CONTESA TRA MORONI E RAGUSA, IL GRILLINO REPLICA ALL’ASSESSORE: “SI STA ARRAMPICANDO SUGLI SPECCHI”

Andrea Ragusa, attivista dei meetup a 5 Stelle apriliani

Disputa tra Moroni e Ragusa, il grillino contro-replica all’assessore della Giunta Principi: “Mio attivismo è noto da tempo”

“Il mio attivismo civico è ormai noto da tempo alla cittadinanza, tanto che alle ultime elezione ho preso più voti della lista del Movimento 5 Stelle che mi ha presentato, cosa della quale sono stato onorato. Il mio attivismo è continuato anche dopo le elezioni, contrariamente a tanti altri candidati che, non eletti, sono spariti. Se l’assessore vuole attaccarmi perché non sono stato eletto, faccia pure, ma io continuo nel mio comportamento coerente con chi mi ha votato e curandomi degli interessi della mia città e dei miei concittadini.

Sapete cos’è una fallacia? È un vizio di ragionamento cioè, un ragionamento non valido ed è questo che ha fatto l’assessore, una fallacia del tipo: argumentum ad hominem cioè asserire qualcosa fuori dal ragionamento o dal tema in argomento per screditarmi, come se il fatto di non essere stato eletto possa dare meno credibilità alle mie azioni, io penso che la rafforzi visto che, contrariamente a lui io opero nel mio tempo libero e a mie spese mentre lui viene pagato.

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Venendo a quello di cui l’assessore ha straparlato lo contraddico subito sul primo punto, non mi risulta nessun invito da parte sua, a recarmi all’assessorato, né via telefono, né via messaggio, né via email, né via PEC, ma non si allarmi, non ci tengo! In merito al secondo punto, prendo atto della deficienza visiva di cui soffre l’assessore che è riuscito a leggere nel mio comunicato su via Scilla che il terreno è comunale, gli consiglio di farselo rileggere da qualcuno che non soffra della sua stessa patologia. La mia segnalazione è stata inviata alla ASL in quanto il cartello, apposto dal Settore LL.PP., riportava come termine dei lavori la data del 28/4/2024 ed essendo l’apposizione dei cartelli un preciso obbligo di legge previsto sia dal DPR n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) che dal DL 81/2008 (Testo Unico Sicurezza sul Lavoro) e non essendo mai iniziati i lavori, l’ho inviato all’organo incaricato della vigilanza in materia. Visti i problemi relativi all’inizio dei lavori, posticipati per il ritardo nell’arrivo del materiale, l’assessore, nel rispetto della legge avrebbe dovuto aggiornare il cartello, cosa che invece non ha fatto, sebbene statuito da due norme (eppure da avvocato queste cose dovrebbe saperle).

La stessa segnalazione è stata contestualmente inviata alla Polizia Locale in quanto organismo preposto a far rispettare le ordinanze sindacali, e anche qui la carenza visiva dell’assessore lo ha tradito, esiste infatti una Ordinanza emanata dal suo sindaco, la 161 del 16/5/2024, che ordina di provvedere al taglio dell’erba per prevenire gli incendi e demanda la vigilanza e le sanzioni proprio alla Polizia Locale, alla quale io mi sono rivolto per farla rispettare. Se avessi solo pensato che il terreno fosse comunale, avrei scritto al Settore LL.PP.., ma sapendo che era privato ho seguito il corretto iter. Per quanto riguarda via Traiano, invece, è vero che l’albero è stato tagliato, come è vero che il Comune non è proprietario dell’inferriata come però è anche vero che il settore gestito dall’assessore, è responsabile del patrimonio ed anche del marciapiede sul quale pende l’inferriata e la messa in sicurezza spettava proprio al suo settore, ma forse non è interessato alla sicurezza dei cittadini? Perché la sicurezza dell’area è stata operata solo dopo l’intervento della ASL da me interessata, se non era di competenza del “suo” assessorato? Perché il cantiere di largo delle Rose è stato smontato in fretta e furia dopo il sopralluogo della ASL, da me interessata? Erano forse pericolose le situazioni da me rappresentate?

Caro assessore, il rumore delle sue unghie che si arrampica sugli specchi mi fanno venire i brividi. Continuerò a rappresentare alle autorità competenti qualsiasi forma di possibile pericolosità per la cittadinanza. Per quanto riguarda il suo operato lascio ai posteri l’ardua sentenza”.

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