SEZZE, STATUA DEL BELVEDERE TUTTO RINVIATO: PRIMO ROUND AL COMITATO

Ieri pomeriggio all’auditorium “Mario Costa”, durante un Consiglio durato più di tre ore e quaranta minuti, il sindaco Di Raimo e la Giunta sono stati costretti a battere in ritirata togliendo dall’ordine del giorno il voto sulle due proposte di progetto di installazione della statua di San Lidano davanti al Belvedere

Una maggioranza sulla scultura bronzea donata da Don Massimiliano Di Pastina non c’è, e non si sa se mai si formerà. Intanto il cantiere dei lavori avviati nel maggio di un anno fa resta fermo e la Piazza, così come messa, è un obbrobrio.

IL VICOLO CIECO

I ricordi d’infanzia e di giovinezza dalle parti di Vicolo del Duomo sciorinati ieri dal Sindaco non sono stati sufficienti. Le memorie personali attengono alla sfera privata e alla dimensione dell’intimo, mentre le scelte politiche e i procedimenti amministrativi hanno portato Di Raimo di fronte a un vicolo cieco. Se l’attività pubblica è fatta di decisioni, anche impopolari, ma funzionali a un bene comune attuale o futuribile, buona parte dei sezzesi non ha capito quale interesse pubblico possa risiedere in progetti scaturiti dal volere di un donatore privato. La riqualificazione dell’area attraverso la prima proposta, un piedistallo di più di 1 metro e 30 centimetri sotto i piedi del benedettino d’Antena, o la seconda, il Santo senza basamento in modo da non impedire la vista sulla Pianura pontina, nella cittadinanza non hanno suscitato ad oggi alcun senso di appartenenza o sentimento di identificazione.

Concattedrale di Santa Maria, Duomo di Sezze.

IL COMITATO SPONTANEO FERMA TUTTO

Il rinvio del punto all’ordine del giorno è la vittoria di tappa del Comitato de “gli Muro de la Tèra” che si è attivato più di un anno or sono. È la vittoria di quel “centinaio”, o cinquantina, che ci ha messo la faccia sin da allora sfidando quel progetto che la Giunta aveva già deliberato e che aveva visto i lavori avviati all’insaputa dello stesso Consiglio. Carlo Luigi Abbenda, Alessandro Mattei, che ieri ha trasmesso i lavori in streaming tramite la pagina Facebook de “La notizia condivisa“, Vittorio Accapezzato sono solo i nomi e cognomi di alcune delle persone più attive all’interno del Comitato.

IL QUESTION TIME DEL 14 MAGGIO

È la vittoria di tappa anche di Rita Palombi e del gruppo di Sezze Bene Comune che in quel question time del 14 maggio hanno posto per la prima volta la questione nelle sedi istituzionali. All’indomani dell’accesso agli atti da parte della consigliera vicina a Damiano Coletta, la stessa rappresentante setina, il 21 maggio 2019, nell’evidenziare presunte incongruenze relative alle procedure e ai pareri assentiti, chiedeva l’annullamento degli atti in sede di autotutela. In via cautelativa lo stesso giorno il settore Ufficio Tecnico ordinava l’immediata sospensione dei lavori.

Interni della Concattedrale di Santa Maria

LA SOPRINTENDENZA STOPPA LA PALOMBI

L’11 giugno la consigliera di SBC in una lettera inviata al Direttore generale del Ministero dei beni e delle attività culturali (MiBACT), il dott. Gino Famiglietti, chiedeva inoltre il riesame e l’eventuale annullamento in autotutela del parere favorevole dato dalla Soprintendenza di Frosinone, Latina e Rieti relativamente al progetto di monumento a San Lidano e riqualificazione di Piazza Duomo.

LA VITTORIA DI SBC

Nel luglio successivo la stessa Palombi doveva incassare la nota dal Funzionario Arch. Lorenzo Mattone e della Soprintendente Dott.ssa Paola Refice, nella quale  si comunicava l’inesistenza di presupposti ragionevoli per l’accoglimento del riesame ed eventuale annullamento del parere. Allora la rappresentante provinciale dei civici aveva perso, ieri la sessione consiliare ha avuto ben altro epilogo.

Cantieri fermi a Piazza di Santa Maria

ERAMO, DI PALMA E MARTELLA

Da una vicenda così insidiosa si è smarcato per tempo il Presidente del Consiglio Enzo Eramo, che già nei giorni scorsi aveva invitato l’Amministrazione a una correzione della rotta in mancanza di un consenso diffuso. Apprezzabili anche i discorsi degli oppositori di Biancoleone Serafino Di Palma e Paride Martella che hanno evidenziato tutti i vizi di una vicenda amministrativa tortuosa e piena di giravolte nata più di due anni fa.

UN PROCEDIMENTO MOLTO DISCUTIBILE

Il 12 aprile del 2018 Don Massimiliano Di Pastina, proprietario della statua, aveva inviato al Comune una lettera di richiesta di autorizzazione per l’installazione del monumento dedicato al Santo di Antena nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione della piazza comunale.

Don Massimiliano Di Pastina, parroco di San Giuseppe a Borgo Grappa e proprietario della statua di San Lidano

MONUMENTO E RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA: I DUE LOTTI

Negli incartamenti inviati all’Ente dal proprietario della statua si apprende che se i lavori relativi al primo lotto (il basamento, la statua e le sedute) saranno a totale carico di Massimiliano Di Pastina, destano molte perplessità quelli relativi al secondo lotto (la riqualificazione della piazza nel suo complesso). Nel progetto è di seguito scritto “…sarà necessario un impegno congiunto del donatore e dell’Amministrazione comunale nella ricerca di risorse economiche (statali, regionali, etc.) e private (donazioni, sottoscrizioni, finanziamenti a scopi pubblicitari, etc) indispensabile per l’esecuzione dell’intero progetto di riqualificazione. Insomma non si capisce né in cosa consiste questa riqualificazione né sembra che le due parti abbiano le idee chiare su come reperire i finanziamenti

PARERI AD ALTA VELOCITÀ

Tre giorni dopo l’acquisizione della richiesta da parte del sacerdote l’architetto Maria Palombi esprimeva parere favorevole all’esecuzione dei lavori perché conformi ai valori paesaggistici (19 aprile). Il 26 aprile il parere della soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio di Frosinone, Latina e Rieti veniva espresso in senso favorevole. Lo stesso giorno il settore urbanistica comunale autorizzava con la determinazione n.159 sia l’installazione della statua che il rifacimento della Piazza.

Sergio Di Raimo, sindaco di Sezze

DONAZIONE, COMODATO E DONAZIONE SUB CONDICIONE 

Quando la Giunta Di Raimo si riuniva il primo giugno 2018 approvava con delibera 92 la proposta di donazione della statua acquisendola come patrimonio dell’Ente. Appena una settimana dopo, l’8 giugno, il senso della delibera veniva stravolto con la Giunta che autorizzava Don Massimiliano a posizionare la statua a proprie spese, ma il Comune prendeva atto che il prelato setino sarebbe rimasto unico proprietario della scultura.

L’ENTE IMPANTANATO 

Un anno dopo, a seguito della sospensione dei lavori, Di Raimo, in un contesto di spaccature in seno alla cittadinanza, era costretto ad ammettere la donazione al patrimonio comunale come passaggio fondamentale dell’iter amministrativo e a portare il tema in Consiglio. Ieri il sindaco, mancando la convergenza della maggioranza, ha dovuto mettere a bagnomaria ogni proposta precedentemente esposta e ha annunciato che la maggioranza qualificata si esprimerà al termine di un nuovo percorso. L’iter sarà diverso e il progetto sarà discusso dalle commissioni competenti per poi essere discusso e votato in Consiglio. Alle prossime amministrative un sindaco così pasticcione, se ci fosse stata un’opposizione consiliare coesa e capace di attivare un dialogo continuo su ogni tema con la società civile, non avrebbe avuto scampo. Siccome quest’ultima non è contemplabile…

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