TERRENI CONTESI, VITTORIA DI SAN FELICE. L’EX SINDACO DI SABAUDIA: “ORA SERVE UNA RIFLESSIONE A TUTTO CAMPO”

Maurizio Lucci
Maurizio Lucci

Terreni contesi tra Sabaudia e San Felice Circeo: arriva la pronuncia definitiva della Cassazione che dà ragione a San Felice Circeo. L’ex sindaco e attuale consigliere comunale di Sabaudia, Maurizio Lucci, interviene sulla questione

La definizione dell’annosa vicenda degli usi civici sui terreni di Molella, Palazzo e Mezzomonte che ha visto soccombere in via definitiva il Comune di Sabaudia a favore del Comune di San Felice Circeo, mi impone come Consigliere Comunale e come cittadino una riflessione più complessiva sulla situazione territoriale amministrativa di Sabaudia, città nuova. Considerazioni di fatto che vanno ben oltre l’iconografia e la celebrazione del mito fondativo della città. Gli sviluppi di questa ultima vicenda che si determineranno concretamente con l’ennesimo esborso di denaro da parte del Comune di Sabaudia non si possono certo ridurre o limitare giudicando le scelte fatte dalle ultime due Amministrazioni.

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A Sabaudia città nuova e ai suoi abitanti appartengono  solo una parte residuale del territorio che amministrativamente è stato designato di competenza comunale. Probabilmente siamo l’unico e tra i pochissimi comuni italiani che vivono una situazione paradossale come questa che inevitabilmente impatta con lo sviluppo e la crescita della città. Su un’ estensione complessiva del territorio comunale pari a 14.500 ha forse solo in una misura del 30% è legittimamente nella piena disponibilità della città e dei suoi cittadini.

Il 45% è Parco Nazionale del Circeo, la questione usi civici appunto su cui incombe il pronunciamento della Cassazione che indica il Comune di San Felice come creditore, Il lago di Paola su cui insiste la proprietà privata della famiglia Scalfati  a cui si aggiunge un 15% gravato da enfiteusi con il comune di Terracina (il cittadino deve pagare un balzello di euro 4.000 /5.000 ad ha per riscattarlo), poi esiste un parte di territorio amministrativamente appartenente al Comune di Sabaudia ma di proprietà dell’ONC ed Università Agraria di Bassiano, riscattato dai possessori negli anni  ma non completamente, ci sono ancora sacche di terreni, circa il 10%  di proprietà degli enti suddetti.

Credo vada aperto quanto prima un confronto anche con enti sovraordinati che faccia emergere questo paradosso che vincola e imprigiona la città di Sabaudia perché gli oneri amministrativi di gestione e controllo di un territorio non possono essere subordinati a costanti emorragie di denaro pubblico per compensare altrui diritti di proprietà preesistenti la sua fondazione. 

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