TANGENTI E APPALTI IN LOMBARDIA, ARRESTATO ANCHE PATIMO: QUANTI AFFARI TRA GOLFO DI GAETA E ISOLE PONTINE

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Luigi Patimo
Luigi Patimo

Corruzione e manette. L’Italia continua a essere scossa da scandali e popolata di imprenditori e politici senza scrupoli. L’ultimo capitolo di questa piaga nazionale lo hanno svelato i pm Alessandra Dolci, Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno della Direzione distrettuale antimafia di Milano: un centinaio tra amministratori pubblici, politici e imprenditori tra Lombardia e Piemonte sono a vario titolo coinvolti nell’inchiesta per associazione a delinquere aggravata dall’aver favorito una cosca mafiosa, abuso d’ufficio, finanziamento illecito ai partiti e corruzione per spartirsi e aggiudicarsi appalti pubblici. In 28 sono finiti in manette, e tra loro ritroviamo pure Luigi Patimo, ovvero il responsabile del mercato italiano per la gigantesca multinazionale spagnola Acciona Agua (6,5 miliardi di euro il fatturato nel 2014).

Acqualatina IntergroupDi Patimo ci eravamo occupati qualche settimana fa, in occasione di un’altra recente indagine giudiziaria, ovvero quella che ha coinvolto l’ormai ex sottosegretario leghista alle Infrastrutture e ai Trasporti Armando Siri, che secondo l’accusa della magistratura inquirente, avrebbe percepito una mazzetta da 30mila euro dall’ex deputato di Forza Italia Paolo Arata, ritenuto socio in affari del signore del Vento Vito Nicastri (del quale pure ci eravamo già occupati relativamente ai traffici del porto commerciale di Gaeta), e a sua volta socio occulto niente meno che del superboss latitante Matteo Messina Denaro. Patimo e Siri sono stati almeno fino a ottobre scorso soci in diverse esperienze imprenditoriali (tra le quali quelle che hanno portato alla condanna per bancarotta nei confronti del leghista). Ma il rapporto tra Patimo e Siri non era solo professionale, infatti nell’ottobre del 2015 Patimo risulta presente alla cena di finanziamento per la Lega organizzata proprio da Siri.

Lavori per l’installazione dei dissalatori a Ventotene

E ce ne eravamo occupati perché gli affari italiani della Acciona Group gestiti da Patimo sono molto diffusi e variegati in provincia di Latina e nel sudpontino in particolare. E infatti Patimo e il gruppo che rappresenta sono da tempo in affari con Intergroup, che proprio nell’eolico sta negli ultimi anni concentrando i propri sforzi. Ma ancora di più è con Acqualatina che hanno portato recentemente in porto un grosso affare. Infatti all’ente gestore idrico della Provincia di Latina, la Acciona di Patimo ha venduto quei dissalatori installati a Ventotene così discussi e finiti in un controverso servizio del Tg1, contro il quale si è scagliato pure il sindaco isolano, nel quale si informava di un’opera strategica, una tecnologia all’avanguardia per risolvere le crisi idriche, invece che denunciare le grosse lacune che l’opera sta mostrando e le relative proteste dei residenti che in massa denunciano la pessima qualità dell’acqua – salmastra – che esce dai rubinetti. Anche Ponza dovrebbe ospitare un analogo impianto grazie a un finanziamento regionale da 37 milioni di euro voluto dal governatore Zingaretti.

Fabio Altitonante

Oggi Patimo – ai domiciliari – è accusato di aver pagato una mazzetta di circa 20mila euro al consigliere regionale lombardo di Forza Italia, Fabio Altitonante, mascherata da finanziamento per la campagna elettorale dello stesso Altitonante per essere eletto al Pirellone, in cambio dello sblocco presso il Comune di Milano di una pratica edilizia relativa ai permessi a costruire in una villa acquistata dalla moglie di Patimo nel 2017. Ma già nel 2017 Patimo finisce in una indagine dell’antimafia di Reggio Calabria – Gotha – insieme a Marcello Cammera, il quale ricopre il ruolo di dirigente dei lavori pubblici proprio nel capoluogo calabrese. Cammera, imputato con altri 33 per concorso esterno alla ’Ndrangheta nel processo Gotha, è stato poi scagionato nel settembre dello scorso anno. Il processo ha ricostruito i soliti e solidi rapporti tra politica, massoneria e Ndrangheta: Patimo è accusato di corruzione, avrebbe promesso al dirigente Cammera assunzioni e consulenze (a luglio del 2016 il Gip del Tribunale di Milano non aveva convalidato il fermo chiesto dalla Procura di Reggio).

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