Salvatore D’Angiò è stato condannato a 4 anni di reclusione per un’estorsione nei confronti di un mediatore gravitante nel Mof di Fondi
È di ieri la sentenza pronunciata dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, che ha anche condannato D’Angiò a 1200 euro di multa e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Inoltre, è stato raggiunto un accordo di risarcimento tra la vittima di estorsione, costituitasi parte civile, e D’Angiò stesso per 10mila euro; l’ammontare della tentata estorsione equivaleva a circa 35mila euro dopo che il mediatore/procacciatore di affari aveva stipulato un accordo con un società calabrese di Vibo Valentia.
È così che, il 24 marzo, la Polizia, al termine di una complessa ed articolata attività investigativa, eseguì una ordinanza di custodia cautelare in carcere (a Latina), disposta dal Gip del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, nei confronti del 49enne Salvatore D’Angiò, vecchia conoscenza delle cronache giudiziarie (leggi link di approfondimento a seguire), e responsabile della tentata estorsione continuata ai danni del procacciatore d’affari di prodotti ortofrutticoli, operante al MOF di Fondi.
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La misura restrittiva fu adottata al termine di una serie di episodi, tra i quali il tentativo da parte di una incaricata di D’Angiò di impossessarsi di una intera pedana di ortaggi individuata, unilateralmente, come acconto per una precedente transazione commerciale per il valore di 35mila euro.
Furono registrate, inoltre, una serie di intimidazioni, personali ovvero anche attraverso l’utilizzo dei social network, con messaggi (scritti, audio e video) del tipo se non paghi mi prendo un pezzettino piccolo di orecchio, ok?, arrivando sino a minacce gravi quali…se non mi paghi ti uccido!!…vengo fino a casa tua e ti stacco la testa…ti scanno come un porco“.
Gli atti intimidatori continuarono anche con il danneggiamento della vettura di proprietà della malcapitata vittima che, stanca delle continue minacce e vessazioni, decise di rivolgersi agli investigatori del Commissariato Distaccato di Polizia di Fondi, sebbene terrorizzato dal suo aguzzino, pluripregiudicato ed annoverante un curriculum criminale di tutto rispetto.
Dopo poco l’arresto, il 27 marzo, D’Angiò fu scarcerato dal Gip di Latina e ora, anche dopo la condanna, si trova ai domiciliari a Formia.
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