TERRACINA: ALL’ANCI LAZIO VA LA CONSIGLIERA DA TEMPO AL CENTRO DELLE POLEMICHE

Sara Norcia
Sara Norcia

Sara Norcia, consigliere comunale di Terracina, è stata nominata in quota Lega come membro del Comitato Regionale Anci Lazio

Nella giornata di lunedì, il Comitato Regionale di ANCI Lazio, riunito in videoconferenza, ha provveduto alle surroghe dei componenti del Consiglio Direttivo decaduti o dimessi e alla nomina di due nuovi membri del Collegio dei Revisori dei Conti decaduti.

Sara Norcia, consigliere comunale (Lega) di Terracina, al centro delle polemiche qualche mese fa per il passaggio da Fratelli d’Italia al partito di Matteo Salvini, è il nuovo membro del Comitato Regionale.

Ringrazio per l’importante incarico affidatomi – dichiara – è con grande orgoglio che mi appresto a ricoprirlo e dichiaro massima apertura al dialogo e al confronto con tutti gli amministratori e tutte le forze politiche presenti sul territorio al fine di superare pregiudizi ed estremismi ideologici“. 
L’unico nemico oggi è il virus – continua Norciae appellandosi al Sindaco Tintari, chiede che possa essere istituito un tavolo di lavoro e riunioni operative anche con i gruppi d’opposizione per provare ad iniziare una fase di collaborazione istituzionale vera, per il bene di Terracina, aprire una nuova fase seppur nel rispetto dei ruoli stabiliti dagli elettori“.

Norcia, alle ultime elezioni amministrative di Terracina, con 661 preferenze è stata la a donna più votata.
Come riportato a settembre dal sito d’informazione lanotiziagiornale.it, la consigliera comunale leghista è finita anche in un’inchiesta che la vede come vittima di stalking e lesioni. Nel 2015, infatti, Norcia avrebbe denunciato di aver subito pressioni da Patrizia Licciardi e della figlia Cristina Marano a causa di una supposta relazione che la consigliera avrebbe intrattenuto con il marito della Licciardi, Eduardo Marano. Nell’ordinanza del gip del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, che disponeva i domiciliari per le due attuali imputate, Licciardi e la figlia, si spiegava che “Norcia Sara riferiva di aver intrattenuto una persona da lei conosciuta con il nome di Dino Marano a seguito della quale veniva contattata dalla figlia di quest’ultimo”.

Licciardi, come noto, non è un cognome che passa inosservato, dal momento che Patrizia è la figlia di un boss di calibro dell’Alleanza di Secondigliano Gennaro detto “La Scimmia”, nonché madre di quel Genny Marano, coinvolto in fatti di narcotraffico, e descritto dai pentiti di Alba Pontina come un vero e proprio punto di riferimento per il mondo criminale a Terracina. 

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Sia a Patrizia Licciardi che a Eduardo Marano (il presunto flirt della Norcia) sono stati confiscati beni per oltre un milione di euro, a seguito di contestate estorsione con metodo mafioso. Una confisca che fu annullata dalla Corte d’Appello così come la condanna in primo grado per associazione mafiosa a carico di Eduardo Marano in primo grado a 9 anni per mafia. Assolto perché il fatto non sussiste.

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Una circostanza, quella della relazione tra Norcia e Marano, che è stata smentita. “Ho sentito Sara Norcia – ha assicurato il coordinatore regionale della Lega Zicchieri – e mi ha detto di non conoscere quella persona e di non aver avuto alcun rapporto con lui”.

Da ultimo, Norcia è intervenuta recentemente nella querelle tra la maggioranza, la Lega e la consigliera, ex del Carroccio, Alessandra Feudi, votata prima come vice-Presidente del Consiglio Comunale e poi rinnegata dal suo stesso partito da cui è uscita passando al Misto.
Norcia che aveva ambizioni di ricoprire quella carica ora che fa parte dell’opposizione con la Lega, è stata, comunque, stoppata dalla maggioranza che, tramite il vice-Sindaco Pierpaolo Marcuzzi, ha spiegato che su di lei c’era un veto in ragione dei suoi trascorsi in Fratelli d’Italia: “Non c’è stata alcuna indicazione da parte della Lega relativamente al nome di Sara Norcia per l’elezione del vice presidente del Consiglio Comunale. Né vi è stato alcun incontro preparatorio. Di questo sono certo, avendone parlato anche con il sindaco Tintari e con gli altri colleghi della maggioranza consiliare. I toni da lei tenuti nel dibattito politico pubblico e privato, prima e dopo l’uscita da FDI, sono sempre stati sguaiati ed irrispettosi nei confronti di tutti. A differenza di un collega come Luca Caringi, che pure avendo lasciato il nostro partito in maniera traumatica ed avendo un passato in FDI di ben altro peso e storicità rispetto alla Norcia che vi era entrata da poche settimane, mai è trasceso nelle parole e nei comportamenti. Quindi, dovendo l’elezione del vice presidente del Consiglio rappresentare un momento di unità, indipendentemente dai colori politici, avremmo comunque preferito alla Norcia altri consiglieri dell’opposizione“.

Alla fine Feudi sì, Norcia no.

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