SEZZE. “PERCHÈ NON COLLOCARE LA STATUA DI SAN LIDANO A SANTA LUCIA?”, LA PROPOSTA DELL’EX ASSESSORE ALL’URBANISTICA

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Chiesa Santa Lucia
Chiesa Santa Lucia

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’ex assessore all’Urbanistica di Sezze nella Giunta Campoli, arch. Maurizio Baratta, che avanza la sua proposta per la statua di San Lidano. Baratta sostiene l’opportunità del ripristino dei luoghi in Piazza del Duomo e una possibile collocazione della statua di San Lidano a Santa Lucia

La piccola chiesa utilizzata dalla Parrocchia di Santa Lucia era l’eremo, dedicato all’omonima santa siracusana e situato in Via Villa Petrara. Era visibile dal centro di Sezze, immerso nella vegetazione e posto sopra la collina nel complesso di un piccolo convento, dove tutt’ora è situato.
Nel 2000 venne costruito il nuovo complesso parrocchiale in Via Sedia del Papa.

LA LETTERA DELL’EX ASSESSORE BARATTASeguo ormai in maniera distaccata le vicende politiche della nostra città. Arriva sempre il momento di fare altro, nonostante la lunga militanza. Nel caso in questione, ho seguito frammenti di interventi sulla diretta social trasmessa lo scorso mercoledì e relativa al dibattito consiliare sulla collocazione della statua del Santo Patrono.

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Tale confronto è ormai frutto di molte discussioni che perdurano da tempo. Parte degli interventi che ho ascoltato sono stati incomprensibili anche per la scarsa qualità dell’audio.
A suo tempo, ho espresso le mie considerazioni dal punto di vista tecnico sulle procedure adottate, rilevando come fossero state lacunose così come molti altri hanno dichiarato pubblicamente.
Manifestai una certa contrarietà per quella localizzazione, non tanto per le nebulose e poco trasparenti procedure tecniche, ma per motivi emozionali, gli stessi che il sindaco ha ricordato con dovizia di particolari durante il consiglio comunale e che mi hanno riportato indietro negli anni, quasi a toccare con mano uno spaccato di vita che anch’io ho vissuto, luoghi e persone che avevo dimenticato e che sono riapparse nei miei pensieri.
È nella prerogativa del consiglio comunale decidere quale soluzione adottare. Voglio auspicare che si faccia con celerità così da riconsegnare quello spazio alla città e senza che ci siano celebrazioni di vittoria da parte di nessuno ma, agendo con un forte senso di responsabilità che la decisione richiede.

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Sono evidenti gli aspetti sociali che questo argomento ha creato, in particolare, la discussione sul posizionamento della statua del santo patrono, sta generando una profonda divisione all’interno del paese.
Un argomento che ha catalizzato l’interesse di buona parte della città e non solo. Sembra evidente a tutti che il dibattito è più diffuso all’interno della comunità religiosa del paese, non tra coloro che in chiesa capitano occasionalmente nei matrimoni o nei funerali, ma tra quelle persone che santificano tutte le domeniche la santa messa con la loro presenza in chiesa, le stesse che maggiormente stanno manifestando la propria contrarietà alla collocazione della statua in quel luogo.

Al di là delle manifestazioni di assenso o contrarietà, il consiglio comunale è sovrano nelle decisioni, e sarà quest’organo istituzionale a dover decidere se collocare o meno la statua sul belvedere. Anch’esso, in ogni caso, è legato all’adozione di provvedimenti di atti che non dovrà lasciare alcun dubbio sulla legittimità di quest’ultimi, considerato che gli interventi pubblici, come quelli privati che risultano difformi alla normativa urbanistico-edilizia, sono soggetti al potere di annullamento regionale entro dieci anni dalla loro adozione.

Pertanto, ritengo che la possibile strada da percorrere, nell’ipotesi in cui il Consiglio Comunale dovesse esprimersi a favore della collocazione della statua nella Piazza del Belvedere, sia vincolata al riavvio delle procedure con un intervento pubblico dopo aver acquisito la proprietà della statua al patrimonio dell’ente. L’altra ipotesi, che personalmente reputo quella più opportuna, prevede la possibilità di localizzare la statua in un luogo diverso procedendo al ripristino dello stato dei luoghi sul belvedere.
Conosco Don Massimiliano Di Pastina, sacerdote, parroco, responsabile capitolare, stretto collaboratore del vescovo, persona di grande cultura, e come me parrocchiano di Santa Lucia. Santa Lucia è la più ampia e popolosa parrocchia del comune di Sezze. La sua chiesa in via Sedia del Papa, è stata costruita pochi anni fa, con alcune parti ancora in fase di ultimazione. Si affaccia direttamente su quella pianura dove il santo ha vissuto. Perché non prendere in esame la possibilità di collocare la statua all’interno del cortile della chiesa di Santa Lucia, affacciato verso la pianura? Con un semplice titolo edilizio in area privata, e vista la celerità con la quale si rilasciano i pareri della soprintendenza e considerato che non occorre un basamento alto perché il santo deve stare con “i piedi a terra in mezzo alla gente”, in breve tempo, la statua potrebbe essere posizionata.

L’importo preventivato, decurtato delle spese per la realizzazione della statua, sarebbe sufficiente a collocare il santo patrono nella nuova posizione e nel contempo a ripristinare lo stato dei luoghi al “muro della tera”. E se la somma prevista dovesse essere insufficiente, sono certo che la generosità dei fedeli non faccia mancare un contributo.

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