SGOMINATA UNA GANG DELLA MALA RUMENA: FURTI A AUTOITALIA, DE GREGORIS E BAR FANTI

POLIZIA
Questura di Latina
Questura di Latina

La banda dei furti negli esercizi commerciali di Latina e provincia è stata bloccata da una tempestiva operazione (si è sviluppata in 3 mesi) della Squadra Mobile di Latina guidata dal dirigente Giuseppe Pontecorvo. Gli agenti della Mobile della Questura pontina hanno provveduto ai fermi delle persone che si presume essere responsabili dei colpi in concessionarie di automobili, tabaccherie e supermercati. La gang era composta da 5 uomini di nazionalità romena le cui rapine, che rientrano nell’indagine diretta dal pm Taglione della Procura di Latina, sono almeno 10. Gli obiettivi della gang si sono indirizzate verso denaro, stecche di sigarette, gratta e vinci ecc. I malviventi sono distribuiti anagraficamente nella gamma 20-30 circa: dai 20 anni appena compiuti di Claudiu Ostacioaie ai 33 di Mihaita Stoica (entrambi residenti a Latina), già arrestato 4 giorni fa dopo una rocambolesca fuga a Sezze Scalo dove, insieme a un complice, si aggirava di notte. Una volta acciuffato, Stoica ha provato anche a divincolarsi aggredendo gli agenti di polizia e causando loro alcune lesioni.

Conad di via Ezio, Latina
Conad di via Ezio, Latina

Per il dirigente di polizia Pontecorvo, i colpi portati a termine da parte della banda potrebbero essere molti di più ma, per ora, ad essere contestati, come detto, sono circa 10 furti messi a segno con una certa violenza e perizia criminale, tramite una smerigliatrice con cui sventravano gli ingressi degli esercizi commerciali e in pochi istanti riuscivano ad entrare.
I furti sono iniziati ad aprile fino alla settimana scorsa e hanno riguardato Latina, Priverno, Sezze e Pontinia.

Le indagini sono partite dalla rapina al Conad di via Ezio, a Latina, risalente all’11 aprile scorso, e anche in quell’occasione i presunti ladri hanno speronato l’auto della polizia per fuggire. Ciò nonostante, questo furto non è contestato dagli inquirenti alla banda per mancanza di prove efficaci.
Da Via Ezio in poi, però, sono iniziati gli accertamenti, anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, che si sono indirizzati verso un furto che destò preoccupazione negli inquirenti medesimi: quello commesso all’AutoItalia di Latina nel quale la gang ha sventrato l’ingresso con un’auto ariete rubata nel capoluogo e ha rubato tre macchine.

Auto postate sul profilo Facebook di Stoica
Una delle lussuose automobili postate sul profilo Facebook di Stoica. Il 33enne rumeno, già arrestato l’1 luglio, è accusato, tra gli altri reati, di utilizzare auto rubate per i furti messi a segno con la sua gang

Sono stati colpiti anche numerosi bar tra Priverno e Pontinia e, meno di un mese fa, nella notte tra l’11 e il 12 giugno, la gang ha messo a segno in sole due ore addirittura tre colpi, un vero e proprio filotto: prima il supermarket De Gregoris a Sonnino Scalo appena dopo la mezzanotte, poi un bar tabacchi di Pontinia (La Cotarda) e, per finire, a il bar Fanti a Priverno.

In manette, oltre che a Stoica e Ostacioaie, sono finiti anche Andrei Tiberiu Nedelcu, di 32 anni e residente a Sezze, Sandu Vasile Caraiman, 39 anni e Constantin Cristi Stanciu (di cui non viene riportata l’età esatta).

Tornano, anche dopo questa ultima operazione, le assonanze criminali riguardo ad alcuni racket, come quello delle rapine negli esercizi commerciali, appannaggio delle bande di rumeni. Quando, a maggio 2018, arrestarono per spaccio l’avvocato Ugo Pernigotti a Latina, che aveva interessi nella zona Pub dove gestiva un locale, trovarono nella sua abitazione, tra le altre cose, stecche di sigarette e chili e chili di monete da 1 e 2 Euro, senza dubbio provento di furti come quelli per cui oggi sono stati arrestati i cinque rumeni. Nessun legame con i cinque cittadini rumeni arrestati oggi, nonostante sia impensabile che l’avvocato si adoperasse da solo con quella “santabarbara” di monete e bionde, tenuto conto inoltre delle sue frequentazioni con appartenenti ai clan zingari (esibiti pubblicamente sui social) e cittadini di nazionalità rumena.
Un particolare che necessariamente fa riflettere su quanto le bande di derivazione straniera non siano così slegate dal tessuto cittadino e, talune volte, dalla classe medio-borghese. 

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