CIMITERO DI SEZZE. TUTTO INIZIÒ NEL CONSIGLIO COMUNALE DOVE ERA PRESENTE LA POLIZIA GIUDIZIARIA

Entrata principale del cimitero di Sezze

Nell’articolo Cimitero, fari puntati sul verde pubblicato su “Latina Oggi” il 30 luglio a firma di Simone Di Giulio (pag. 24), i cui temi sono stati ripresi parzialmente il giorno successivo in Alberi tagliati nel cimitero. I dubbi degli studenti, si riporta che, oltre al filone di inchiesta che parte dai presunti reati di induzione alla prostituzione minorile e sfruttamento della prostituzione, dei quali sarebbe responsabile il guardiano del cimitero Fausto Castaldi, e a quello che invece riguarda presunte irregolarità nelle procedure relative alle concessioni cimiteriali di loculi e di tombe, le attenzioni degli inquirenti si sarebbero concentrate anche sulla questione del taglio di alcuni alberi secolari presenti in Via Bassiano. La magistratura starebbe inoltre indagando sullo smaltimento del legname proveniente dal taglio degli stessi arbusti. 

PARTENDO DA LATINA OGGI…

Premesso che non si hanno motivi di dubitare dell’attendibilità delle notizie elencate, anzi di seguito si daranno per acquisite o comunque per altamente verosimili, è necessario porre dei punti fermi sulla vicenda e fare dei necessari approfondimenti. 

SEZZE BENE COMUNE E IL VERDE

Durante il question time dell’8 maggio 2018 la consigliera di minoranza di Sezze Bene Comune (SBC) Rita Palombi, rivolgendosi all’assessore all’urbanistica Sabrina Pecorilli, nel chiedere se il Comune di Sezze fosse dotato di un elenco monumentale degli alberi, se esistesse un regolamento del verde e come l’Ente intendesse gestire il verde pubblico (tutti aspetti disciplinati dalla Legge 10/2013 sullo sviluppo degli spazi urbani), menzionò esplicitamente due eventi accaduti nel maggiore centro dei Lepini. I due eventi furono il taglio di un albero monumentale nel 2016 all’interno del cimitero e gli otto alberi secolari abbattuti nel gennaio 2018 in punti diversi del paese.

Sabrina Pecorilli, assessore all’urbanistica Comune di Sezze (fonte phd.uniroma.it)

QUERCUS ALIENA DI MADONNA DELLE GRAZIE

In particolare la quercia resecata nel camposanto era classificata come Quercus Aliena ibrida, aveva 30 metri di altezza e una chioma altrettanto larga, 7,10 di circonferenza, cresceva con una media di 21 millimetri annui ed era nata intorno al 1670. Era uno dei 3 alberi monumentali presenti nel territorio setino, ora ne sopravvivono solo due: un tasso e un cedro dell’Atlante, quest’ultimo ubicato sempre all’interno mura cimiteriali.

FULMINI E SAETTE

Alla Palombi la Pecorilli rispose che il Comune non era dotato di un regolamento, ma si atteneva alla normativa nazionale e regionale di riferimento. Riguardo all’elenco degli alberi monumentali, sebbene il Comune non ne avesse uno proprio, esisteva comunque un censimento del Parco Forestale dello Stato a cui richiamarsi. Dallo stesso censimento si evinceva che Sezze aveva tre arbusti classificati come monumentali, ma uno di questi, la Quercus Aliena del cimitero appunto, era stato abbattuto perché colpito da un fulmine. La stessa recisione degli otto alberi, affermava la Pecorilli, era avvenuta con regolare autorizzazione e l’operazione si era necessaria perché pericolanti dopo essere stati colpiti da alcuni fulmini. La stessa Pecorilli riferiva che la legittimità della procedura e l’oggettività dei motivi del taglio le erano state confermate dalla stessa Forestale. 

FOCUS DEGLI INQUIRENTI SU QUALI ALBERI?

All’intervento dell’assessora seguì da parte della Palombi l’inevitabile replica condita di sarcasmo: “….Prendiamo atto che Sezze è un luogo dove fulmini e saette colpiscono di sovente alberi secolari e monumentali”. A questo punto si impone una riflessione: se Latina Oggi dispone di buone fonti, o la magistratura sta indagando su alberi tagliati in data successiva al question time dell’8 maggio del 2018, e quindi non sulla storica quercia del XVII secolo, oppure la magistratura nutre seri dubbi circa la veridicità delle parole della Pecorilli.

Cancello di entrata del cimitero di Sezze risalente al XIX secolo, ora restaurato

LE CALAMITÀ DELLO SCORSO AUTUNNO

Passiamo all’autunno 2018. Il 29 ottobre 2018 a seguito di incessanti piogge il Sindaco Sergio Di Raimo adottò l’ordinanza n.88 con cui disponeva la chiusura delle scuole a seguito di cadute di alberi, smottamenti dei terreni, tetti divelti e allagamenti. Il Settore della Polizia Locale due giorni dopo produsse un’altra ordinanza, la n.94, con cui si ordinava al responsabile dell’Ambiente del Comune, geometra Maurizio Panfilio, di porre in essere interventi urgenti sul territorio con gli operai addetti al settore coordinandosi con il Comandante della Polizia Locale (Lidano Caldarozzi) quale Responsabile della Protezione Civile. L’atto incaricava in ultimo una serie di aziende individuate dal Comune a svolgere tutti gli interventi necessari ed indicati dal Comitato di direzione Protezione Civile al fine di eliminare tutti i pericoli per la pubblica incolumità.

DALLE ORDINANZE AL PARCO RASO AL SUOLO

Nella premessa dell’ordinanza si menzionano gravi danni alla viabilità con cadute di alberi, si parla di diverse scuole interessate dagli eventi che hanno provocato caduta di alberi all’interno delle aree dei plessi e di caduta alberi avvenuta all’interno del Cimitero Comunale. È importante notare come in tutte le ordinanze di quel periodo il Cimitero viene menzionato, mentre Parco Sant’Isidoro mai. Eppure il 16 gennaio 2019, due mesi e mezzo dopo, vengono tagliati a raso tutti gli alberi e le piante del Parco di Sezze Scalo situato all’incrocio tra Piazza delle Regioni e Via Calabria. A soprassedere i lavori era presente quel giorno il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Di Prospero e questo è provato dal filmino proiettato durante la seduta straordinaria in Consiglio comunale del 22 marzo e girato molto probabilmente da militanti vicini a Sezze Bene Comune.

UNA PRIMA INTERROGAZIONE IN AUTUNNO

Non approfondiamo in questa sede il fatto che a seguito di troncamento di una quercia secolare nel terreno in Via Murolungo di proprietà del capogruppo di Biancoleone Paride Martella, gli stessi consiglieri di minoranza abbiano iniziato ad approfondire la questione delle modalità di abbattimento degli alberi presentando un’interrogazione nel novembre 2018 diretta ad evidenziare tutte le lacune del piano di interventi messo in piedi dell’Amministrazione. In particolare da quel dibattito in Consiglio non risultava chiaro se esistesse o meno un deposito comunale per gli alberi resecati, come funzionasse e se e come arbusti, rami e chiome venissero smaltiti, venduti o donati. 

Parco Sant’Isidoro visto da Piazza delle Regioni prima del taglio a raso degli alberi effettuato il 16 gennaio scorso

IL FILMINO LA PROVA MADRE

Il 16 gennaio 2019, alcuni operai di una ditta privata procedettero a radere al suolo il Parco Sant’Isidoro. Sono lì presenti ad assistere alcuni consiglieri di opposizione, sicuramente Serafino Di Palma (Biancoleone) e Rita Palombi, e qualcheduno che iniziò a fotografare e filmare i lavori. Nei giorni successivi i cinque consiglieri di minoranza di Biancoleone e SBC, Eleonora Contento, Giovan Battista Moraldo e Martella compresi, fecero istanza di accesso agli atti presso l’ufficio del Protocollo comunale.

RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO

Il 18 febbraio 2019 gli stessi consiglieri protocollarono una richiesta di convocazione di Consiglio Comunale e il terzo punto all’ordine del giorno risulta particolarmente rilevante ai fini del nostro discorso: taglio indiscriminato di alberi su tutto il territorio comunale da parte di dipendenti comunali ed imprese incaricate verbalmente dall’assessore ai lavori pubblici Di Prospero e/o di posizioni organizzative del Comune. Nel punto 3 vengono poi elencate tre aree in particolare dove sarebbe avvenuto il taglio indiscriminato degli alberi. 

SANT’ISIDORO E CIMITERO

Sul terreno a destinazione giardino pubblico in località S.Isidoro a Sezze Scalo, ancora di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dal momento che il Comune non aveva corrisposto ancora l’ultima delle tre tranches da versare per l’acquisizione (si legga Sezze raso un parco per fare un parcheggio), all’interno del Cimitero e infine in località Murolungo.

Parco Sant’Isidoro, Sezze Scalo, come appare oggi dopo il taglio degli alberi.

TONNELLATE DI ALBERI BUTTATI GIÙ NEGLI ANNI

Dopo un primo Consiglio andato a vuoto per mancanza del numero legale agli inizi di marzo, finalmente la seduta straordinaria si tenne il 22 marzo. Nonostante quel giorno l’intervento principale fu tenuto da Moraldo (Forza Italia- Biancoleone), un discorso fiume che partì dagli aspetti fondamentali del verde pubblico regolati dalla Legge 10/2013 per poi ripercorrere tutte le determinazioni dirigenziali del Comune dal 2014 ad oggi relative al taglio degli alberi (una marea!), il diavolo spesso si annida nei dettagli.

AGIRE SENZA AUTORIZZAZIONE A TAGLIARE

Tre sono le frasi pronunciate da altri presenti che fanno capire più delle altre come la questione del taglio alberi fosse destinata a finire nel mirino della Procura di Latina. Di Palma: “…oggi è stato un Consiglio importante però sembra che non si sia capito la gravità di quello che è successo. Sono emerse 2 cose importanti: si è agito senza avere una proprietà (riferimento al terreno di S.Isidoro) e si è agito senza avere un’autorizzazione a tagliare delle piante, quindi 2 cose gravissime…”

LA NORIMBERGA DI CALDAROZZI

Martella è ancora più esplicito: “Presidente (rif. a Enzo Eramo) le ricordo, a parte che ha il Sindaco a fianco, ma l’art. 339 del Codice di Procedura Penale fa obbligo a noi Consiglieri Comunali di fare le denunce quando c’è un’ipotesi di reato”. In ultimo l’intervento più indicativo di ogni altro è quello pronunciato dal Comandate della Polizia locale nonché Dirigente responsabile Affari sociali Lidano Caldarozzi: “…l’atteggiamento che ho visto nel Consiglio precedente ed in quello di oggi non mi appartiene e non ci appartiene perché questo non è un Processo di Norimberga. In 35 anni non ho mai visto un Consiglio Comunale in cui tra il pubblico si presentino gli ordini di Polizia Giudiziaria mostrando il cartellino all’ingresso. È offensivo nei miei riguardi, dei miei colleghi e spero anche del Consiglio comunale”. 

Quercus Aliena ibrida rilsalente al XVII secolo. La foto presente nell’archivio de “il setino.it” risale al 2013

POLIZIA GIUDIZIARIA IN AULA DI TRAPANO

Ebbene sì, Caldarozzi aveva proprio ragione. In quel Consiglio erano presenti due funzionari di Stato molto probabilmente inviati dalla Procura di Latina ed è ugualmente probabile che un’indagine da parte dell’autorità giudiziaria nasca proprio all’indomani dei fatti di S.Isidoro del 16 gennaio. Tesi avvalorata dal fatto che la Procura ha acquisito il filmino (o una copia), proiettato durante quella seduta, relativo all’abbattimento indiscriminato di alberi allo Scalo.

UN’INDAGINE CONFLUITA IN UN’INCHIESTA PIÙ AMPIA?

È possibile poi che in seguito al blitz nella casa del custode da parte delle Forze dell’Ordine dello scorso 11 luglio e all’acquisizione di documenti in Comune da parte dell’Arma nei giorni seguenti l’indagine sugli alberi sia confluita in quella più ampia (Procura di Roma) che da va dall’ipotesi di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile al traffico di loculi? Sì è possibile, anche se, almeno per quanto riguarda il taglio di piante, non sembra ad oggi plausibile che il guardiano cimiteriale possa aver giocato un ruolo primario o secondario. Tutt’al più potrebbe essere una persona informata dei fatti, almeno per quanto riguarda gli alberi tagliati all’interno del camposanto. 

L’INCONTRO DELL’ASSESSORE PECORILLI CON GLI STUDENTI

Di nuovo Latina Oggi, sempre nell’ articolo a firma di Di Giulio del 31 luglio 2019, Alberi tagliati nel cimitero….( pag. 24), informa che in un incontro tenutosi lo scorso marzo presso l’Istituto scolastico Pacifici, all’indomani per intenderci dei fatti di S.Isidoro, l’assessora Pecorilli, rispondendo agli studenti, avrebbe dichiarato che la quercia monumentale del cimitero sarebbe stata tagliata perché malata. Dal racconto più in generale sembrerebbe emergere che l’esponente di Giunta abbia rassicurato gli allievi sulla legittimità degli atti e procedimenti adottati in materia ambientale relativamente al cimitero.

ALBERI DELLO SCALO O ALBERI DEL CIMITERO?

Al di là del fatto che le motivazioni del taglio non coincidono con quanto detto in Consiglio (errore del giornalista o della Pecorilli?), si pone obbligatoriamente l’interrogativo se le indagini della magistratura interessino esclusivamente il taglio di arbusti avvenuto allo Scalo, o comunque in aree al di fuori del perimetro delimitato da Via Bassiano, o includano anche il taglio di piante avvenuto all’interno del Camposanto. Qualora fosse quest’ultima l’opzione, allora significherebbe ancora una volta che gli inquirenti stanno mettendo a dura prova l’autenticità delle parole della Pecorilli. Tertium non datur!

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