Ieri il sindaco Sergio Di Raimo dalla pagina Facebook dell’Ente (“L’amministrazione comunica”) rivolgeva un appello a tutti i residenti del Comune di Sezze affinché meglio differenziassero i rifiuti e non conferissero tutta la spazzatura di diverso materiale in un unico sacco nero il giorno della raccolta del non riciclabile. Quest’oggi sempre il primo cittadino ha pubblicato nella medesima pagina un nuovo post dal titolo “Stretta sugli incivili. Intensificati i controlli: gli incivili dovranno pagare multe salate“. Due post che lasciavano intendere come la Giunta da un lato intendesse spingere verso una migliore educazione del cittadino in termini ambientali; dall’altro non avesse alcuna intenzione di tollerare coloro che intendono trasformare il territorio comunale in una grande discarica.
Messaggi, quelli del sindaco, che sono stati intervallati dall’articolo di Alessandro Mattei su La Notizia Condivisa Rifiuti: mentre Bassiano vola Sezze sprofonda. L’appello del Sindaco Di Raimo. L’articolo ha suscitato un certo dibattito all’interno delle comunità dei Lepini anche perché metteva in comparazione i mirabolanti risultati in termini di raccolta differenziata conseguiti grazie alla Trasco srl di Pontinia lo scorso gennaio dalla limitrofa Bassiano di “Memmo” Guidi (81%) con le percentuali disastrose di Sezze. Secondo i dati ISPRA aggiornati al 31 dicembre 2018 il Comune di Sergio Di Raimo sarebbe penultimo in Provincia con il 18,1%, davanti solo all’isola di Ponza ferma al 3,5% (leggi a riguardo Sezze al penultimo posto in Provincia nella differenziata….).
Dati in contrapposizione che feriscono i sezzesi molto più di una semplice rivalità tra comuni sulla produzione di pastarelle di visciole. Eppure nelle ultime settimane, su sollecitazione dell’Amministrazione, la municipalizzata Spl qualche sforzo in più in direzione di una maggiore pulizia all’interno del territorio l’aveva fatta: si pensi alla bonifica in pianura dell’ex SS156 e di via Carta Moneta. Per l’opposizione consiliare tutto questo non basta.
In primo luogo è l’ex consigliere di maggioranza Giovanni Bernasconi, oggi in minoranza a rappresentare Italia Viva, a parlare di una mancanza totale di pianificazione in materia ambientale da parte della Giunta. Per Bernasconi sia il rivolgere appelli alla popolazione che il sanzionare gli incivili rietrano nella categoria dei c.d. interventi “a valle”. Vale a dire azioni da subordinare in ordine logico e temporale ad una più vasta strategia che deve mettere in evidenza il modello che si intende perseguire.
Bernasconi ricorda nell’ultimo anno come la Provincia abbia assegnato a Sezze prima 350mila e successivamente più di 500mila euro, fondi che sarebbero potuti servire per investimenti in nuove tecnologie utili a migliorare la raccolta dei rifiuti.
Per l’ex vicepresidente della Provincia l’Ente prima di impegnare quei finanziamenti avrebbe dovuto fermarsi per qualche mese al fine di riflettere ed elaborare una nuova idea di raccolta in discontinuità con il passato. Il Comune invece, senza una nuova pianificazione, si è limitato ad estendere il porta a porta ai territori più periferici. Una logica che, secondo l’ex esponente del Pd, non potrà portare ai risultati raggiunti in pochi anni da Minturno.
Per Serafino Di Palma di Biancoleone l’occasione è stata sprecata all’indomani del conferimento dell’incarico da parte dell’ex amministratore dell’Spl Bernardino Quattrociocchi alla Project Management & Finance (PMF). La società romana, fra le sue due proposte, aveva elaborato un piano di raccolta differenziata ingegnerizzata che avrebbe richiesto in un primo tempo importanti investimenti tecnologici, ma che nel medio termine avrebbe portato alle massime percentuali di differenziata.
Quest’ultima soluzione si sarebbe basata sulla costruzione di più isole ecologiche distribuite sul territorio a cui i setini avrebbero avuto accesso solo dopo aver esibito i propri documenti di identità. Per “il consigliere più anziano” i residenti sarebbero stati in qualche modo indotti a separare i differenti materiali di scarto, da gettare in cassonetti distinti, nel miglior modo possibile. Secondo l’esponente di Biancoleone la creazione di isole ecologiche ad alto contenuto tecnologico avrebbe costituito l’anticamera della cosiddetta “tariffa puntuale”: vale a dire paghi in base a quanto consumi e conferisci. Di fatto però il piano della PMF, una volta consegnato alla Servizi Pubblici Locali, fu chiuso in un cassetto. E a nulla valsero, ricorda Di Palma, le tante interrogazioni presentate dalla minoranza per far cambiare rotta all’Amministrazione.
Rita Palombi punta il dito sulla mancanza di conoscenza da parte degli uffici comunali della distribuzione del patrimonio edilizio privato sul territorio. Sezze, a dire della Palombi, è il paese degli “S.N.C.” (n.d.r dei Senza Numero Civico): “È chiaro che se l’ufficio tecnico non è in grado neppure di assegnare un numero civico alle abitazioni dei residenti e ai locali delle piccole e medie imprese, non può che derivarne una situazione di mancato controllo del territorio”.
Per la rappresentante di Sezze Bene Comune se non si identifica prima la localizzazione nel perimetro comunale delle persone fisiche e di quelle giuridiche, sarà difficile poi individuare gli eventuali trasgressori e fargli recapitare le relative sanzioni amministrative. Viceversa sarà impossibile valutare chi ben differenzia i propri rifiuti e merita eventualmente l’anno successivo in bolletta uno sgravio sulla propria Tassa sui Rifiuti.