Video rap del Tavali: i cinque minori accusati di istigazione a delinquere, autori del “sound”, sono stati prosciolti
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale dei Minori di Roma, Federico Falzone, ha prosciolto tutti e cinque i minorenni coinvolti nel video rap che a fine febbraio del 2021 inneggiava alla cultura dell’omertà e della violenza e soprattutto ai fratelli Angelo e Salvatore Travali, considerati dalla DDA a capo dell’omonimo clan mafioso.
Davanti al giudice dei minori, c’erano cinque giovani, tutti minorenni all’epoca dei fatti, difesi dagli avvocati Fiore, Vitelli, Angeloni, Vittori, Lauretti e Angeloni. Il gup ha assolto uno di loro, prosciolto un altro per la tenuità del fatto e applicato il cosiddetto perdono giudiziale per i tre rimanenti. Tra di loro anche un parente dei Travali stessi.
Dieci giorni dopo dall’operazione antimafia Reset che eseguì numerosi arresti e contestò l’associazione mafiosa al clan Travali/Cha Cha Di Silvio, il 27 febbraio 2021 fu pubblicato in Rete l’ormai noto video rap della durata di alcuni minuti in cui compariva un nutrito gruppi di giovani, i quali cantavano una canzone citando espressamente i fratelli Angelo e Salvatore Travali, detti rispettivamente Palletta e Bula, auspicando la loro scarcerazione, dopo essere stati sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere nell’ambito della suddetta operazione Reset (erano comunque già in carcere per la condanna scaturita dal processo Don’t Touch).
Nel video, Valentina Travali risultava nell’incipit del video mentre contava i soldi dentro il suo appartamento ai Palazzoni, casa popolare assegnata alla madre Maria Grazia Travali, in seguito revocata dall’Ater. Per quel video, Valentina Travali fu condannata.
