Cantante neo melodico a Sperlonga: la Parrocchia annulla il concerto di Rosario Miraggio che anni fa chiese la scarcerazione del camorrista
Fissato per venerdì 2 settembre, alle ore 21,30, a ingresso gratuito, per celebrare la festa patronale di Sperlonga, il concerto del neo-melodico napoletano Rosario Miraggio non si farà. A scriverlo, con uno stringato annuncio e senza motivazioni alcune, la pagina Facebook della “Parrocchia Santa Maria Sperlonga“.
La ragione della decisione è però riconducibile all’emergere della notizia che, alla festa dei patroni di Sperlonga, avrebbe dovuto esibirsi un cantante che, che anni fa, dedicò una canzone al boss di camorra Nicola Carfora, condannato anni prima all’ergastolo per l’omicidio dell’imprenditore Michele Cavaliere restio a pagare il pizzo. Un episodio che si compì, per l’appunto, durante un’altra festa patronale, quella di Gragnano nel 2012.
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Dopo la pubblicazione dell’articolo Latina Tu, anche la consigliera comunale di Formia, Paola Villa, aveva sollevato il caso, interpellando il Prefetto di Latina, e a catena era arrivata la lettera del deputato gaetano di “Alternativa”, Raffaele Trano, indirizzata al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. La politica locale di Sperlonga, invece, né maggioranza né opposizione, ha ritenuto opportuno intervenire sulla vicenda.
Ad ogni modo, la presenza di Miraggio, dopo l’emersione della notizia, non era andata giù neanche a cittadini, commercianti e agli apparati locali della Chiesa. Oggi pomeriggio, dopo ore non facili, la Parrocchia Santa Maria Sperlonga, condivisa sui social dal Comune di Sperlonga, ha deciso che il concerto di chi chiese la scarcerazione di un boss non si può fare. Nelle scorse ore, erano circolate persino voci, al momento non confermate, di una dimissione in blocco da parte del comitato organizzatore.
Evento annullato quindi, per un caso che avrebbe potuto interessare persino il Ministero dell’Interno. Tuttavia, per togliere dall’imbarazzo tutti, è arrivata la decisione per rimediare a quella che può essere definita a tutti gli effetti una gaffe. Tanto per rimanere sul velluto.
E a farsi sentire sui social è stato lo stesso Miraggio: “Mio malgrado – ha scritto in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook – mi trovo ad annullare il concerto previsto per il 2 settembre 2022 nella splendida cittadina di Sperlonga. Potrei scrivere che sia stato annullato per motivi tecnici ed organizzativi, ma io non so e soprattutto non voglio raccontare bugie al mio pubblico. Il mio concerto è stato annullato a causa delle polemiche suscitate dalla pubblicazione di alcuni articoli di giornale del litorale Pontino e di alcune dichiarazioni di qualche ex politico locale male informato e rancoroso, secondo cui avrei a loro dire salutato dal palco una persona detenuta, durante un concerto di circa 13 anni fa. Ricostruzioni strumentali, rispetto alle quali mi preme sottolineare che non potevo sapere allora, come non posso saperlo oggi, essendo invaso da richieste di videomessaggi e fotografie, alle quali non mi sottraggo minimamente, a chi mi rivolgo”.
“E soprattutto – continua il cantante neo-melodico – non posso e non sono tenuto a conoscerne le vicende giudiziarie. Mentre sono arrabbiato per essere stata la mia persona strumentalizzata solo per beghe politiche, ciò che mi ha profondamente addolorato è stato l’atteggiamento del Parrocco della Chiesa Santa Maria Assunta in Cielo di Sperlonga, in qualità di promotore del concerto, che ha ritenuto opportuno annullare lo spettacolo. Lo stesso Parrocco, che avrebbe dovuto informarsi e capire. Alla stessa parrocchia, nonostante l’annullamento dell’evento, devolverò l’intero cachet del concerto. Avrei potuto tacere, ma se attraverso la mia musica e la mia persona, sono riuscito a dare una speranza alle donne vittime di violenza, a rivendicare il riconoscimento di diritti mancati, ho ritenuto opportuno e doveroso mettere tutti a conoscenza dell’ingiustizia che ho subito, e da buon cittadino e da buon cristiano. Mi spiace per la comunità, per il mio pubblico. I miei legali procederanno per tutelare la mia immagine, quella della mia famiglia”.