Nuovo sequestro sul litorale di Terracina: la Guardia Costiera ha posti i sigilli allo stabilimento balneare Sombrero Beach Club
È stato eseguito stamani dalla Guardia Costiera, insieme ai Carabinieri della Compagnia di Terracina, un nuovo sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Latina.
Il demanio marittimo nella città è sotto la lente d’ingrandimento di inquirenti e investigatori. Non il primo dei sequestri eseguiti dagli operanti della Guardia Costiera. Il sequestro preventivo è toccato al complesso balneare “Sombrero” su Viale Circe, ma molte licenze dell’amministrazione comunale sono finite, ormai da tempo, all’attenzione degli investigatori
Oggi 3 febbraio, la Guardia Costiera di Terracina, insieme alla Polizia Giudiziara della Procura di Latina, già in stretta simbiosi nell’indagine che ha portato agli arresti dell’ex vice Sindaco Marcuzzi, ha dato esecuzione al decreto di sequestro della struttura balenare che si trova sul litorale di Terracina.
Il sequestro è stato disposto dal Giudice per le indagini preliminari dl Latina Pierpaolo Bortone, su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Il Gip ha dato seguito all’indagine condotta dalla Polizia giudiziaria che si è concentrata su determinati interventi edilizi di ristrutturazione e riqualificazione della struttura, relativamente ad ampliamenti delle superfici, delle cubature e alla ridistribuzione degli spazi interni del medesimo complesso balneare.
Secondo gli inquirenti, sarebbero intercorsi, nelle more dei lavori, violazioni degli strumenti urbanistici generali, vieppiù in assenza dí specifiche disposizioni plano-volumetriche e in contrasto con il Piano di utilizzazione degli arenili del litorale dí Terracina.
Gli abusi sarebbero stati perpetrati all’interno della fascia di rispetto costiera dei 300 metri dalla battigia del mare e sottoposta a vincolo dí tutela paesaggistica. Il sequestro, peraltro, rientra nell’ambito di una più ampia e attenta attività dí verifica che la Guardia Costiera di Terracina sta conducendo sul territorio di competenza e nell’ambito della quale si stanno valutando e vagliando le numerose licenze demaniali suppletive rilasciate dall’Amministrazione comunale dí Terracina in favore di soggetti privati.
Ad essere indagati il titolare dello stabilimento Ivano Perroni, il tecnico Giuseppe Zappone e il dirigente comunale Corrado Costantino.
Zappone, a processo per per lottizzazione abusiva in merito al complesso Pro Infantia, è lo stesso tecnico del cantiere dello stabilimento balneare “La Vela” sequestrato il 23 dicembre 2020 sempre dalla Guarda Costiera su disposizione della Procura di Latina.
Nel 2019, il Servizio Attività Produttive del Comune di Terracina avevano rilasciato un parere contrario sul progetto presentato proprio da Zappone. Secondo il Suap, i nuovi interventi edilizi avrebbero alzato la struttura se confrontata con quella in essere e rispetto ai muri di parapetto del marciapiede pubblico. Le costruzioni, infatti, avrebbero limitato “la libera visuale del mare dagli spazi pubblici pedonali e carrabili del lungomare”. A concedere il via libera con varie prescrizioni (su tutte: lasciare libera la visuale) fu il Mibac e di seguito il Comune diede il permesso ai lavori, offrendo il lasciapassare, però, su prospettazioni fittizie di Zappone. Questo è almeno quanto sostenuto dall’indagine della Procura che, nella giornata di oggi, ha portato al sequestro preventivo del “Sombrero”.