È fissata per mercoledì 29 aprile la deadline per la presentazione delle offerte nell’ambito di una delle gare più attese: l’acquisizione di kit diagnostici dei test sul sangue da destinare alle aziende sanitarie della Regione Lazio per far fronte all’emergenza Covid-19
La gara, strutturata secondo il criterio del minor prezzo, è divisa in 13 lotti di “test con metodica Clia e Elisa” per un importo complessivo di 4 milioni e 810mila euro. Sono previsti 450mila test, e di questi 300mila saranno destinati all’indagine epidemiologica su forze dell’ordine (60mila) e personale sanitario.
Leggi anche:
COVID-19. TEST DEL SANGUE RIVELA SE UN SOGGETTO HA GIÀ COMBATTUTO IL VIRUS, MA NON È ATTENDIBILE AL 100%
Ma oltre alla gara regionale, ci sono anche tanti studi e laboratori privati che hanno cominciato ad attrezzarsi con i test sierologici, le tanto agognate verifiche sul sangue che servono a capire – anche se non si è ancora raggiunta una loro attendibilità al 100% – se una persona sia stata contagiata o meno dal Sars-Cov2, o se il proprio corpo ha già affrontato l’infezione con lo sviluppo degli anticorpi. I i test sul sangue, in vari laboratori laziali, vanno dagli 80 ai 140 euro. Internet è già piena di offerte e prezzari, al netto delle truffe che sono sempre all’ordine del giorno come anche evidenziato dalla recente indagine nel Lazio da parte dell’Antitrust originata da una denuncia del Codacons.
Leggi anche:
SARS-COV-2: LA REGIONE VUOLE CAPIRE QUANTI LABORATORI POSSONO EFFETTUARE I TEST SUL SANGUE
E proprio oggi, 24 aprile, la Regione ha diffuso una nota in cui dà conto dell’approvazione – tramite delibera dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla sanità, Alessio D’Amato – delle indicazioni sui test sierologici su operatori sanitari, delle Forze dell’Ordine nella regione Lazio e in specifici contesti di comunità all’interno di indagini di sieroprevalenza. La delibera individua le caratteristiche tecniche per le indagini di sieroprevalenza attraverso diverse tipologie di metodiche: in particolare le tecniche ELISA e CLIA che richiedono un prelievo venoso e fluorescenza in POCT che richiede prelievo capillare.
Questi test non danno alcuna patente di immunità, – recita la nota – ma servono a verificare come è circolato il virus in determinati contesti. L’adesione all’indagine è individuale e volontaria e l’operatore sanitario e delle Forze dell’Ordine dovrà essere informato della valenza e dei limiti del test sottoscrivendo l’autorizzazione all’utilizzo dei suoi dati e l’utilizzo ai fini di sanità pubblica. In caso di riscontro di positività sierologica alle IgG (immunoglobuline G) si dovrà eseguire il tampone naso-faringeo, in caso di positività il soggetto deve esser posto in isolamento, con segnalazione al medico curante. Saranno, con successivo provvedimento della Direzione regionale Salute, adottati i format da utilizzare per l’informativa e l’adesione del lavoratore sottoposto ad indagine, l’approvazione dell’elenco dei laboratori di analisi autorizzati in grado di effettuare test sierologici per l’identificazione di anticorpi diretti verso il virus SARS-COV 2. La delibera riporta anche i valori indicativi dei test sierologici relativi al nomenclatore regionale che sono: per il prelievo di sangue venoso 2,58 euro, per il prelievo a domicilio di sangue venoso 14 euro, per quanto riguarda il test sierologico la ricerca di anticorpi da siero in Elisa/Clia 12,65 euro, ovvero per la ricerca di anticorpi con metodo capillare in immunofluorescenza 15,07 euro.
“Sono in corso le procedure di evidenza pubblica – conclude l’Assessore D’Amato – per l’acquisto dei 300mila kit diagnostici. E’ la più grande indagine epidemiologica che verrà svolta nel nostro Paese. I campioni saranno tutti informatizzati e conservati presso la Bio-banca dell’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Una volta espletate le procedure di gara si partirà con i test a tutti gli operatori del Servizio sanitario e agli operatori della nostra regione delle Forze dell’Ordine che hanno aderito a questa indagine epidemiologica (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria, Esercito ‘Strade Sicure’, Guardia di Finanza e Guardia Costiera). Proprio oggi si è tenuta con i responsabili delle Forze dell’Ordine una riunione operativa per disciplinare le modalità di prelievo, invio e processamento dei campioni”.