“CUSANI GARANTE DEL MUTUO PER L’HOTEL GROTTA DI TIBERIO”, I “DEM” DI SPERLONGA NON MOLLANO

Hotel grotta di tiberio
Hotel Grotta di Tiberio

“Il sindaco di Sperlonga beccato con le mani ne sacco del conflitto di interessi”, l’intervento del consiglio direttivo del Partito Democratico di Sperlonga

“La ventennale vicenda giudiziaria dell’Hotel Grotta di Tiberio a Sperlonga è certamente uno dei casi più inquietanti della pur vasta storia dell’abusivismo edilizio in Italia. Nonostante una pluralirà di sentenze definitive abbiano riconosciuto e sanzionato l’inefficacia di tutti i titoli autorizzativi rilasciati dal Comune per la sua costruzione; nonostante la sentenza n.1188/2024 del Consiglio di Stato lo abbia irrevocabilmente dichiarato “totalmente abusivo” e quindi da abbattere; nonostante, tale ultima e definitiva sentenza abbia obbligato il SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) a non concedere alcuna autorizzazione commerciale alla nuova società di gestione; nonostante, in conseguenza dell’inottemperanza ad abbattere, la struttura e l’aria di sedime siano già passate ipso iure a far parte del patrimonio immobiliare del Comune, l’Hotel prosegue tranquillamente a svolgere la sua attività turistico-ricettiva.

Un tale scandalo è reso possibile in parte dal comprensibile disperato tentativo dei proprietari di salvare il salvabile avanzando ricorsi temerari se non addirittura assurdi, e in parte grazie a esitazioni, ritardi o distrazioni di qualche ufficio comunale che – certamente per puro caso o fortuite coincidenze – finiscono per determinare vantaggi per la Società proprietaria dell’Hotel.

Se in merito alle vicende dell’Hotel si chiedono informazioni al Sindaco di Sperlonga, questi fa spallucce e risponde di non saperne nulla perché lui nulla c’entra con l’Hotel. Infatti il Sindaco Armando Cusani, che deteneva il 50% della proprietà dell’Hotel, nel dicembre 2015, aveva ceduto la propria quota di partecipazione a persone di famiglia al prezzo di poco più di 2.500 euro. Una transazione decisamente generosa, se si tiene conto che gli stessi roprietari avevano valutato che il valore effettivo del complesso alberghiero fosse di 10 milioni di euro. Si trattò, peraltro, di una vendita nulla perché avvenuta violando il vincolo di indisponibilità derivante dal fatto che, a quel tempo, l’Hotel era sotto sequestro preventivo e quindi le quote proprietarie non potevano essere oggetto di compravendita. Sta di fatto che, al di là degli aspetti puramente formali, nessuno ha mai creduto nella cessazione di ogni interesse del Sindaco nei confronti dell’Hotel da lui stesso costruito in società con il suocero, tanto è vero che, vox populi, la struttura alberghiera è conosciuta come “Hotel Cusani”.

La credibilità dell’estraneità del Sindaco Cusani nelle vicende dell’Hotel ha subìto un duro colpo quando il 14 marzo 2024, cioè circa un mese dopo la pubblicazione della sentenza definitiva del Consiglio di Stato, veniva costituita una nuova Società (chiamata Meraki) per la gestione dell’attività del complesso alberghiero. Il capitale sociale di tale nuova società risultava ripartito in parti uguali tra una persona in stretti rapporti amicali con Cusani e una figlia dello stesso sindaco Cusani.

Ma in questi giorni siamo venuti in possesso di un documento inoppugnabile che dimostra, oltre ogni ragionevole dubbio, il pieno coinvolgimento personale del Sindaco Cusani nella vita economica dell’Hotel. Il 30 dicembre 2020 (cinque anni dopo la cessione delle quote di Cusani) la Società proprietaria dell’Hotel Grotta di Tiberio chiedeva ad un Istituto di Credito un mutuo di 1milione 800 mila euro e Armando Cusani si offriva come garante del mutuo per una cifra pari al doppio del mutuo stesso. Il mutuo era stato richiesto per poter far fronte a opere di risistemazione resesi necessarie in quanto l’Hotel, rimasto per lungo tempo sotto sequestro, si presentava in pessimo stato di conservazione e abbisognava di urgenti lavori per poterlo riattivare.

Risulta quindi con solare evidenza come il signor Cusani abbia smpre avuto enormi e inestirpabili interessi economici nelle attività dell’Hotel in coincidenza temporale con il fatto che il Comune di Sperlonga era chiamato ad assumere decisioni di estrema rilevanza per il futuro dell’Hotel, decisioni che infatti, sono state sistematicamente indirizzate a impedire l’applicazione delle sentenze emesse dalla Magistratura. Anche qualora cessassero i colpi di scena con i quali la Società proprietaria sta in ogni modo impedendo l’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato, l’Amministrazione comunale si troverà nella condizione di dover decidere come disporre della struttura che è entrata a far parte della proprietà immobiliare del Comune. Tutto ciò pone il sindaco di Sperlonga in una intollerabile condizione di conflitto di interessi che ne impone la decadenza. A tale riguardo è già pronto un esposto del Partito Democratico di Sperlonga indirizzato al Ministro degli Interni e al Prefetto di Latina per chiedere un loro immediato intervento al fine di garantire le condizioni indispensabili per il buon andamento e l’imparzialità dell’azione amministrativa del Comune, così come impone la Legge e la Costituzione Italiana”.

Così, fa sapere in una nota, il Partito Democratico di Sperlonga.

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