TERRACINA, IL J’ACCUSE DELLA UILTUCS: “DAL CASO BAGNINI ALL’AZIENDA SPECIALE, POLITICA ASSENTE”

Gianfranco Cartisano
Gianfranco Cartisano, Segretario Uiltucs Latina

Gestione dell’Azienda Speciale e caso bagnini, il sindacato Uiltucs Latina interviene e critica la politica: “Dove sono le interrogazioni dei consiglieri comunali? Le denunce vere, in questi mesi, provengono solo da associazioni e persone comuni

È un j’accuse quello del Segretario Uiltucs Latina Gianfranco Cartisano che torna sulla gestione degli arenili di Terracina e, soprattutto, sull’Azienda Speciale diretta da Carla Amici. Stavolta, Cartisano vuole evidenziare l’assenza della politica che diventa battagliera solo dopo il terremoto provocato dall’arresto eccellente del Vice Sindaco Pierpaolo Marcuzzi. “I politicanti dell’opposizione di Terracina – dichiara Cartisan – oggi sono tutti in attesa di sviluppi sulle vicende giudiziarie che hanno interessato il Comune di Terracina, alcuni arrivano sino ad appropriarsi di battaglie nei confronti dell’Azienda Speciale. Ma noi della Uiltucs Latina non lo abbiamo mai visto dare battaglia dai banchi del consiglio comunale, con l’unica eccezione dell’ex presidente del Consiglio Comunale Gianfranco Sciscione il quale, a più riprese, ha sempre esposto e dichiarato le criticità accertate dell’Azienda Speciale e le difficoltà dei lavoratori impiegati”.

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Gianfranco Sciscione

“Nel consiglio comunale dell’agosto 2020 venivano esposte da Sciscione molte domande sull’operato e soprattutto sulla dirigenza dell’Azienda Speciale, rivolgendosi al responsabile Patrizio Avelli, oggi attuale Vice/Sindaco. Avelli, però, non rispondeva alle tante problematiche anche da noi denunciate sulla gestione del personale dell’Azienda Speciale. Quesiti che ancora oggi rimangono senza risposte e vieppiù aggravati dagli ulteriori sviluppi sulla gestione delle spiagge: la cosiddetta “questione/bagnini”.

“Ricordiamo – continua Cartisano – le nostre prime battaglie a Terracina sull’Azienda Speciale come l’applicazione anomala del contratto alle maestranze. All’epoca l’attuale Sindaco Roberta Tintari dichiarava che Uiltucs Latina non avrebbe potuto svolgere la “conferenza stampa” a causa del Covid con allusioni all’incolumità dei partecipanti. Per noi i motivi erano ben altri: la “conferenza stampa” fu ben organizzata, senza alcun pericolo paventato dal Sindaco Tintari e il boicottaggio andò a vuoto. Il problema della Tinatri e del Direttore dell’Azienda Speciale Carla Amici era che si denunciava l’Azienda medesima per la disattesa applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore disponendo per il personale il contratto collettivo degli Enti locali meno vantaggioso”.

Ecco perché – spiega Cartisano – Uiltucs Latina ha avviato diverse cause al Tribunale Sezione Lavoro di Latina “per ripristinare la legalità violata”. 

Denunciamo da tempo che l’Azienda Speciale di Terracina rientra nella fascia d’impresa di “diritto privatistico” e non di “diritto pubblico”, dunque debbono essere applicati i contratti nazionali più remunerativi, con più salario ai lavoratori. Su queste tematiche esistono comunicazioni inviate a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione ai quali si chiedeva di intervenire e confrontarsi. Oggi, dopo anni, e solo dopo le vicende giudiziarie di questi giorni, vediamo l’interessamento a mezzo spot e media di qualche politicante che, sino a qualche giorno fa, non ha mai posto quesiti sulla gestione dell’Azienda Speciale”.

“La scorsa estate, ed esattamente nel mese di giugno, abbiamo inoltre riscontrato evidenti anomalie sulla gestione delle spiagge affidate all’Azienda Speciale, così da predisporre e inviare esposti e le denunce ai vari Enti competenti. I lavoratori – assistenti/bagnanti -, dipendenti di una società terza in affidamento dall’Azienda Speciale, hanno operato nelle spiagge, costretti “a restituire parte di salario indietro alla fine del mese”. Questi sono stati ascoltati dagli Ispettori esponendo le circostanze per cui sono stati destinatari di messaggi da parte della società terza che chiedeva la restituzione dello stipendio”.

Carla Amici, direttore generale dell’Azienda Speciale di Terracina dal 2010

“Tuttavia, oggi assistiamo a una politica che, in merito al “caso bagnini”, dichiara vicinanza a mezzo stampa senza atti concreti, trascurando di dire, con precisione, che il salario “chiesto indietro ai bagnini” doveva  essere erogato subito dall’Azienda Speciale. A tale latitanza del Direttore Carla Amici, noi contestiamo l’atteggiamento dei tanti consiglieri comunali, anche di opposizione, che non hanno preso posizioni chiare su ciò che avviene ai lavoratori collegati all’Azienda Speciale”.

Per la Uiltucs Latina, il quadro è chiaro a Terracina: “alcuni consiglieri di opposizione sventolano battaglie inesistenti, mentre gli attori principali sono le associazioni, le persone che hanno avuto il coraggio e la determinazione di denunciare”.

La Uiltucs Latina è impegnata quotidianamente in questa vicenda, pretende celerità e chiarezza immediata, ognuno per il proprio ruolo deve cambiare passo, e come organizzazione sindacale del settore Turismo stiamo programmando a Terracina un confronto prima dell’inizio della stagione estiva, con tutte le parti che ruotano nell’ambito del turismo ricettivo e balneare. Crediamo che tutte le irregolarità consumate nelle spiagge dell’Azienda Speciale, dove scorrevano “soldi pubblici”, non debbono più accadere. Coinvolgeremo le parti datoriali e settoriali insieme agli Enti Ispettivi al fine di mettere fine a una brutta pagina del litorale terracinese, esprimendo con il lavoro e la professionalità “ben pagata” il meglio del nostro territorio“.

“Fortunatamente – conclude Cartisano – esistono molte aziende private che sanno ben interpretare il turismo sulle nostre coste, e di conseguenza offrono e rispettano il buon lavoro degli addetti, a differenza di quanto è accaduto nelle spiagge affidate all’Azienda Speciale di Terracina. Quest’ultima, oltre ad aver gestito con il denaro pubblico, ed  il tanto pubblicizzato “business plan”, ha lasciato sugli arenili terracinesi lo “scandalo dei bagnini”. Responsabilità in capo anche ai consiglieri comunali e al primo cittadino che non fanno luce sulla gestione occulta delle spiagge in affidamento”.

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