TENTATO OMICIDIO AL MOF DI FONDI: 5 ANNI DI CARCERE ALL’UOMO CHE HA AGGREDITO IL CUGINO

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Mof di Fondi

Tentato omicidio al Mercato Ortofrutticolo di Fondi: condannato l’ uomo di origine marocchina che ha accoltellato e preso a martellate il cugino

Una condanna a 5 anni di reclusione, come la richiesta del pubblico ministero Simona Gentile, per il 30enne marocchino Nabil Ouhadi, accusato del tentato omicidio del cugino di 26 anni, Amin Channouri. A stabilire la condanna è stato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Morselli, che oggi, 17 aprile, ha condannato il 30enne, difeso dagli avvocati Valeria La Rocca e Guido Addessi, nell’ambito del rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena.

Il Gup ha assolto l’uomo dal reato di detenzione di arma da fuoco, disponendo l’interdizione dai pubblici uffici e riconoscendo al cugino aggredito, difeso dall’avvocato Luca Velletri e costituitosi parte civile, il risarcimento da liquidarsi in separato giudizio. Respinta la richiesta di provvisionale da 100mila euro.

Un caso che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Ci è mancato poco che scappasse il morto all’interno del Mof di Fondi dove lo scorso 3 settembre 2024, poco prima delle ore 12, Nabil Ouhadi, preso da una rabbia cieca, a causa di discussioni pregresse, si era scagliato contro il cugino Amin Channouri. Entrambi, all’epoca dei fatti, lavoravano presso una delle ditte del Mof.

Arrestato con l’accusa di tentato omicidio e detenzione di un coltello di quasi 20 centimetri, il 30enne aveva deciso di rispondere nell’ambito dell’interrogatorio di convalida dell’arresto dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario.

L’uomo, tuttora detenuto nel carcere di Frosinone, aveva spiegato la sua versione dei fatti sostenendo che, prima dell’aggressione avvenuta al Mof martedì mattina, c’era stato un litigio con il cugino e da quest’ultimo era stato picchiato e colpito a pugni.

Dopo l’aggressione, il 30enne si sarebbe recato dai Carabinieri per denunciare il cugino 26enne. Il giorno successivo, i parenti si erano visti all’interno del Mof di Fondi. È qui che si sarebbe riacceso il diverbio nato precedentemente, poi sfociato nella rissa e nell’accoltellamento.

Secondo l’accusa, il coltello sarebbe stato portato di proposito sul luogo dell’aggressione, mentre il 29enne aveva detto al magistrato di averlo trovato sui banchi della frutta.

Secondo una prima ricostruzione della vicenda da parte della Polizia di Stato che aveva eseguito l’arresto, il marocchino avrebbe anche afferrato un martello per scagliarlo contro la testa del cugino. Non pago, avrebbe raccolto il coltello tra i banchi della frutta e colpito con quattro fendenti il cugino. La vittima era stata giudicata guaribile in 20 giorni per aver riportato lesioni in entrambi i lati del torace, sul collo, un trauma cranico e ferite multiple. Inoltre, a quanto riporta il referto medico, la vittima aveva subito un tentativo di scannamento su parte dall’orecchio sinistro per arrivare fino al collo.

Il 26enne era stato soccorso dagli operai del Mof che si trovavano nell’area dove era avvenuta l’aggressione. Al giovane era stata stretta al collo una maglietta in modo da tamponare la ferita al collo, quella più grave, vista la copiosa perdita di sangue. Probabilmente, è stata la mossa giusta che ha permesso di guadagnare tempo in attesa che venissero i soccorsi del 118, con due ambulanze e un’automedica. Il giovane fu trasportato d’urgenza al pronto soccorso del “Dono Svizzero” di Formia per poi essere immediatamente trasferito al reparto Chirurgia.

Ad accorrere sul luogo anche i poliziotti del Commissariato di Fondi e i Carabinieri che avevano avviato le ricerche del 29enne. L’uomo era stato rintracciato dai poliziotti, guidati dal vice questore Raffaele Iasi, vicino alla sua casa che si trova a Fondi ed era stato arrestato.

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