TRA AUTOSTRADE DEL LAZIO E IL MONDO DI IANNOTTA: L’AVVOCATO NOMINATO DA ZINGARETTI

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Nicola Zingaretti
Nicola Zingaretti

Scelto più volte da Luciano Iannotta, l’imprenditore al centro dello scandalo “Dirty Glass”, è stato nominato dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti alla guida di un’importante società pubblica: si tratta dell’avvocato Giovanni Galoppi

Spunta la nomina dell’avvocato Giovanni Galoppi come Presidente di Autostrade del Lazio Spa, l’ente che ha disposto il progetto attuale dell’autostrada a pedaggio Roma-Latina già bocciato nella sua parte economico-finanziaria dal Consiglio di Stato.

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A leggere la delibera firmata da Zingaretti, con all’oggetto “Designazione di 2 componenti del Consiglio di amministrazione di Autostrade del Lazio S.p.A”, il Presidente della Regione Lazio ha optato per la dott.ssa Uliana Paladini come componente del consiglio d’amministrazione e l’avvocato Giovanni Galoppi, entrambi di Roma.

Giovanni Galoppi
Giovanni Galoppi

Il tempismo, tanto per utilizzare un pallido eufemismo, non è stato dei migliori da parte del Segretario del Partito Democratico. Infatti, la nomina dell’avvocato come Presidente del cda con un compenso annuo lordo di 14.400 euro, è stata decretata da Zingaretti giovedì 17 settembre, all’indomani dell’operazione Dirty Glass coordinata dalla DDA capitolina sulla scorta dell’inchiesta della Squadra Mobile di Latina che ha effettuato gli arresti di Luciano Iannotta, Natan Altomare (da ieri ai domiciliari), Luigi De Gregoris, Pasquale Pirolo più altre misure ai domiciliari per diversi indagati e svariati uomini coinvolti.

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I reati ipotizzati, a vario titolo, sono gravissimi: dal riciclaggio al sequestro di persona, dalla bancarotta all’estorsione fino all’aver agevolato il clan mafioso dei Di Silvio. In mezzo i rapporti dell’imprenditore sonninese Iannotta con uomini contigui alla camorra, alla ‘ndrangheta, più commistioni opache con appartenenti alle Forze dell’Ordine e, persino, ai Servizi Segreti conditi da soffiate e rivelazioni di notizie inserite in banche dati riservate.

Ma cosa c’entra Galoppi con l’inchiesta suddetta e denominata “Dirty Glass”? Innanzitutto c’è da dire che l’avvocato romano, specializzato nel campo del diritto societario italiano e internazionale, vanta un curriculum chilometrico con cariche in collegi dei revisori o sindacali di una moltitudine di enti pubblici come, per fare solo qualche esempio, Rai way, Acea, Consorzio Industriale Roma-Latina e tanti altri. Non mancano incarichi nei cda di società di Stato, private, fondi immobiliari eccetera, più in vari Ministeri della Repubblica. Insomma, non uno qualunque.

Luciano Iannotta
Luciano Iannotta

Galoppi, che non è indagato nell’inchiesta “Dirty Glass”, è l’uomo che viene scelto da Iannotta per ricoprire la carica di vice-presidente del Terracina Calcio. Non solo. Galoppi viene inserito da Iannotta nel direttivo di Confartigiano Imprese pontina, l’associazione di categoria che è stata un vero e proprio feudo dell’imprenditore sonninese. Una carica che l’avvocato ricopre attualmente, insieme, ad esempio, alla cugina di Luciano Iannotta, Lucia, e a differenza dell’imprenditore arrestato, del suo braccio destro Luigi De Gregoris e dell’altro indagato di “Dirty Glass” Michele Tecchia sospesi dopo l’operazione del 16 settembre.

Ma a saltare agli occhi, per quanto riguarda l’avvocato Galoppi, non è tanto un risvolto penale, che come detto non c’è, quanto il fatto che è stato Presidente di Italy Glass Spa, una società di cui Latina Tu ha approfondito più volte gli intrecci dopo la notizia dell’inchiesta “Dirty Glass”: un nome dato all’indagine dagli investigatori proprio perché ispirato dalla predetta società la quale è una delle quattro sequestrate dalla magistratura romana. La Spa, peraltro, è risultata tra i 27 indagati in persona del legale rappresentante pro tempore.

Italy Glass spa, secondo gi investigatori, è al centro, infatti, della cosiddetta “girella” che portava i Festa, il cui mediatore con Iannotta fu Pasquale Pirolo, a introitare dentro capitali di derivazione illecita per il valore di 2 milioni di euro attraverso vari passaggi ben congegnati che servivano a lavare i soldi (leggi approfondimento di seguito).

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Quello che può imbarazzare l’avvocato e anche Zingaretti è rappresentato dal fatto che è lo stesso Iannotta a contattare l’allora Presidente della sua Italy Glass Spa e ad avvertirlo di quanto accadrà di lì a breve: i “napoletani inietteranno 2 milioni di euro”. L’avvocato oltre ad ascoltare e chiedere se sia un finanziamento o un finanziamento soci, ad un certo punto, preso atto dei passaggi, esclama: “Ottima soluzione!”. Nulla di penalmente rilevante, ma alla luce di ciò che è accaduto sicuramente non proprio esaltante.

Ad ogni modo, di questo giro milionario, Pasquale Pirolo, un tempo molto vicino al fondatore del Clan dei Casalesi, Antonio Bardellino, voleva il 50% in quanto mediatore dell’affare tra i Festa e Iannotta. E implicato in quel riciclaggio, almeno secondo la tesi di inquirenti e investigatori, c’è anche Michele Tecchia inserito da Iannotta in Confartigianato Imprese e come lui sospeso.

Italy Glass è inoltre la stessa società che ebbe un ruolo nel fagocitare la società del vetro Pagliaroli.

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L’avvocato Galoppi conferma sicuramente di quanto Iannotta abbia la capacità di cambiare registro: riesce a parlare con criminali di strada come Agostino Riccardo e rinomati legali della Capitale. Di certo, lo spirito di adattamento non gli manca.

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