La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Antonio Fusco, detto Zi’ Marcello, l’uomo che con una sua telefonata aveva avvertito i Di Silvio che la Polizia di Latina li stava per arrestare
Oltre a Fusco, i pm Luigia Spinelli e Barbara Zuin, entrambe della Procura della Repubblica di Roma e con compiti specifici su Latina e provincia affidati loro dall’Antimafia capitolina (DDA), hanno chiesto i rinvii a giudizio di Angelo Morelli detto Calo, l’imprenditore di Latina Roberto Bergamo e Ismail El Ghayesh braccio destro di un altro personaggio della mala pontina Gianfranco Mastracci, condannato in due gradi di giudizio nel processo Alba Pontina 2 e recentemente arrestato per evasione.
La vicenda che riguarda questi ultimi tre – El Ghayesh, Bergamo (candidato nel 2016 come consigliere comunale a sostegno di Tripodi) e Morelli – ruota intorno ai voti che sarebbero stati chiesti, estorti e comprati per il candidato sindaco alle amministrative di Latina 2016, Angelo Tripodi (non indagato) attuale consigliere regionale e capogruppo della Lega in Regione Lazio. Chiaramente questo filone di inchiesta scaturisce dal troncone principale dell’indagine denominata Alba Pontina che ha portato a due processi a carico dei Di Silvio di Campo Boario e vari sodali.
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Antonio Fusco, invece, già accusato di favoreggiamento nell’inchiesta principale Alba Pontina, è accusato di aver soffiato le notizie di indagine (secondo quanto riportato dagli stessi investigatori della Polizia di Latina) telefonando da un luogo insolito e dai riverberi inquietanti: il centralino del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina. Fusco diede notizie al clan rivelando loro che gli investigatori erano sulle tracce dell’estorsione che avrebbe poi costituito l’atto criminoso da cui tutta l’inchiesta Alba Pontina ha preso il via, compreso il definitivo pentimento di Renato Pugliese il figlio di Cha Cha: ci riferiamo all’estorsione ai danni di un ristoratore di Sermoneta Scalo nel settembre di quasi quattro anni fa.
Fusco avrebbe chiesto il rito alternativo.
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Il suo destino processuale come quello degli altri sarà deciso il 27 gennaio 2021 dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma.