Voto di scambio politico-mafioso: nuovo rinvio per il processo che vede alla sbarra Emanuele Forzan e Raffaele Del Prete
Saranno passati quasi due anni il prossimo 13 marzo quando riprenderà il processo per voto di scambio politico-mafioso che vede sul banco degli imputati Raffaele Del Prete e Emanuele Forzan. L’ultima udienza in cui è stato ascoltato un testimone risale al luglio 2023 quando l’esame del collaboratore di giustizia Agostino Riccardo si interruppe per via della richiesta del difensore di Del Prete, l’avvocato Michele Scognamiglio, di interrompere il video collegamento.
Oggi, 6 febbraio, era previsto il contro-esame di Agostino Riccardo che è saltato perché il collaboratore non era assistito dal suo avvocato, essendo imputato per procedimento connesso e già condannato, col rito abbreviato, per i fatti di cui sono accusati Del Prete e Forzan. Il terzo collegio del tribunale, presieduto dal giudice Mario La Rosa, ha rinviato quindi al 13 marzo per poi, su richiesta dell’avvocato Scognamiglio, stabilire una calendarizzazione: il prossimo 8 maggio verrà ascoltato l’ex europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi (indagato e poi archiviato). Ultima data fissata è quella del 12 settembre.
Sul banco degli imputati di questo processo diventato piuttosto tortuoso ci sono, come detto, l’imprenditore dei rifiuti Raffaele Del Prete e l’ex collaboratore della Lega in Regione Lazio, nonché responsabile elettorale per la lista “Noi con Salvini” alle elezioni comunali di Latina nel 2016, Emanuele Forzan, collaboratore in Regione del consigliere regionale di Forza Italia, Angelo Tripodi.
I due imputati, Forzan e Del Prete, oggi come sempre presenti in Aula, furono arrestati il 13 luglio 2021 nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alla contestazione del voto politico-mafioso riferibile alla campagna elettorale del 2016 a Latina (Comunali). L’imprenditore nel ramo dei rifiuti Raffaele Del Prete è accusato di aver dato soldi ad Agostino Riccardo, ex affiliato al Clan Di Silvio, oggi collaboratore di giustizia, in cambio di voti, attacchinaggio e visualizzazione dei manifesti elettorali in favore di Matteo Adinolfi (della lista “Noi con Salvini”), attualmente europarlamentare della Lega e, nel 2016, in corsa per diventare consigliere comunale. Carica che, alla fine, raggiunse con 449 voti. La posizione di Adinolfi, però, è stata archiviata definitivamente a ottobre 2022 per decisione della sezione Gip/Gup del Tribunale di Roma, su richiesta della stessa Procura/DDA di Roma.
Per l’accusa, Del Prete avrebbe dato a Riccardo circa 45mila euro. A costituire, secondo inquirenti e investigatori, il ruolo di collettore anche Emanuele Forzan. L’inchiesta fu portata a compimento da Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e Squadra Mobile di Latina. Oggi, in aula, a rappresentare l’accusa, c’era il Pubblico Ministero della Procura/DDA di Roma, Luigia Spinelli, mentre il collegio difensivo è composto, oltreché da Scognamiglio, anche dagli avvocati Gaetano Marino, Massimo Frisetti, Pietro Parente e Kristalia Papaevangeliu.