Insegnante di religione arrestato per abusi sessuali sugli studenti del liceo di Latina: l’uomo è stato interrogato
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, ha ascoltato nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia il 49enne, professore di religione e diacono, arrestato lo scorso 11 luglio dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Latina, coordinati dal Procuratore Aggiunto di Latina, Carlo Lasperanza, e su ordinanza dello stesso Gip Molfese.
Il 49 enne, originario del sud pontino, è stato ristretto agli arresti domiciliari con le gravi accuse di violenza sessuale ai danni di un minore e per tentata violenza sessuale ai danni di altri tre minori.
Secondo gli inquirenti, l’insegnante di religione del Liceo Ettore Majorana di Latina, approfittando del proprio ruolo, dapprima instaurava un rapporto confidenziale con i suoi alunni e poi incominciava un intenso rapporto telematico (utilizzando social quali Instagram) intrattenendo comunicazioni a sfondo sessuale tramite social network, nonché in diverse occasioni cercava con loro il contatto fisico con la finalità di agire loro violenza di tipo sessuale.
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Quando i ragazzi si sono resi conto che le attenzioni del professore “non erano normali” hanno avuto il coraggio sia di bloccare la condotta dell’insegnante che di riferire quanto accaduto loro alle Autorità competenti.
Oggi, 14 luglio, l’uomo, difeso dall’avvocato Donatello Donofrio, ha sostenuto di essersi resolo solo disponibile con i suoi alunni, negando di aver mai abusato sessualmente di loro, compreso l’episodio del Natale 2021 che sarebbe stato consumato con un giovane, lontano parente del 49enne, e avvenuto all’interno delle mura dell’istituto scolastico.
Durante l’attività di indagine, i Carabinieri hanno appurato, altresì, che nel recente passato, l’uomo approfittando del suo impegno in altre attività a stretto contatto con i minori, aveva commesso analoghe condotte delittuose.
Alla fine dell’interrogatorio, il Gip Molfese ha lasciato ai domiciliari il 49enne, sospeso nei mesi scorsi anche dalla funzione di diacono per decisione del Vescovo di Latina. La difesa dell’uomo non ha chiesto nessuna misura meno restrittiva.
Finora sul caso erano emersi parecchi particolari. Secondo gli inquirenti, il professore avrebbe inviato alcune sue foto intime ad almeno quattro alunni di una classe del Majorana (tutti considerati dalla Procura parte offesa). Il docente, oltreché ad inviare immagini pornografiche, avrebbe anche realizzato un profilo Instagram visibile solo a determinati alunni.
A denunciare i fatti, sono stati gli stessi ragazzi che hanno visto l’evolversi della situazione. Da amichevole e scherzoso, il professore sarebbe diventato sempre più morboso verso gli studenti, in particolare nei confronti di tre giovani a quali inviava il materiale fotografico: si tratta di due ragazzi e una ragazza tra i 15 e i 17 anni. E alla fine, l’uomo avrebbe inviato anche foto di sé completamente nudo.
In uno dei casi descritti nelle carte dell’indagine, il professore avrebbe invitato fuori scuola un ragazzo a vedersi e in un ulteriore episodio i palpeggiamenti ai fianchi e alle gambe sarebbero avvenuti all’interno del plesso scolastico. Il giovane sarebbe stato peraltro costretto a un rapporto sessuale. E ancora, dopo i messaggi hot su Instagram, altri due ragazzi sarebbero stati palpeggiati ai fianchi. Episodi accaduti tra gennaio e febbraio 2023.
C’è poi una circostanza riferita al dicembre 2021, proprio alla Vigilia di Natale quando, dopo essere rimasto da solo con il minore con cui vi era una parentela, il professore avrebbe cominciato a toccarlo nelle parti intime. Il giovane subì abusi sessuali e non disse niente, completamente sotto choc.
Un attenzione morbosa nei confronti dei giovani tanto che la Procura, nel corso delle indagini, ha predisposto una perizia psicofisica per il 49enne il quale, fino a pochi mesi fa, era praticamente un insospettabile. Anzi, una persona stimata da tutti che adesso avrà anche altri problemi. Infatti, oltreché all’indagine principale, c’è un altro fascicolo trasmesso alla Procura dei minori di Roma perché, nel cellullare dell’uomo, sono state trovate immagini pedopornografiche scaricate dal web.