Lo scorso 11 giugno la consigliera di Sezze Bene Comune (SBC) Rita Palombi in una lettera inviata al Direttore generale del Ministero dei beni e delle attività culturali (MiBACT), il dott. Gino Famiglietti, aveva chiesto il riesame e l’eventuale annullamento in autotutela del parere favorevole dato dalla Soprintendenza di Frosinone, Latina e Rieti relativamente al progetto di monumento a San Lidano e riqualificazione di Piazza Duomo. Il 26 aprile 2018, a seguito di un’istruttoria iniziata tre giorni prima, l’architetto Alessandro Catani, già segretario della DC latinense negli anni ’80 nonché consigliere comunale fino al 2016, aveva espresso il proprio favore relativamente all’installazione della statua, ad oggi non ancora donata dal proprietario Don Massimiliano Di Pastina al Comune, in prossimità della terrazza del Belvedere.
ENTRA IN CAMPO IL MINISTERO DELLA CULTURA
Finalmente la lettera della Palombi ha avuto un seguito con una nota della Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del MiBACT a firma del dirigente Roberto Banchini, con cui si invita la Soprintendenza a fornire notizie a riguardo, in particolare riguardo alla collocazione della statua.
UN ITER INIZIATO LA PRIMAVERA DI UN ANNO FA.
RITA PALOMBI CONTRO MARIA PALOMBI
Il 19 aprile l’architetto incaricato dal Comune, Maria Palombi, aveva dato il proprio parere paesaggistico favorevole. I contenuti del documento sarebbero stati duramente criticati nel merito quest’anno dalla collega, omonima e consigliera Rita in un’intervista contenuta nell’articolo A Sezze la statua di San Lidano rileva gli intrecci tra politica e Chiesa e spuntano vecchie conoscenze.
UNA DELIBERA ANNULLA L’ALTRA
Lo stesso giorno del parere della Soprintendenza, il settore dell’Urbanistica autorizzava, ai soli fini paesaggistici, la realizzazione dell’opera. Con la delibera n.95 dell’8 giugno, la Giunta Di Raimo revocava la precedente delibera n. 92 di una settimana prima stabilendo che la statua sarebbe rimasta di proprietà del Direttore dell’Archivio. Infine l’iter burocratico si concludeva l’11 settembre con la presentazione al Comune da parte di Don Di Pastina della Comunicazione d’Inizio Lavori Asseverata (CILA).
DAL COMITATO A SBC
I lavori sarebbero però di fatto iniziati solo all’inizio del maggio 2018 da parte di una ditta individuata dal progettista, arch. Ferruccio Pantalfini, indicato dal proprietario della scultura. L’apertura del cantiere, oltre alla costituzione di un Comitato spontaneo da parte dei residenti (Comitato de “gli Muro de la Téra”), provocava l’immediata reazione politica di SBC attraverso l’interrogazione in question time del 14 maggio della Palombi.
LA SOSPENSIONE DEI LAVORI
All’indomani dell’accesso agli atti da parte della consigliera vicina a Damiano Coletta, la stessa rappresentante setina, il 21 maggio 2019, nell’evidenziare presunte incongruenze relative alle procedure e ai pareri assentiti, chiedeva l’annullamento degli atti in sede di autotutela. In via cautelativa lo stesso giorno il settore Ufficio Tecnico ordinava l’immediata sospensione dei lavori.
IL CANTIERE FERMO ANCORA LÌ
La sospensione dei lavori veniva disposta richiamando l’art.14 della Legge Regionale n.15 dell’11 agosto 2008 che disciplina le opere in difformità di Legge o Regolamento e ne prevede le eventuali sanzioni. Ad oggi il cantiere, ben visibile in Piazza del Belvedere, è tuttora bloccato e deturpa uno dei maggiori siti d’interesse del maggior centro dei Lepini. Un’altra brutta gatta da pelare la faccenda del monumento di San Lidano per una Giunta appena uscita da una crisi durata più di 40 giorni! Chissà cosa avrà da pensare il Santo benedettino di Antena da lassù!?