VILLA DI MAMURRA: DIETRO L’APPARENZA, LE DENUNCE DEL COMITATO CIVICO

Percorsi e piazzali di sosta superiori
Percorsi e piazzali di sosta superiori

Dopo la “photo opportunity” dell’area archeologica “Villa di Mamurra” a Formia inaugurata dalla Presidente del Parco Riviera di Uilisse, Carmela Cassetta, insieme agli esponente regionali del Partito Democratico, Daniele Leodori e Enrico Forte, nasce un comitato civico che si oppone ai lavori eseguiti che, in realtà, avrebbero alterato lo storico sito

Il Parco Regionale Riviera di Ulisse ha inaugurato, lunedì 12 dicembre, le opere eseguite nell’area archeologica di Giànola “Villa di Mamurra”, di proprietà dell’Ente, su circa 10mila metri quadrati concessi per lo scopo alla Soprintendenza Archeologica e finanziate con 800mila euro dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Rispetto a quanto dichiarato con “Lavori di recupero del patrimonio, restauro e messa in sicurezza”, – si legga in una nota di denuncia diffusa dal Comitato civico spontaneo di salvaguardia del Parco di Giànola – il sito presenta ora consistenti alterazioni e contaminazioni del tutto fuorvianti il concetto stesso del Parco come area naturale protetta. Sovvertimenti del suolo, improprie terrazze panoramiche su strutture monumentali, pavimentazione di calcestruzzo sui circa 200 metri lineari di percorsi ed elementi fuorvianti di arredo, queste le realizzazioni di maggiore impatto ambientale e visuale.

Si constata – prosegue il Comitato civico – che per la esecuzione di tali opere si è proceduto all’arbitraria rimozione e copertura di murature antiche, innescando probabili dissesti strutturali e geologici dovuti alla raccolta dell’acqua piovana su superfici rese impermeabili. Nondimeno si constata come la definitiva recinzione dell’area interrompa la naturale continuità del Parco. Il tutto palesa una pretenziosa e definitiva sistemazione museale, espressa sull’Edificio Ottagonale con una nuova copertura di acciaio, in sostituzione di quella realizzata nel 2014-2016 contestuale al recupero iniziale di questo originale edificio con finanziamenti europei per 1milione di euro, abilitato alle visite, ma mai inaugurato. 

La dichiarazione dell’Ente Parco sulla qualità dell’intervento per la fruibilità turistica tradisce i suoi scopi istituzionali di conservazione e di divulgazione esemplare di un equilibrio tra natura e cultura. Ugualmente appare travisato il compito del Ministero attraverso la Soprintendenza Archeologica, di superiore competenza nella tutela del patrimonio culturale. In opposizione alle suddette opere di alterazione del paesaggio, con riflessi negativi sulle  prospettive  turistiche, ambientali, economiche della Città di Formia e in particolare dei quartieri di Giànola – Santo Janni contigui all’area protetta – conclude la nota – nasce un comitato civico spontaneo di salvaguardia del Parco di Giànola, il quale con altre Associazioni interessate presenterà prossimamente alla firma dei Cittadini una petizione indirizzata agli Enti competenti per chiedere un piano di recupero e di restauro ambientale dell’area archeologica nella sua unitaria consistenza, nel rispetto delle finalità stabilite dalle norme inerenti, tale da restituire al sito lo scopo di ricerca e al visitatore la particolare sintonia di natura e storia, non contaminata e distolta con ferro e cemento”.

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