TERRACINA, L’EDILIZIA SPACCA LA MAGGIORANZA TINTARI: FDI FA SALTARE NUMERO LEGALE

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Comune di Terracina

Terracina, il Consiglio comunale salta per il venire meno del numero legale: la scelta d Fratelli d’Italia e la tensione registrata in aula

È scontro durissimo tra Fratelli d’Italia, il capogruppo Vincenzo Di Girolamo e il Sindaco di Terracina Roberta Tintari. All’ordine del giorno del consiglio comunale odierno, tra le altre cose, le mozioni dell’opposizione Dem riguardanti la rigenerazione urbana e il recupero edilizio e soprattutto il regolamento per la monetizzazione di aree destinate a standard urbanistici e a parcheggi pertinenziali.

Sono proprie queste le mozioni ad aver agitato la maggioranza, in particolare il partito di Giorgia Meloni che ha deciso di far mancare il numero legale. Sul piatto, infatti, l’abrogazione/rimodulazione della monetizzazione come scambio tra privato e comune nell’ambito delle aree da concedere: in sostanza, soldi al posto della cessione di aree al Comune per ottenere cubature per edilizia commerciale, residenziale o per la rigenerazione urbana. 

Da qui, la polemica che si è incendiata nei già delicati equilibri della Giunta Tintari. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, infatti, ha diramato una nota sostenendo che sono “usciti dall’aula per gesto di responsabilità nei confronti della città”. Sullo sfondo almeno due inchieste che scottano sull’edilizia: Corafa e Pro Infantia.

“Ci dispiace – si legge nella nota di Fratelli d’Italia di Terracina – dover constatare ancora una volta come una parte della maggioranza eletta alle ultime elezioni cittadine sembri trovarsi più a suo agio con il Partito Democratico, che con Fratelli d’Italia, che pure è il maggior partito della coalizione e che “qualche merito” ha avuto nel riportare Terracina fuori dalle secche del dissesto finanziario e amministrativo di cui tutti portiamo il drammatico ricordo. Il Pd si è fatto promotore di due mozioni in Consiglio comunale che, se approvate, avrebbero inferto un duro colpo all’edilizia privata e a tutto ciò che ruota intorno ad essa: artigiani, agenti, fornitori, commercianti, nuclei familiari in generale”.

“Persino la principale associazione terracinese di geometri, architetti ed ingegneri, ha sentito la necessità di intervenire pubblicamente, richiamando tutti alla necessità di respingere tali mozioni. Purtroppo, abbiamo compreso che diversi consiglieri della maggioranza, anche su proposta dell’attuale assessore all’urbanistica, si sarebbero espressi a favore di tali mozioni. Francamente, ciò ci lascia interdetti. Anche perché è il sindaco attuale ad aver ricoperto il ruolo di vicesindaco quando venivano approvate quelle delibere che secondo il Pd sarebbero da abrogare o modificare. Senza peraltro spiegare come. Per impedire questo grave errore politico e amministrativo abbiamo scelto di far venire meno il numero legale. Nella speranza che vi possa essere un supplemento di riflessione, evitando alla città un salto nel buio dalle conseguenze drammatiche. Magari aspettando che arrivi il parere della Regione, interpellata su una delle due delibere e chiedendo alla stessa una parere anche sulla restante”.

“Per questi motivi ci è sembrato assurdo chiedere l’abrogazione di delibere che danno attuazione ad una legge regionale, quella sulla Rigenerazione Urbana, che da respiro al comparto edile e che si pone in linea con il legislatore nazionale. Con la mozione del PD si vuole contestare l’unica legge della Regione Lazio (paradossalmente a guida PD) che ha recepito, seppur in parte, l’esigenza di semplificare i procedimenti e dare dinamicità alla normativa urbanistica, riducendo nel contempo il consumo del territorio e le emissioni di CO2. Per quanto rappresentato e per rispetto del programma elettorale, oltre che per coerenza con quanto fatto nel corso degli anni, intendiamo contrastare la linea politica del Partito Democratico. Su questa direzione, auspichiamo che convergano anche i componenti del Consiglio comunale, che con le proprie firme hanno consentito al Pd di poter legittimamente presentare le proprie mozioni, ma non ne condividono il merito. Infine, dato che è stata respinta (inspiegabilmente vista la nostra propensione ad accettare sempre questo tipo di proposte da qualunque parte arrivassero) la nostra richiesta di approvare in apertura di Consiglio comunale la destagionalizzazione delle attività balneari, auspichiamo che ciò venga fatto il prima possibile“.

Non si è fatta attendere la risposta del Sindaco Roberta Tintari: “Quanto accaduto oggi in Consiglio Comunale mi stupisce e mi amareggia profondamente soprattutto per la mancanza di senso di responsabilità nei confronti della città”.

“L’argomento è stato improvvisamente posto in Aula senza alcun preavviso – dice ancora la Tintari – nonostante le due riunioni di maggioranza tenutesi lunedì e mercoledì e la possibilità, anche stamattina, di convocare una Conferenza dei Capigruppo prima del Consiglio, visto che era improvvisamente sorta questa esigenza. Il Regolamento del Consiglio Comunale – prosegue il sindaco – è molto chiaro e prevede l’unanimità di tutti i consiglieri presenti per l’approvazione di tali richieste. Per il rinvio della mozione sulla monetizzazione era stata registrata la disponibilità di tutti ed era cosa fatta, mentre per anticipare la discussione del punto della destagionalizzazione non c’era l’unanimità. A questo punto i consiglieri in questione hanno abbandonato l’Aula. Sottolineo che, ovviamente, l’ordine del giorno era stato concordato e condiviso con tutta la maggioranza. Non si risponde a queste normali dinamiche consiliari con l’abbandono dell’Aula per fare venire meno il numero legale. Non so nemmeno se sia mai accaduto per un motivo di questo genere. Un gesto di irresponsabilità e di mancanza di rispetto per la città dal quale prendo le distanze. È stato ignorato l’interesse primario dei cittadini, nel caso specifico degli operatori balneari che attendevano con urgenza l’adeguamento della strumentazione urbanistica comunale per poter fruire della destagionalizzazione. Ora è tutto rimandato al 4 luglio, sperando nel felice esito e che si sia ancora in tempo. Stavamo lavorando con grande impegno su questi temi che impattano su molti cittadini e sull’economia, un lavoro lungo e intenso portato avanti anche con gli enti di governo superiori, anche attraverso richieste di chiarimenti e pareri proprio per non incorrere in errori e produrre atti coerenti con le norme. Dispiace moltissimo che gli sforzi di assessori e Presidenti di commissione vengano vanificati in questo modo”.

LA RICHIESTA DI CHIARIMENTI

“Ciò che è necessario capire da parte di tutti è che c’è sempre spazio per discutere, per affrontare argomenti così importanti per la nostra città dopo essersi documentati. La città merita chiarezza e senso di responsabilità. È in questa direzione che intendo proseguire il mio impegno, amministrando la città con tutti coloro che desiderano chiarezza e trasparenza. Il ruolo del Consiglio Comunale – sottolinea Tintari -, e oggi ne abbiamo avuto una chiarissima testimonianza, è fondamentale per la città, ne determina la vita sociale ed economica. Di fronte anche a decisioni impopolari, ma utili a mettere ordine ed evitare problemi in futuro, il sindaco e la giunta si sono assunte le proprie responsabilità. Non ho intenzione di convocare un’altra riunione perché ne abbiamo già fatte due uscendone con una scelta condivisa, perché il Consiglio Comunale è il luogo deputato per la discussione e oggi c’è stata l’occasione per farlo. La mia amarezza – conclude il sindaco – è ulteriormente acuita dall’evoluzione di una mattinata cominciata con uno straordinario esempio di partecipazione e assunzione di responsabilità da parte dei giovanissimi alunni della 3 A secondaria dell’Istituto San Giuseppe i quali hanno voluto presentare, proprio nell’Aula consiliare, un bellissimo progetto di riqualificazione urbana di Piazza Mazzini da loro realizzato e meritorio anche del plauso dell’ANCE, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili. A questi ragazzi desidero rinnovare ancora una volta le mie congratulazioni e, al contempo, porgere le mie scuse, in quanto Primo Cittadino, dell’esempio non edificante, è il caso di dirlo, di una parte di quello stesso Consiglio Comunale che almeno loro oggi hanno onorato”.

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