il 52enne, già colpito da altri precedenti di polizia, era stato coinvolto anni fa in una indagine sul traffico di auto rubate. A seguito di perquisizione personale e a casa, l’uomo è stato trovato in possesso di complessivi 3 chili e 836 grammi di marijuana, 325 grammi di hashish e materiale per il confezionamento delle dosi.

I Carabinieri hanno anche trovato una pistola revolver marca Beretta calibro 32, risultata provento di furto nel 2021 a Pontasserchio (in provincia di Pisa), una pistola calibro 9 opportunamente alterata così da permettere l’inserimento di un silenziatore artigianale risultata provento di furto nel 2017 a Ciampino, 21 cartucce calibro 9 e 20 cartucce calibro 32.

Dopo l’arresto, Mangiapelo era comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese per l’udienza di convalida e aveva deciso di rimanere in silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere. A conclusione dell’interrogatorio, il gip aveva convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. Oggi, 23 settembre, il pontino, dopo la camera di consiglio, è stato condannato.

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