LE FACEVA PROSTITUIRE E PROCACCIAVA I CLIENTI: IN SILENZIO LA CASALINGA

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Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: interrogata la donna di Latina accusata di aver messo su un giro di escort

La 57enne di Latina, difesa dall’avvocato Farau, accusata di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, si è avvalsa della facoltà di non rispondere nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia davanti al Giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese.

Come noto, lo scorso 17 gennaio, a Latina, i Carabinieri avevano dato esecuzione ad un’ordinanza dispositiva di misura cautelare personale emessa dal Gip, Giuseppe Molfese, su richiesta dei sostituti De Lazzaro e Taglione, nei confronti di una 57enne pontina, R.P. (le sue iniziali), ritenuta responsabile del reato di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La donna risulta essere una madre di famiglia, casalinga e incensurata.

L’attività di indagine, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, diretti dal Maggiore Antonio De Lise, si è svolta nell’ambito delle investigazioni successive ad un omicidio avvenuto nell’estate 2020 in cui perse la vita Erik D’Arienzo.

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Nel corso delle indagini per l’omicidio di Erik D’Arienzo, è emerso come un pregiudicato del luogo, indagato per il citato omicidio e per traffico di stupefacente, fosse entrato in possesso di un video a contenuto sessuale, tramite la destinataria dell’odierno provvedimento cautelare, ritraente una donna, successivamente identificata, dallo stesso contattata telefonicamente in più occasioni e minacciata della sua diffusione al fine di costringerla ad avere un rapporto sessuale con lui. La donna ricattata era una di quelle che si prostituivano per l’arrestata.

L’indagine, denominata “Aquila”, che è stata svolta anche attraverso l’uso di intercettazioni e microspie, ha consentito di dimostrare come la donna, dal 2019 sino al settembre 2022, si occupasse di indurre, favorire e sfruttare la prostituzione di almeno 3 donne (due di loro sono casalinghe italiane), con condotte consistite nel proporre loro di prostituirsi e nel promuovere la loro attività procurando loro incontri con clienti da lei procacciati, reperendo i luoghi destinati a tali atti sessuali, accompagnandole presso tali luoghi, fornendo l’occorrente per le prestazioni ed in ultimo determinando il corrispettivo delle prestazioni sessuali, a lei direttamente versato dai clienti e poi, previa detrazione di una somma per sé, consegnato alle donne. Sulle prestazioni, che includevano preservativi e igienizzanti, la donna arrestata prendeva una percentuale che poteva variare dai 20 ai 60 euro a seconda della prestazione sessuale.

La donna, peraltro, in qualche occasione, aveva messo a disposizione anche il suo appartamento, o persino quello di un uomo disabile, per gli incontri tra gli uomini e le donne che si prostituivano, tutte intorno ai 50 anni di età: una di loro peraltro, in situazione di indigenza a tal punto che in passato era stata costretta ad alloggiare nel dormitorio comunale per la notte.

Esemplificativa la dichiarazione di una delle donne escort, interrogata a sommarie informazioni dai Carabinieri: “Mi ha detto che potevo andare a lavorare con lei, mi organizzava tutto lei, bastava che aprissi le gambe. Lei ha gli amici sul telefono, tutte le mattine dà il buongiorno ai clienti per sapere quando vogliono incontrare me o le altre donne”.

E sempre la stessa donna che si è prostituita così ha dichiarato ai Carabinieri che l’hanno interrogata: “Ogni tanto mi incontro con una mia amica, Rosella (nda: la donna arrestata), mi chiede se sono libera per prostituirmi…l’ho conosciuta verso gennaio 2022, mi ha spronato a prostituirmi perché sapeva delle mie condizioni economiche e sociali, ho mio figlio tossicodipendente e sono vedova, ho dormito anche al dormitorio di Latina per alcuni anni…mi ha anche proposto di prendere casa in affitto a Latina per effettuare gli incontri”.

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