Un minorenne a Terracina era finito strozzato dalle richieste di una “banda” di tre giovani del luogo: dopo aver denunciato, per punire la sua “delazione”, è stato costretto a rubare gioielli ai famigliari
Nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri della Stazione di Terracina, con l’ausilio di altro personale della Compagnia Carabinieri di Terracina, hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal G.I.P. del Tribunale di Latina, Dott. Mario La Rosa – su richiesta del Sost. Proc. della Repubblica presso il Tribunale di Latina, Dott. Claudio De Lazzaro – nei confronti di tre giovani del luogo, indagati di concorso nei reati di estorsione, furto aggravato, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti.
I primi destinatari dell’ordinanza, due fratelli italiani di 19 e 22 anni, sono stati raggiunti e arrestati presso la loro abitazione di Terracina, mentre il terzo soggetto, un cittadino marocchino di 26 anni, già detenuto preso la casa Circondariale di Frosinone, si è visto notificare il provvedimento nell’attuale luogo di detenzione.
L’indagine – portata a termine con le tradizionali tecniche investigative – è stata avviata nel mese di giugno 2019 dai militari della Stazione di Terracina, in accoglimento della richiesta di aiuto di un minore del luogo che, esasperato dalle continue vessazioni e richieste di denaro rivoltegli dagli indagati e preoccupato per la propria incolumità fisica, si era rivolto all’Arma operante.
Le preliminari verifiche effettuate hanno consentito di acclarare come due degli arrestati avessero ceduto, nel mese di maggio 2019, alcune dosi di hashish al minore. Quest’ultimo, incidentalmente, era stato poi testimone del furto di una bicicletta asportata dai pusher ai danni del padre di un suo conoscente, che aveva informato nel merito. Il suo senso civico, però, era diventato motivo di rancore e ritorsione da parte della “banda” che, di conseguenza, aveva cominciato a pretendere dal malcapitato un indennizzo per tale delazione. Da qui l’incubo del ragazzo che, nell’impossibilità di corrispondere alle pressanti richieste, era stato costretto a rubare denaro contante e preziosi, poi finiti sul mercato dei “compro oro”, ai propri familiari, per un valore stimato di circa 4.000 euro.
Nel corso della perquisizione domiciliare operata in appendice all’arresto dei due fratelli, sono stati inoltre rinvenuti, nella disponibilità del più giovane, circa 0,40 grammi di hashish, un bilancino di precisione e un coltello con residui della medesima sostanza.
Nella prospettiva di verificare se tali dinamiche criminali siano state elevate a sistema dagli odierni indagati, sono in corso ulteriori verifiche per accertare l’eventuale presenza di analoghi episodi ai danni di altri giovani del luogo.