CASO BAGNINI A TERRACINA, EUROPA VERDE ADERISCE A PROPOSTA UILTUCS

FOTO CO-PORTAVOCE GABRIELE SUBIACO CON LOGO
Co-Portavoce Europa Verde Terracina, Gabriele Subiaco

Europa Verde Terracina ritorna sulla grave vicenda degli assistenti bagnanti impiegati sulle spiagge in concessione comunale gestite dall’Azienda Speciale e aderisce alla recente proposta del sindacato Uiltucs di costruire un sistema di sorveglianza sulle retribuzioni stagionali per contrastare il lavoro nero, lo sfruttamento ed il caporalato per ridare dignità e rispetto ai lavoratori impegnati in un settore strategico per l’economia e l’immagine della città

La grave e scandalosa vicenda, che coinvolge l’Azienda Speciale, Ente strumentale del Comune di Terracina, segnalata dal sindacato UILTUCS – scrive in una nota Europa Verde – oggi sotto vigilanza dell’ispettorato INPS e INAIL, con lavoratori sfruttati e costretti a restituire parte dello stipendio, è stata oggetto il 13 dicembre scorso di una seduta straordinaria del Consiglio Comunale avente al primo punto all’ordine del giorno, su richiesta della consigliera comunale della Lega di Terracina Sara Norcia, primo firmatario  e di tutti i consiglieri di opposizione, la mozione relativa alla gestione degli arenili comunali durante la scorsa estate. Ecco, da forza politica non presente nel Consiglio, ci corre l’obbligo di alcune domande:

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  1. Come mai nessuna opposizione in Consiglio è stata fatta giusto un anno fa al rinnovo del contratto del Direttore della Azienda Speciale? Solo per ricordare che il 30 maggio 2019 il consiglio di amministrazione della Azienda Speciale deliberava la disdetta dell’oneroso contratto, addirittura un anno e mezzo prima della scadenza, mentre la dott.ssa Carla Amici è stata poi confermata direttrice generale dell’Azienda Speciale Terracina per i successivi 5 anni proprio un anno fa, visto che il contratto era in scadenza il 16 dicembre 2020. Perché non opporsi allora in relazione alle importanti questioni emerse relativamente ai poteri statutari conferiti al Direttore e al tetto di retribuzione, visto che potevano essere adottati opportuni correttivi da parte dal principale organo decisionale, ossia il Consiglio comunale?
  1. Perché nessuna mozione è stata presentata dalla opposizione in Consiglio già a partire da luglio scorso, quando cominciavano ad uscire le notizie in merito alle denunce di irregolarità? Come mai non agire tempestivamente, anche ai sensi del vigente Contratto di Servizio tra Comune e Azienda speciale, per vigilare sulle modalità con le quali l’Azienda Speciale, nel suo ruolo di committente, controllava le attività delle società terze a cui sono stati affidati i lavori? Come ed in che modo ad esempio, è stata garantita la sicurezza dei bagnanti in un contesto in cui tutto veniva fatto molto in fretta e con assegnazioni dirette?
  1. Perché nessuna osservazione è stata fatta dalla opposizione in Consiglio in merito alla presentazione ufficiale del business plan estivo della Azienda Speciale, considerato che esso, ad esempio, come riportato già a giugno sulla stampa, non riportava le tipologie di contratto nazionali che sarebbero state applicate, visto l’obbligo di applicazione del previsto Contratto Collettivo Pubblici Esercizi nella parte che riguarda la gestione degli arenili e non si evidenziavano le garanzie e i diritti di precedenza del personale storico, o con quale modalità sarebbe stati selezionati i lavoratori e le figure annunciate nel business plan?
  1. Come mai non risultano azioni incisive della opposizione in Consiglio in merito alla storica diatriba tra l’applicazione del contratto collettivo Enti locali visto le diverse cause al Tribunale Sezione Lavoro di Latina che ruotano intorno alla questione se l’Azienda Speciale di Terracina rientri nella fascia d’impresa di “diritto privatistico” e non di “diritto pubblico”?
  1. Nonostante il Consiglio Comunale sia l’organo che debba vigilare attentamente sui servizi offerti dalla Azienda Speciale, perché non ci si è opposti mesi fa al fatto che il sito web dell’Azienda Speciale è in manutenzione e di fatto fermo da luglio scorso e non si riesca a ristabilire la funzionalità del sito e dei sistemi informatici di pubblicazione dell’azienda, oscurandola di fatto, in barba ai principi di trasparenza amministrativa?
  1. Per quale motivo nonostante la responsabilità politica sia in capo al Sindaco e all’Assessore competente, si è accettato di discutere la mozione pur in assenza dell’Assessore, invece che disertare l’Aula manifestando apertamente il dissenso, come peraltro accaduto già messo in atto nel Consiglio Comunale del 28 settembre scorso che aveva all’ODG Approvazione del Bilancio di previsione annuale 2021 e pluriennale 2021-2023 ed allegati dell’Azienda Speciale? 
  1. Inoltre con la bocciatura della mozione il Consiglio comunale rinnega, di fatto, anche la Costituzione di parte civile annunciata pomposamente nelle settimane scorse, sia dalla direttrice dell’Azienda Speciale che dal Sindaco. Costituzione di parte civile che, tra l’altro, appare singolare visto che di fatto sembrerebbe non essere stata ancora aperta una indagine sulla vicenda e quindi men che mai un processo.

“Innanzitutto stigmatizziamo l’inquietante assenza nel Consiglio Comunale Straordinario del 13 dicembre scorso dell’Assessore competente, il quale ad oggi, per inciso, non ha ancora comunicato la rendicontazione economica sulla gestione degli arenili. Inoltre, come giovane forza politica attiva in città che non rincorre opportunisticamente vane e strumentali polemiche politiche ma piuttosto analizza le questioni e cerca di impegnarsi su soluzioni, aderiamo da subito concretamente alla proposta, emersa dal Sindacato, di attuare un “sistema capillare di salvaguardia dei lavoratori e lavoratrici stagionali di Terracina”, dotandosi di un piano di monitoraggio ed assistenza affinché tali fenomeni illegali e di sfruttamento non abbiano più spazio nella prossima stagione estiva, e che abbia come obiettivo quello di ridare dignità e rispetto a tutti i lavoratori stagionali attraverso il riconoscimento del merito e della esperienza, la giusta e corretta retribuzione con il giusto e corretto inquadramento contrattuale – sia per quanto riguarda l’appalto pubblico che gli ingaggi privati degli Stabilimenti Balneari- e quello di rialzare il livello di immagine del turismo sulle nostre coste, mentre chiediamo che siano perseguiti e condannati quegli imprenditori che utilizzano pratiche “banditesche” come quella della restituzione di parte della retribuzione. Ci faremo portatori anche a livello nazionale del problema della precarietà e della (sotto) occupazione nel settore balneare riportando l’attenzione sul salario minimo, visto che l’Inps nel suo report annuale afferma chiaramente che questo avvantaggerebbe proprio gli stagionali, oltre a generare un effetto positivo in termini di gettito fiscale derivante dall’emersione dal lavoro nero e dal caporalato dei circa tre milioni di lavoratori italiani, prevalentemente nei settori stagionali e legati alla ristorazione e al turismo. Inoltre pretendiamo trasparenza, e chiediamo che i componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale, che a norma di Statuto sono solidamente responsabili se non hanno vigilato sul generale andamento della gestione o se, essendo a conoscenza di atti pregiudizievoli, non hanno fatto quanto potevano per impedirne il compimento o eliminare o attenuarne le conseguenze dannose, siano chiamati a risponderne e che siano resi pubblici tutti i contratti di appalto sottoscritti dal Direttore dell’Azienda che ha il compito statutario di controllare il regolare svolgimento del servizio del personale anche se affidati a una società terza, e soprattutto vogliamo conoscere bene i criteri di reclutamento e assegnazione del personale, alla luce delle situazioni opache create a Terracina da alcuni imprenditori, sembrerebbe addirittura mai conosciuti dagli stessi lavoratori. Infine, una considerazione sull’Azienda Speciale va fatta. Un ente sì strumentale ma, a nostro avviso, solo alla politica e alle sue logiche spesso clientelari, con carenza di atti di indirizzo da parte della Amministrazione sui servizi più importanti, con situazioni gestionali che meritano attenzione (come nel caso degli asili nido comunali), con retribuzioni onerose dei livelli apicali che andrebbero ricalibrate e con diverse questioni salariali emerse negli anni, con criteri di trasparenza poco adeguati come dimostrano il sito web ormai in manutenzione cronica da mesi e l’Albo Pretorio ormai non aggiornato. Un ente spesso utilizzato con una funzione di “tappabuchi” delle esigenze contingenti dell’Amministrazione (gestione dell’area archeologica del Tempio di Giove, gestione spiagge comunali, etc), gravato da diverse attività non coerenti con la missione statutaria più importante che è quella dell’assistenza ai più fragili e dei servizi sociali, e che necessita a nostro avviso di essere sottoposto ad un audit approfondito e ad una successiva radicale riforma strutturale”, così dichiara Gabriele Subiaco, co-portavoce di Europa Verde Terracina. 

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