L’iniziativa dell’associazione “Aprilia Libera”: “Non vogliamo che Campoverde torni ad essere Campomorto”
“L’ultima luminosa e calda Domenica d’Avvento ci ha visti ancora una volta impegnati a promuovere una iniziativa culturale e ambientale nel territorio più compromesso di Aprilia, oltre che il più abbandonato dall’amministrazione. Dalle ricerche storiche della giornalista Carmen Porcelli, che ha presentato tutto l’evento, abbiamo appreso che il toponimo originario di Campomorto fu (beffardamente, ndr) fatto modificare alla fine degli anni ’50 proprio da chi si accingeva ad trasformarlo irreversibilmente, anche se portando benessere economico, non tollerando di etichettare i propri prodotti con una denominazione così malaugurante….
L’evento, pur non avendo potuto rappresentare il Presepe vivente come da programma (per la defezione dell’ultim’ora da parte di chi aveva garantito animali e attrezzi agricoli), è stato reso stupendo dalle tante associazioni di artisti/artigiani, riuniti in un caleidoscopico abbraccio a quanti sono rimasti a lottare per la tutela di questo territorio lasciato compromettere: la bellissima mostra fotografica di Elena Castellacci e le installazioni di Alessandra Fiordaliso; le coreografiche ghirlande del cestaio Roberto Peretti, le vivacissime creazioni all’uncinetto delle Donne Fuori Tempo; le complicate creazioni al tombolo delle signore di Ago, Filo e Fusello; le tecniche di finitura a cera di Massimo Cittadini; le dolcissime candele di cera profumata delle api che allevano i ragazzi della Casa della Vita; le laboriose decorazioni degli Amici del Presepe; i preziosi Nodi di Susy, con i suoi raffinati macramè; le nostre creazioni ornamentali…
E poi i gustosi liquori artigianali di Antonio Pazzano; la stuzzicante cioccolata calda di Alessandro D’Annibale; la nostra saporita polenta bio ai 4 gusti; i nostri prelibati dolcetti natalizi; i nostri panini salsiccia e cicoria; il nostro profumato vin brulé delle campagne apriliane e la speziata tisana invernale, accompagnati dalle ciambelline al vino, realizzate dalle nostre socie coi grani antichi degli Arganini…
E ancora, le danze di meditazione Sufi di Atma Lucia Casoni, le acrobatiche esibizioni dei maestri, allievi e piccolissimi allievi della scuola di arti marziali di Campoverde, Long Quan Dao. E sullo sfondo, una slitta di Babbo Natale con tanto di Sancta Claus a distribuire biscotti e dolcetti…
Toccante, poi, la poesia letta da Vania Paganelli, figlia dell’autore Domenico, da sempre di Campoverde: un monito, un disperato appello, scritto 40 anni fa, che oggi potrebbe assurgere ad inno di Campoverde, per la sua drammatica attualità. L’abbiamo pubblicata, insieme alle poesie di Martina e alle foto del nostro Villaggio delle Arti e dei Mestieri, sulla pagina fb dell’associazione.
Tutto condito con la musica e la poesia di artisti locali, nostri carissimi amici: Marina Di Marco, Maria Ausilia D’Antona, Luisa Raffaelli, Loris Zecchin, Gloria Pistolesi, Archetipo Ensemble, Martina Pavia, Elena Castellacci, i giovanissimi esordienti fratelli Arganini, il giovanissimo violinista Alessandro Simboli e la altrettanto giovane chitarrista Immacolata Scarpellino della Scuola musicale Manzoni di Latina. A chiusura della serata, la simpatica performance delle “Coriste per caso”, in cui tutte le suddette artiste, riunite con me in un estemporaneo concertino, si sono cimentate in canti e carols natalizi, accompagnate dalla Archetipo Ensemble.
Siamo piccoli, ma cresceremo, grazie a tutte le belle persone che ci sostengono nel far tornare Campoverde un luogo salubre, dove vivere non significa ammalarsi di tumore”.
Così, in una nota, l’associazione “Aprilia Libera”.